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Era trascorsa qualche ora da quando uno degli uomini di Aiden, tirò via Scarlett a forza prima di riportarla alla villa.
Linda non riusciva a darsi pace nel vedere il marito inerme e impassibile.
Cercò di credere che, quell'assurda scena fosse soltanto una farsa.
Invece no, Cristiano non fece nulla per impedire a quell'uomo di portarla via.
Continuava a guardare la moglie con freddezza, e quando il pianto eccessivo di linda placò, si avvicinò a lei con estrema cautela.
«Mi dispiace che sia andata in questo modo», spezzò il silenzio posandole una mano sulla testa per accarezzarla delicatamente, ma quest'ultima si scansò terribilmente angosciata.
Un rossore sovrabbondante parve incendiarle il viso, e presa dall'ira gli agitò una mano davanti del tutto contrariata.
«Hai permesso che nostra figlia tornasse da quel criminale», urlò furiosa togliendosi i capelli ricaduti davanti agli occhi umidi.
«Non è come pensi, sto facendo questo per lei. Ti ho promesso che metterò fine a tutto, e lo farò. Puoi starne certa.» Rispose fiero e sicuro delle sue parole.
Lei continuò a guardarlo sbigottita, incapace di comprendere quell'assurdità.
Pensò che suo marito stesse dando i numeri, che tutto quello che gli usciva dalla bocca era soltanto un'immensa buffonata.
Allora, accecata dalla rabbia, urlò ancora più forte.
«Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo? Scarlett è in mano ad un folle e tu, te ne stai tranquillo a guardare.»
Si allontanò arrabbiata, stanca di starlo a sentire.
«Dobbiamo aspettare il momento giusto, e poi, metteremo fine a questa storia», la informò pazientemente.
Le risposte di Cristiano erano una più bizzarra dell'altra, e niente aveva un senso.
«Sei un miserabile, un codardo...» ribatté provocandogli un attacco di nervi.
«Tu non hai idea di cosa è in grado di fare quella gente», sovrastò le sue parole.
«Non me ne frega un bel niente, dovevamo chiamare le autorità... adesso ci penso io...» pronunciò con mani tremanti mentre afferrò il cellulare.
Aveva intenzione di chiamare la polizia e smettere di conversare con il marito, che probabilmente, non stava affatto bene.
Non le fu data la possibilità di avviare la chiamata poiché il cellulare venne tolto dalla sua presa con velocità.
«Noi non chiameremo nessuno. Vuoi mettere in pericolo Scarlett?» chiese adirato.
« Se chiamassimo la polizia non sarebbe in pericolo... lo capisci?» rispose sedendosi sul divano.
«Tua figlia è già in pericolo, è nella merda fino al collo, cazzo.» Confessò involontariamente.
Quei documenti falsi mostravano una realtà ben diversa.
Il potere che aveva quell'uomo era fuori dal normale, e per quel motivo decise di escogitare qualcosa per portarla via da lì.
Ma ci voleva astuzia, doveva pensare bene e non sbagliare assolutamente.
Non aveva ancora svelato alla moglie della gravidanza, del cambio di identità e di quanto la figlia fosse terrorizzata di stare in quella casa.
Fu inevitabile continuare a mentire, e avere Linda contro non era una buona idea. Aveva il diritto di sapere, era pur sempre sua madre.
«Scarlett è incinta» svelò con voce graffiante.
L'espressione indecifrabile sul volto della moglie gli fece capire in fretta che a momenti, a svenire era proprio lei.
Non riuscì a proferire parola dopo quella confessione.
L'unica domanda che le passò per la testa fu quella di immaginare le intenzioni dello sconosciuto.
«Incinta?» ripeté sbattendo le palpebre.
Portò una mano sul petto sentendosi mancare le forze.
Adesso, tutto si complicava maggiormente.
«Ci sono tante cose che vorrei dirti, ma non posso, fidati di me.» Dichiarò abbracciandola.
Si lasciò cullare dalle sue braccia, e per uno strano motivo non si sentì al sicuro.
Il peggio doveva ancora avvenire.

Scarlett

Scarlett

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