Capitolo 14: Sara

37 2 3
                                    

15/01/'99

L'ultima settimana è stata davvero un incubo. Ogni giorno abbiamo avuto un compito, ma credo siano andati tutti molto bene. Silvia si è ambientata subito e le sue paure sono svanite già il primo giorno, credo che il merito sia soprattutto di Kate, la sua amica. In questi giorni hanno pranzato spesso con noi e devo dire che Kate è anche meglio di come pensavo all'inizio. È molto simpatica e ci fa sempre ridere, ormai è diventata parte del nostro gruppo e ne siamo tutti davvero contenti.

«Bene ragazzi, giù le penne il test è finito» sento dire dal professore di economia.

Raccolgo rapidamente le mie cose e vado alla cattedra a consegnare il compito. Anche se è stato all'ultima ora è stato un sollievo fare questo compito perché per fortuna era l'ultimo. Finalmente è venerdì e ciò vuol dire che io e Marina dobbiamo fare da tutor e Zac e Ian gli allenamenti. Oggi ci sarà la prima partita del campionato invernale e Ian ha passato quasi ogni minuto libero della settimana ad allenarsi; sembra che questa partita lo renda molto nervoso e non so perché dato che di solito quando gioca è tranquillo. Penso allo strano nervosismo di Ian per tutta l'ora e quando esco dalla biblioteca sento mia sorella affiancarmi e chiedermi:

«Ehi, che succede? Ti ho vista molto distratta»

«Lo so»

«A che pensavi?»

«A Ian. Non ti è sembrato nervoso in questi giorni?»

«Sara lui è sempre nervoso»

«È vero, ma intendo più del solito. Credo che c'entri la partita di stasera»

«Non so, ma vedrai che avrà un buon motivo per esserlo. Non preoccuparti sono sicura che quando sarà il momento te ne parlerà. Ora andiamo non facciamoli aspettare»

Appena arriviamo a casa saluto Zac che resta indietro con Marina, mentre Ian mi accompagna verso casa.

«Allora stasera verrai alla partita?» dice facendomi voltare verso di lui mettendo le mani sui miei fianchi. Intreccio le dita dietro il suo collo e rispondo:

«Certo, te l'ho promesso» mi guarda intensamente senza dire niente così continuo «Mi sembri molto nervoso ultimamente, va tutto bene? Ti serve qualcosa?»

«Questo» dice annullando la distanza tra noi baciandomi. Ogni volta che mi bacia sento come una scarica che va dai capelli alla punta dei piedi, è incredibile che mi faccia sempre quell'effetto dopo tanto. Lo stringo sempre di più intensificando il bacio e facendo incontrare le nostre lingue. Quando ci stacchiamo siamo senza fiato.

«Meglio?» chiedo

«Decisamente» risponde maliziosamente. Sta per baciarmi di nuovo quando.

«Dio, prendetevi una camera» urla Zac dietro di noi.

«Zitto idiota» risponde Ian per poi tornare a guardarmi «Adesso vado, ci vediamo alle 20 non fare tardi»

«Non lo farò» dico dandogli un rapido bacio e guardandolo allontanarsi. Vedo che passa volutamente vicino alla macchina di Zac e gli tira un rapido cazzotto sulla spalla.

«Cavolo! Non scherzate mica voi due» esclama Marina quando arriva accanto a me.

«Nemmeno tu e Zac eh!» ribatto

«A che ora c'è la partita stasera? Ti ricordi che io non ci sarò vero?»

A quel punto sbianco.

«Che succede? Stai bene?» chiede lei allarmata

«Oh mio Dio, mi ero scordata che tu e Zac stasera andate al cinema. Adesso con chi vado alla partita?» chiedo allarmata

«Perché non chiedi a Silvia? Penso che sia a casa con Kate, potreste andare tutte e tre insieme»

Change-Il cambiamentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora