25 febbraio
Le ragazze si riunirono in un locale sotto i portici di Piazza Vittorio Veneto. Le luci soffuse, la musica lounge, i tavolini in vetro e le poltrone color mogano rendevano il luogo raffinato e accogliente.
"Non ero mai venuta qua" disse Rebecca, guardandosi attorno incuriosita.
"Io sì, ma l'anno scorso, quindi non me lo ricordavo molto" rispose Denisa, per poi avvolgere la cannuccia con le labbra e sorseggiare il suo drink.
Emilia e Alessia si scambiarono un sorriso. La serata stava procedendo bene, le quattro ragazze erano riuscite a fare amicizia in un batter d'occhio, o almeno era quella la sensazione che provava Emilia. Si sentiva affine a Rebecca e Denisa, nonostante le avesse appena conosciute.
"Sai, Emilia, ti sta molto bene il rossetto rosso" commentò Denisa. "Dovresti metterlo più spesso".
Emilia sorrise imbarazzata. "Ti ringrazio, anche a me piace un botto, ma non lo metto mai".
Quella sera tutte e quattro erano molto eleganti. Denisa illuminava il locale con il suo abitino nero cosparso di brillantini, Alessia indossava un vestito attillato e un trucco che metteva in risalto i grandi occhi azzurri ed Emilia un top aderente che lasciava la pancia scoperta. La più sobria era Rebecca, con la sua camicetta in pizzo e una raffinatezza che apparteneva tanto agli abiti che portava quanto ai suoi movimenti.
"Perché non lo metti mai?" domandò Denisa, poggiando i gomiti sul tavolo. I suoi occhi leggermente a mandorla erano curiosi e attenti. Scrutava chiunque avesse di fronte, come la più acuta delle investigatrici.
"Non lo so, mi fa sentire un po' a disagio".
Denisa non distolse lo sguardo.
Emilia sospirò. "Sai, tutti che ti fissano".
"E quindi?". La ragazza le lanciò un'occhiata maliziosa. "È bello essere osservata, no?".
"Dipende da chi" rispose Emilia "Tipo se lo fanno i cinquantenni, anche no, grazie".
Rebecca ebbe un sussulto. Per poco non si strozzò con il cocktail e iniziò a tossire.
"Ehi, calma, piccola" esclamò Denisa, battendole dei colpi sulla schiena.
"Sto bene, sto bene". La ragazza deglutì rumorosamente. "Ho solo dimenticato come si beve".
Le altre scoppiarono a ridere, così rumorosamente da attirare alcuni sguardi contrariati.
"Ma parlando di cose serie" riprese Denisa, lo sguardo fisso su Emilia. "Sbaglio o domani qualcuno ha un appuntamento?".
Emilia sbuffò, le altre ridacchiarono sotto i baffi.
"Dove andate di bello?".
"Gli ho proposto di andare da Gerla, la pasticceria su corso Vittorio".
"Ma dimmi te, ci trattiamo bene, eh?". Denisa incrociò le gambe e massaggiò le cosce, coperte da un sottile strato di collant neri.
"È un posto carino". Emilia sorrise e abbassò lo sguardo, giocherellando con la cannuccia. "Che dite, secondo voi può andare bene?".
"Ma sì, alla fine l'importante è stare insieme" disse Rebecca, con un sorriso incoraggiante.
"Tanto sappiamo già quale sarà il suo unico obiettivo".
Emilia fulminò Denisa con uno sguardo.
"Baciarti, baciarti e ancora baciarti".
"Cogliona" rispose Emilia, ridendo.
"Basta che non vomiti subito dopo" aggiunse Alessia e tutte scoppiarono a ridere. Emilia si fece rossa fino alla punta delle orecchie.
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Felicità Puttana
Teen FictionEmilia Martucci ha diciassette anni, una lingua tagliente quanto una lama e un unico obiettivo: sopravvivere al quarto anno di liceo classico. Grazie a un ripasso dell'ultimo minuto nel bagno della scuola e a una sfortunata serata in discoteca, tro...