Ho passato gli ultimi quattro giorni a letto a vedere cartoni della Disney, ma oggi no, oggi non posso stare a letto perché finalmente arrivano gli zii, Martina, Silvia e Ale. So per certo che Marina deve aver spiegato a grandi linee ai nostri genitori cosa sia successo tra me e Ian perché non hanno fatto tante domande e mi hanno lasciata sola senza fare discussioni, ma ieri sera quando ho detto a papà che sarei andata con lui a prendere gli altri all'aeroporto ha acconsentito con un gran sorriso. Dopo essermi svegliata ho deciso di farmi una doccia dato che erano giorni che non la facevo, poi mi sono vestita, ho sistemato la mia camera e quella degli ospiti per Ale. Gli zii e le mie cugine in realtà non so dove staranno, credo abbiano preso un appartamento in affitto per queste due settimane mentre valuteranno la casa accanto a noi per trasferirsi quest'estate.
Marina stanotte ha dormito da Zac e, dato che anche lui parte oggi, non verrà con me e papà a prendere gli zii, meglio così dato che non le ho detto che verrà anche Ale. Loro hanno avuto una breve storia quando eravamo piccoli, ma poi hanno capito che non era niente di che e sono rimasti molto amici. Dopo pranzo io e papà salutiamo la mamma e ci dirigiamo verso l'aeroporto. L'aereo atterrerà alle 15, ma noi siamo partiti alle 14 perché papà aveva paura di trovare traffico. Come sempre il suo infallibile intuito ha ragione anche stavolta perché troviamo molta confusione e arriviamo all'aeroporto quando mancano solo dieci minuti alle 15. Siamo seduti nella sala d'attesa quando sento qualcuno urlare il mio nome.
«Saraaa» è Silvia.
Subito le corro in contro e la abbraccio.
«Cavolo quanto mi sei mancata» le dico stringendola forte.
Poi mi giro verso Martina e abbraccio forte anche lei «Ciao cuginetta, mi sei mancata anche tu»
«Ciao zia, ciao zio»
«Ciao tesoro, come sei cresciuta» mi dice la zia. Dopo averli abbracciati finalmente vado da Ale.
«Ti vedo sciupata. Dura la vita in America?» dice ironicamente abbracciandomi e prendendomi in collo.
«Non ne hai idea» dico anche io ironica, ma non troppo.
«Devi raccontarmi eh»
«Sì, anche a me» dice Silvia venendo vicino a noi.
«Certo, ma dopo ora andiamo»
Tutti ci seguono fuori dall'aeroporto. «Scusate la domanda, ma come faremo a stare tutti in una sola macchina? Siamo troppi» dice Silvia
«Davvero papà, non ci avevo pensato come facciamo?»
«Tranquilli, dovrebbe arrivare ora un pulmino che ho affittato. Gli zii verranno con me mentre voi ragazzi e i bagagli andrete con quello» risponde papà proprio quando davanti a noi si ferma un pulmino nero elegante.
«Woooo, Los Angeles arriviamo!» esclama euforico Ale
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Change-Il cambiamento
Teen FictionPremetto che la storia deriva da un mio pazzo sogno fatto qualche anno fa con protagoniste due gemelle, è una storia scritta a quattro mani, speriamo vi piaccia. Tratto dal testo: La vita delle due gemelle viene sconvolta improvvisamente. All'età di...