Parte 42: Cosa aspetti?

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Evelyn
Tengo le redini di Alì mentre Gore smonta a terra.


«Dici che potrei migliorare la mia postura?» Gore si stiracchia la schiena.

«Non so, magari con un busto.» rido, vedendo la sua espressione imbronciata.

Un colpo di vento mi sposta i capelli sulla faccia e, vedendo la mano di Gore alzarsi per toglierla, mi sbrigo a prenderla, e faccio un passo indietro guardandolo di traverso.

Lui si accorge del mio cambio d'umore, ma fa finta di niente.

Guardo l'ora, «Non avevi un'escursione in canoa? Potresti fare tardi...»

Sento dei passi alle mie spalle. Gore alza gli occhi oltre la mia testa, e dal suo sorriso arrogante, so già di chi si tratta.
Mi volto. Vedo Can avanzare con le labbra serrate in un'espressione seccata e fissa con rabbia il cugino. Il mio cuore esplode nel vederlo, e riesco a rivolgergli solo un tremulo sorriso, che lui non ricambia. I suoi occhi non mi guardano a lungo, e rivolge un'occhiata inespressiva a Gore

"Sono in guai seri"

L'ultima volta che ci siamo visti è stato al ristorante, e sono passati due giorni. Non m'importa se sia arrabbiato o meno, mi giro del tutto verso di lui e, alzandomi in punta di piedi, mi appoggio al suo petto per arrivare alla sua bocca. Lui, senza mai staccare gli occhi dal cugino, si abbassa per trovare le mie labbra, e anche se è un bacio veloce e freddo, mi piace che per entrambi, nulla, nemmeno la rabbia, possa negarci questo contatto.
I cugini i fissano per un attimo a vicenda con ostilità.

«Can...» dice Gore con improvvisa allegria, «stavo pensando proprio a te»

«Perché?» chiede secco.

«Devo andare in canoa, magari potresti farmi compagnia, come ai vecchi tempi...»

Can accenna un finto sorriso «Magari un altro giorno.»

Tra loro c'è di nuovo quella discordia che tra cugini non dovrebbe esserci, e non mi piace essere presa come scusa per coltivarla.
Can mi posa la mano sulla spalla e, col pollice, mi sfiora lievemente il profilo del collo, scatenandomi un brivido per tutta la schiena. Chiudo gli occhi per un istante godendo della sua carezza.

Gore abbassa gli occhi su di me, poi guarda di nuovo Can. «Come vuoi...»

«Bè, potete sempre vedervi stasera per bere qualcosa. Anzi...» alzo gli occhi su Can «Stasera c'è la serata poker, giusto?»

Lui sbuffa un sorriso, «Gore non è bravo a mascherare il suo gioco»

Gore esita per un secondo, «Potrei sorprenderti»

La mano di Can si stringe leggermente sulla mia spalla, «Va bene! Vengo a prenderti più tardi»

Gore annuisce, poi abbassa i suoi occhi scintillanti su di me, «Grazie per la passeggiata a cavallo. Mi sono proprio divertito.»

Ci saluta e si allontana a grandi passi.

«Si è divertito, eh?!» dice sarcastico Can, continuando a fissare la sua schiena.

Mi mordo il labbro inferiore, per nascondere un sorriso vedendo la sua espressione dura.

«Si diverte con poco ...» Provo a sdrammatizzare, ma i suoi occhi si abbassano su di me, scuri e impassibili.

Toglie la mano dalla mia spalla «E tu? Ti diverti con lui?»

«Lo trovo simpatico...» Mi blocco, vedendo il suo sguardo infuocato.

«Ti sei messa in testa di tormentarmi?» alza il tono.

Lo fisso confusa, «Che vuoi dire?»

I muscoli della sua guancia si contraggono «Che preferisci di più la compagnia degli altri alla mia!»

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora