CAP.49 - IL CONCERTO

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Il pomeriggio era stato incredibile. Ci avevano portato anche del cibo e io avevo potuto osservare JK in tutto il suo splendore.

Le ragazze erano state felicissime e ci eravamo godute quel miniconcerto tutto per noi.

Ad un certo punto ci portano dietro al backstage e mi sento leggermente in imbarazzo perché lì le persone stanno lavorando, i ragazzi si stanno preparando e noi siamo decisamente di più.

Ad un certo punto mi sento tirare per un braccio, una porta chiudersi e delle labbra su di me.

"ti sei goduta lo spettacolino?"

"assolutamente si"

E continua a baciarmi e all'improvviso mi prende in braccio e mi appoggia su qualcosa. Un tavolo, un mobile e quasi completamente buio e non distinguo quasi nulla, se non i bellissimi occhi del mio JK.

"non dirmi che dobbiamo stare attenti, non ora" e prende a slacciarmi i jeans e li abbassa.

"non devo? Ma sai che è cosi"

"ho chiuso a chiave" ed anche i suoi pantaloni volano.

Continua a baciarmi e la sua mano è nelle mie mutandine.

"Kookie"

"si piccola, tra poco"

Sono eccitata e terrorizzata allo stesso tempo.

Ma se ha chiuso a chiave posso stare tranquilla.

E cosi mi lascio andare e stringo le mie gambe dietro la sua schiena, mi sta toccando ma io voglio di più.

"Kookie, voglio di più"

"piccola sapessi cosa voglio io"

"allora prenditelo"

E nel giro di pochi secondi è dentro di me con un colpo secco e violento.

"questa non è proprio l'attività adatta a chi sta per fare un concerto"

"e invece io me la farei prescrivere dal medico"

E le sue spinte diventano più forti tanto che non riesco a controbattere. La mia testa è nell'incavo del suo collo per impedirmi di fare troppo rumore ma è una tortura dolcissima quella a cui mi sta sottoponendo JK.

"Kookie"

"no non ancora piccola"

Non capisco che bisogno abbia ma cerco di accontentarlo e come se volesse rispondere alla mia domanda inespressa.

"voglio restare ancora cosi, dentro di te, ti prego"

E le spinte diventano più leggere e mi bacia il collo, le sue mani sono sotto la mia maglietta e mi sta torturando il seno stringendo uno dei miei capezzoli.

"sai che adoro il tuo seno?"

"ah si? Da come lo torturi"

"è lui che tortura me esistendo"

Queste parole mi vanno dritte alla testa e i brividi lungo la schiena.

"però amo anche il tuo culo"

"oh Jeon Jungkook"

"che c'è il tuo coniglietto perfetto non le dice queste cose?"

"ma tu non sei il mio coniglietto perfetto"

"e cosa sono?" e riprende con le spinte, questo ritmo sta diventando insostenibile ma JK vuole parlare e lo accontento.

"sei il mio motociclista sexy"

Il mio sogno di nome JeonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora