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LA STORIA CONTIENE:
LINGUAGGIO SCURRILE, SCENE DI SESSO DETTAGLIATE E PARTI SENSIBILI.
SIATE CONSAPEVOLI DI INTRAPRENDERE UNA LETTURA CHE TRATTERÀ ARGOMENTI CHE POSSONO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ. QUESTO VALE ANCHE PER IL SECONDO E TERZO VOLUME.
SE IL DARK ROMANCE NON FA AL CASO VOSTRO, VI CONSIGLIO DI NON INIZIARE A LEGGERE.

LA STORIA VERRÀ SISTEMATA CONTINUAMENTE, LASCIANDO LO STESSO I CAPITOLI DISPONIBILI.

Londra - Canary Wharf.

Da piccola, avevo la strana mania di rompere le bambole. Lo facevo per un motivo ben valido: quello di curarle dopo averle rotte in mille pezzi.

Prima le spogliavo con cura poi, staccavo le braccia e subito dopo le gambe.

Alla fine di ogni intervento, mi sentivo così soddisfatta da congratularmi con me stessa d'essere la dottoressa più brava del mondo. Molly era il mio assistente personale, un micio dal pelo bianco e qualche sfumatura beige. Stava a fissarmi per ore, e quando meno se l'aspettava, lo acciuffavo per la coda, pronta a torturare anche lui. Erano inutili i suoi miagolii insistenti, niente mi fermava dal torturarlo.

Giocavo sempre con Enly, la mia migliore amica conosciuta il primo anno d'asilo. Quest'ultima, scappava tutte le volte che prendevo in mano una bambola, ma io, non capivo cosa ci fosse di tanto inquietante nel voler rompere in due un giocattolo per poi ripararlo.

Ad oggi però, mi rendo conto di non essere stata una bambina tanto normale. Ma ricordare quei momenti di totale spensieratezza mi faceva sorridere tutte le volte.

«Vieni alla festa stasera, Scar... Te lo chiedo da una settimana.» Enly sbuffò, tirandomi addosso un cuscino.

Portai la mano alla testa, esasperata.
Odiavo dover entrare in quei locali pieni di gente che si ammassava e ubriacava come se non ci fosse un domani.

La musica troppo alta mi disturbava e il cattivo odore di fumo che si impregnava sui capelli mi faceva venire il voltastomaco.

«Ho detto di no, non insistere». Le puntai un dito contro, infastidita. Quando si metteva in testa una cosa, faceva di tutto per farmi cambiare idea, anche minacciarmi di raccontare a tutti il mio segreto.

«Bene, stasera dirò a Mattew che ti piace da morire... Ah no, lui è un puttaniere che cerca solo sesso. Mentre la dolce Scarlett è ancora vergine a vent'anni.» Rispose teatrale, accavallando le gambe.

Ecco, ricominciava a sembrare una bambina di cinque anni.
Sapevo benissimo che non l'avrebbe fatto mai, ma in qualche modo, provava ad innervosirmi solo per il piacere di farlo.

«Smettila, se avessi voluto andare con Mattew l'avrei già fatto. Ma a differenza di qualcuno non mi piace essere quella di una botta e via...» La stuzzicai divertita.

«Il sesso è goduria, dolcezza. Basta farlo con la persona giusta» Mi rimbeccò fiera.

Se non la conoscessi da una vita, avrei giudicato i suoi modi troppo sfacciati, ma sapevo per certo che Enly era tutto fumo e niente arrosto.

«Bene, lo farò quando incontrerò la persona giusta.» La liquidai velocemente.

Un rumore oltre la porta catturò l'attenzione di entrambe. Corrugai la fronte guardando Enly di sbieco.

«Vai a vedere, che aspetti», bisbigliò, spingendomi di poco.

Sospirai nervosa, aprendo la porta di scatto. Non era la prima volta che accadeva, e anche oggi, l'impicciona se ne stava chinata in avanti con la mano a coppa accanto l'orecchio.

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