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Cos'è la sofferenza?

Potrei paragonare il dolore alla sofferenza.
C'è chi sostiene che sono due cose assolutamente diverse, per altri invece, è la stessa cosa.
Mi schiero dalla parte di chi dice che, siano un'unica cosa.
Un assemblamento perfetto di sentimenti, talmente forti da credere perfino di poterli toccare con mano.
Una stanza vuota, e qualche ricordo felice a mantenermi lucida...
So che sto per crollare di nuovo, mi sento avvolgere da un vortice di altre emozioni, inspiegabilmente negative.

Accettare una nuova realtà e percorrere lentamente un'altra via, tutta nuova.
Lungo il mio cammino ci saranno persone che io non ho scelto, che non accetto e che vorrei mandare fuori strada.

Mi sento schiacciare allo stesso modo di un mozzicone di sigaretta appena gettata sull'asfalto, e calpestata di continuo dai più forti. Dai potenti che ti privano di ogni cosa.
E se prima pensavo che i mostri non esistessero, adesso ho capito che sono quelli vestiti in giacca e cravatta, quelli che hanno un conto corrente proficuo e un lascia passare per ogni cosa.

Il pianto incessante della piccola al mio fianco mi manda fuori di testa.
È l'unico suono persistente che si propaga per tutta la stanza.

Istintivamente, mi volto verso di lei notando il suo viso diventare quasi violaceo dall'enorme sforzo che sta facendo.

Le sue labbra tremano ed il mio cuore pare spezzarsi in due.
Nonostante ciò, mi sento morta dentro, incapace di provare quell'istinto materno di cui ho tanto sentito parlare.

Aiden porta le mani dentro le tasche restando fermo dov'è.
Ogni secondo che passa i suoi occhi si riducono spaventosamente.

Sta aspettando un mio gesto, una mossa che mi possa fare cedere e allungare il braccio verso la creatura che io stessa, ho deciso di non volere.

In seguito, il pianto aumenta costringendomi a tapparmi le orecchie e dondolarmi nella speranza che smetta.

Ma questo non accade, le sue urla diventano strazianti mentre le mie mi strappano le corde vocali.

Ad un certo punto diventa tutto un via vai di infermiere, di dottori che mi tengono a forza bloccandomi da ogni parte.
Il cuore mi balza dal petto non appena il mio braccio viene stretto tra le mani di Aiden e qualcun altro invece, estrae dalla tasca del camice un'iniezione.

«Cosa?» balbetto senza alcuna possibilità di ritrarmi.

«Starai meglio», pronuncia l'uomo prima che l'ago trapassa la mia pelle.


Mi sento davvero bene, i muscoli del corpo si rilassano e non sento più quel dolore acuto al basso ventre.
Anche i battiti del cuore rallentano, facendo sparire la sensazione di soffocamento che avevo qualche minuto fa.

Sono felice.

Mi sento leggera, libera di inoltrarmi verso un luogo indefinito.

***

Qualche ora dopo...

Il benessere sparisce quando le ciglia smettono di incastrarsi tra di loro.

Il mio posto è sempre lo stesso e al mio fianco ci ritrovo la stessa cullina.

Scuoto la testa frustrata.

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