Parte modificata
Messico, Sinaloa
Scarlett
Le pupille si appannano velandosi da uno strato grigiastro, impedendomi di soffermarmi con lucidità sulla mia mano decisamente bloccata tra la sua.
Sento le dita muoversi intorpidite al ritmo di una danza erotica e bruciante.
Il suo respiro diventa più frenetico, arricchito dalla voglia smisurata di averne pieno controllo.
Un leggero brivido accompagna il mio corpo verso i suoi abili movimenti, intaccati dal lenzuolo impigliato fra le mie cosce.
Come si può odiare così profondamente una persona e sperare che muoia?
Però, allo stesso tempo, è sempre la stessa persona a farmi provare delle sensazioni strane, sbagliate, piacevoli...
Probabilmente è la speranza che cerca di sopprimere l'angoscia, poiché lui, è l'unico che può ridarmi la mia vita in mano.
Mi aggrappo alla misera voglia di vederci del buono, perché in ogni persona c'è sempre una piccola porzione di buonsenso.
Cerco di giustificare ogni mia mossa sbagliata, ma in verità non c'è mai stato niente nei miei gesti che potessero costringerlo a tirare fuori il peggio di sé.
Gli occhi diventano complici di carezze sbagliate, di ansimi che mai e poi mai scorderò.
Sono le mie stesse dita a sfiorare la mia intimità, mosse leggermente dalle sue.
Trovo il calore sprigionato dalla mia pelle liscia e umida di umori, sfregando le grandi labbra a fatica.
«Accarezzati ancora», ordina sorprendentemente calmo.
All'udire la sua voce roca mi blocco di scatto, fermando la mano coperta dalle mutandine.La stretta ferrea sul mio polso non permette nessuno scampo, costringendomi a continuare sotto il suo sguardo bramoso.
«Non ci riesco, mi vergogno», confesso distendendo le gambe divenute ormai molle.
Per qualche secondo intravedo un'espressione diversa stampata sul suo volto.
«Chiudi gli occhi», risponde a bassa voce.
Una strana sicurezza mi permette di farlo senza ribattere, circondandomi dal buio pesto che improvvisamente invade la mia mente.
La leggera barba mi pizzica il mento scendendo fino ad arrivare al mio capezzolo che incastra avidamente tra i denti.
Pianto le dita della mano libera sulla sua schiena, graffiandolo con rabbia. La sensazione è la stessa di quando lo facevo a scuola sulla lavagna...
Lo stridere delle unghia sulla superficie nera, mi faceva rizzare i peli.«Scarlett, porta la mano sulla tua figa invece di tenerla sulla mia spalla. Non mi piacciono le carezze», mi deride saltando a cavalcioni su di me.
«Adesso non mi chiamo Ambar o sbaglio?» controbatto stizzita.
Si ferma a fissarmi in cagnesco sollevandosi di poco, posa i gomiti sul materasso attento a non schiacciarmi con il suo corpo.
«Sarai chi voglio, quando lo decido io. Adesso sei soltanto una scopata», alza un sopracciglio in modo strafottente.
Mi rendo conto di quanto una sola parola da parte sua, riesce a spezzarmi in due. Il modo sprezzante con cui si esprime mi fa sentire una nullità.
«Non mi toccare», mi irrigidisco tirando il lenzuolo con uno scatto.
È la mossa più sbagliata del momento, visto che essendo sopra di me, ho coperto entrambi.
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Reflection
ChickLit1 Volume 🔞 Scarlett Wilson, ventenne dolcissima e con la testa sulle spalle. La sua vita sembra scorrere perfettamente, amici fidati e nessun segreto da tenere all'oscuro. Lavora in un rifugio per poveri ma lei, è ignara a tutto. Non sa cosa nascon...