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Il tempo sembrò fermarsi quando Scarlett abbandonò la stanza. Sentì comprimere il petto da uno strano vuoto interiore.
Non aveva mai provato prima tale sensazione, e improvvisamente avvertì un brivido violento lungo le gambe.
Si lasciò trascinare in cucina abbandonando gli occhi lucidi del padre, impotente e terribilmente sconvolto dalla situazione.
Rimasti da soli, Aiden avanzò con calma verso l'uomo premuto alla parete di fronte, lo scrutò con attenzione e poco dopo, con il cenno del capo ordinò ai sicari di lasciarlo andare.
«Seguimi», spezzò il silenzio carico di tensione.
Cristiano aspettò un po' prima di muovere un piede, non sapeva cosa aspettarsi da lui, ed essere da soli dentro lo studio non gli sembrò una buona idea.
Ma doveva farlo, voleva portare la figlia via da lì a tutti i costi.
Aveva promesso alla moglie che avrebbe riportato Scarlett a casa, e il momento era arrivato.
Così, senza esitare, mosse le gambe alla svelta e entrò dentro.
Rimase stupito nel vedere il rapitore della propria figlia mantenere una calma del tutto sconsiderata, pensò osservando tutto quel lusso racchiuso in quattro mura.
Corrugò la fronte appena l'uomo che stava di fronte a lui prese dei documenti dal cassetto della scrivania per poi buttarli sopra di essa con fare sicuro.
«Cosa è questa roba?» chiese stordito senza capire fino a che punto volesse spingersi.
«Aprili pure». Rispose incurante.
Gli traballarono perfino le mani dall'agitazione.
«Cosa è questa merda?» sputò tutto d'un fiato sentendosi le forze mancare.
Quel pezzo di carta mostrava perfettamente che quelli, erano i documenti di Scarlett.
Peccato però, che di suo c'era soltanto una piccola fotografia attaccata sopra.
Tutto il resto non le apparteneva.
Un nuovo nome, un nuovo cognome e una nuova data di nascita.
«Adesso sono questi i documenti di tua figlia», sollevò l'angolo della bocca sfidandolo apertamente.
«Tu sei un pazzo, un folle che io stesso sbatterò nelle carceri», urlò tremante di rabbia.
Aiden rise alimentando il nervosismo di Cristiano, fece finta di non aver ascoltato niente di tutto quello che aveva appena udito.
Gli bastava poco per farlo fuori, ma per uno strano motivo, mantenne la calma restando seduto.
«Adesso basta, porterò via mia figlia. E noi ci rivedremo molto presto». Lo minacciò.
«Scarlett rimarrà qui, ti consiglio di moderare i toni se non vuoi lasciare la villa senza gambe», pronunciò a denti stretti irritato.
Cristiano si passò la mano tra i capelli totalmente frustrato.
Voleva mettere fine a quell'assurda conversazione con un estraneo.
«Chi ti da questa sicurezza che non la porterò via?» chiese.
«Io, perché è incinta di mio figlio», lo informò con freddezza.
Nessuno doveva saperlo, e la notizia non doveva assolutamente arrivare alle orecchie della gente che aveva contro, ma era certo che suo padre avrebbe mantenuto il segreto.

Fu come una coltellata alla gola ricevere una notizia del genere, abbastanza letale da muovere il braccio involontariamente.
Si avvicinò alla scrivania e lo afferrò per la maglietta stringendola in un pugno.
Nessuno aveva mai osato farlo.
Aiden calò gli occhi sul suo petto e aggrottò la fronte.
Serrò i denti e dilatò le narici incazzato nero.
Con uno scatto lo afferrò per il collo e strinse talmente forte da fargli mancare l'aria.
«Non costringermi a mostrarti di cosa sono capace, se volessi potrei cancellare tua figlia dalla tua vita.
Posso anche fare in modo di farla sparire per sempre perfino dal tuo cazzo di albero genealogico.» Sbraitò ad un palmo dal suo viso.
Lo lasciò andare quando si accorse che la sua faccia stava per diventare viola.
Cristiano si passò una mano sul collo mentre con l'altra tamponò la fronte con un fazzoletto tirato via frettolosamente dal taschino della giacca.
Arrivò alla conclusione subito dopo.
Quell'uomo le aveva cambiato identità, aveva distrutto la vita della sua famiglia e per giunta aveva legato sua figlia per sempre a lui.
Notò la serietà delle sue parole e preferì non peggiorare la situazione per il momento.
Per la legge lui e Scarlett non avevano più nessun grado di parentela e la versione di sua figlia non bastava a convincere nessuno.
Aiden era così potente da avere qualsiasi giudice dalla propria parte, e potevano perfino prendere per pazza la figlia se solo si fosse azzardata a raccontare la verità.
I documenti erano chiari.
Scarlett Wilson, non esisteva più.

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