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Ho ripensato a lungo alla risposta decisa di Aiden

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Ho ripensato a lungo alla risposta decisa di Aiden.
Non ho percepito il minimo tono derisorio che usa solitamente.

Però, c'era qualcosa di strano nel suo sguardo, qualcosa di cui non ho ancora capito che cosa intendesse con la parola "contaci".

In seguito non è stato più menzionato quel discorso da parte sua, riuscivo soltanto a sentire il rombo potente dell'auto nonostante ci fossero i finestrini chiusi.

Arrivati a casa, mi ha lasciata percorrere il vialetto in totale solitudine.
Non che mi dispiacesse ovviamente.

Entrata in camera sfilo le scarpe e faccio lo stesso con il resto dei vestiti.

Inizio a sentirmi infastidita dentro i miei jeans troppo aderenti, ma ovviamente, non oserò chiedere un nuovo guardaroba.

Mi siedo sul letto ripensando ai miei genitori.
Mio padre era completamente convinto di riuscire a portarmi in salvo.
Probabilmente tutto filerà alla perfezione ma, sono le conseguenze che mi spaventano.

Durante i nostri miseri incontri non ho assolutamente accennato niente di tutto quello che ho passato assieme a lui.

Non potrei mai raccontare di tutte le volte che sono stata trattata male e umiliata da Aiden.

Forse, hanno trovato il coraggio di lottare per portarmi in salvo solo perché non sanno veramente con chi hanno a che fare.

Dovrei essere io stessa a rifiutare, a fare in modo che tutto ciò non accada.

La cosa più stupida è il non capire come faranno a portarmi via da lì, ci saranno uomini dappertutto a bloccarci non appena uno di noi proverà a fare un passo falso.

L'unica ipotesi più giusta sarebbe quella di volare oltre il tetto ma, è del tutto impossibile nella realtà.

Automaticamente mi convinco che, è decisamente irrealizzabile una cosa del genere, quindi, parlerò con loro e gli dirò di non voler fare niente.

La porta semi aperta si spalanca mostrandomi la stazza imponente di Aiden.

Posa la spalla sullo stipite stringendo un lungo vestito nero e delle scarpe col tacco del medesimo colore.

Il cuore mi balza dal petto davanti quella visione tanto surreale.
Sbatto le palpebre più volte dimenticandomi perfino di essere in intimo davanti a lui.

Il petto si alza e abbassa in modo frenetico, allarmandomi ancora di più quando con il piede, mentre avanza verso di me, sposta i miei jeans lasciati sul pavimento.

Deglutisco portandomi i lunghi capelli davanti, così da coprire una buona parte del mio seno.

«Indossa questo», con il cenno del capo indica il vestito che ha appena lanciato sul letto accanto al mio corpo tremante.

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