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Scarlett

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Scarlett

"Andiamocene"

Sfioro le labbra chiudendo gli occhi più volte.

Nonostante il tocco furtivo di Aiden mi abbia allontanata di almeno un metro, sento ancora la mia coscia tremare.

Se il suo cellulare non avesse interrotto il nostro bacio, mi sarei spinta oltre senza farmi pregare più di tanto, come accade tutte le volte.

Ho la sensazione d'essere all'interno di una bolla di sapone, alla quale non si è ancora rotta per farmi tornare in me.

Resto più che volentieri a farmi cullare dal silenzio snervante venutosi a creare.

«Aspetta», bisbiglio attirando la sua attenzione.

«Dobbiamo andare», incrina leggermente la voce.

«Restiamo, solo un altro po'.» Lo supplico sorprendendo me stessa per averlo detto.

La distanza si riduce nuovamente, ed io, mi rivesto di nuovo di quella strana sicurezza che non ho mai avuto.

«Non dirmi che adesso lo trovi veramente eccitante», alza un sopracciglio.

«Beh, può darsi.»

«Non farmi ripetere», mi rimprovera ritornando ad essere lo stesso Aiden di sempre.

Sobbalzo.

Forse è vero, quando una persona è perennemente cattiva e poi ti mostra anche solo per poco il suo lato più umano, si spera sempre che la minima parte buona possa esserci sempre.

Ma io, sono più che sicura di aver intravisto una sottilissima linea del suo carattere burbero inclinarsi per poi vacillare.

Se quello che ho percepito è vero, non mi resta che insistere e sperare che per una volta, possa cedere.

«Io volevo finire di vedere il resto della casa», ammetto storcendo le labbra.

Non è normale tirarmi fino a qui e poi troncare tutto dopo pochi minuti.

Iniziava a piacermi tutto ciò.

Sospira spazientito, tuttavia, attorciglia una ciocca dei miei capelli al dito fissandomi dritto negli occhi.

«Non avevi sonno? Adesso potrai andare a dormire», sussurra spingendomi verso il lettino mentre le sue mani si fermano sui miei fianchi.

Ho capito che non mi darà la soddisfazione di dirmi che possiamo restare, ma a confermarlo è la sua smania di vagare con disinvoltura lungo tutto il mio corpo.

«Curiosare, iniziava a piacermi», dico tentennando un attimo.

«Credo che a piacerti sia l'idea di essere beccata dal proprietario mentre scopi, se dovesse arrivare. Non è vero?» mi spalanca le cosce chiedendolo con voce roca.

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