Il mio sogno di nome Jeon

CAP.25 - DECALCOMANIA

"abbiamo fatto sesso 3 volte e io devo ancora soffermarmi sui tuoi tatuaggi. Sai che ho immensamente odiato che tu non ce l'abbia mai mostrati?" gli chiedo mentre siamo seduti sul divano esausti.

"ti piacciono?" mi chiede sorpreso

"stai scherzando?"

"no"

"li amo ma non siamo capaci di vederli, conosciamo solo quelli sulla mano e un altro paio sul braccio"

"mi stai dicendo che volete vederli o vuoi vederli?"

"ovvio che voglio vederli" e sono eccitatissima

Si toglie la maglietta e mi prende il primo colpo.

Si siede accanto a me e mi mostra il braccio, ed ecco il secondo colpo.

Posso finalmente vedere che arrivano davvero fino alla spalla, lo guardo e cerca di decifrare la mia espressione ma non ci riesce. Ce ne sono di nuovi, i pixel possono nascondere ma ci eravamo fatti un'idea di cosa nascondessero e dove fossero di preciso.

"a cosa pensi?" mi chiede

"che sei troppo figo, tu non sei reale"

Scoppia a ridere e mi abbraccia.

"ma è vero"

"sisi, ma sono reale"

"per me non lo eri fino a pochi giorni fa"

E all'improvviso le mie stesse parole mi colpiscono in pieno. Fino a qualche giorno fa lui era un sogno, un bellissimo sogno, e tra 10 giorni lo diventerà di nuovo.

Deve rendersi conto di come è cambiata la mia espressione.

"che succede?"

"no, nulla" cerco di fingere ma non ne sono assolutamente in grado evidentemente.

"no, qualcosa è cambiato nel tuo sguardo. A cosa stai pensando?"

"solo che eri un sogno, ora sei qui con me ma tra poco lo diventerai di nuovo"

"possiamo trascorrere questi giorni senza pensare al domani?"

"si, hai ragione" e mi avvicino a lui e ho un disperato bisogno di abbracciarlo. Ha usato le stesse parole di Ivana, devo vivermi tutto questo con serenità o me ne pentirò per tutta la vita.

"ehi piccola" mi abbraccia forte e non riesco a cacciare via questa sensazione di ansia. La odio, non posso stare cosi, adesso, mentre sono con lui.

"non pensiamo a nulla. Stai con me e basta, ti prego. Poi ci penseremo" e annuisco

Sono ancora tra le sue braccia quando gli dico:

"sai, quando ho questi momenti sola una cosa riesce ad aiutarmi"

"cosa?"

"quando mi manchi terribilmente ascolto decalcomania"

Si sposta e mi fissa perplesso.

"perché?"

"perché quella canzone ha un potere calmante su di me, l'anno scorso ho attraversato un bruttissimo periodo"

"per il covid?"

"non esattamente" vorrei evitare di raccontargli il mio 2020, che senso avrebbe?

"cmq non riuscivo a dormire e poi all'improvviso ho scoperto che l'anno prima, per il tuo compleanno, avevi rilasciato questa canzone"

"be un pezzetto di canzone" conferma sorridendo

"si, solo un pezzo ma che ascoltavo in loop tutta la notte e ho finalmente ripreso a dormire. E la ascolto ogni volta che voglio sentirti vicino e rilassarmi"