/11/ Dubbi e rivincite

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Andrew's pov

Forse è quella giusta.
Mi ha preceduto nelle domande, già sapeva cosa non doveva dire, era preparata ad ogni tipo di domanda che io gli ponessi.
Non ha esperienza in questo campo, si è laureata da poco, ma sono sicuro che lei farà tanta strada.
Io l'ho riconosciuta.
È la ragazza del bar, quella ragazza.
Io l'ho detto che era diversa, era più furba e intelligente delle altre. In quel bar si distingueva dalle altre ragazze.
Nonostante fosse vestita griffata lei non li faceva pesare, l'ho vista con la ragazza che l'ha accompagnata al mio ufficio.
Si sentiva quasi osservata e infastidita dagli sguardi della segretaria.
Lei è la prescelta.

Grace's pov
Sono 24 ore che aspetto questa maledettissima chiamata, ma non arriva.
Ho fallito.
Non ho realizzato il mio più grande sogno.
Sarò un fallimento per la mia famiglia.
Cosa dico ai miei?
Come faccio a non provare vergogna una volta tornata a casa?
Queste sono le domande che mi frullano nella testa in queste 24 ore. Non riesco a non pensare ad altro, non riesco più ad essere positiva. La mia vita, il mio sogno dipende da questa chiamata.
Ma non riesco neanche a dimenticare quel faccino dietro la scrivania. Mi sembra di averlo già visto da qualche parte, ma forse mi sbaglio.
Sto delirando.

Decido di uscire da queste mura, sembrano opprimenti.
Prendo la borsa e esco, mi voglio godere New York.
Esco dal palazzo e decido di non prendere la macchina.
Nella zona del mio palazzo ci sono molti negozi, anche lussuosi, ma non voglio entrarci altrimenti passerei il resto della giornata a spendere soldi e non visitare questa bellissima città.

Ho sempre sognato vivere da sola ed essere indipendente, seppur i miei genitori mi lasciavano tutti i miei spazi e non decidevano per me.
Mi hanno sempre detto di dover fare quel che sento, di dover fare quello che veramente voglio e mai inseguire gli altri.
Grazie a loro sono qui, senza le loro parole non avrei seguito i miei sogni e quindi andata in un altro stato.

Andrew's pov
Voglio che lei pensi che non la prenderemo. Voglio tenerla sulle spine.
Voglio dargli una lezione per come mi ha trattato al bar l'altro giorno. Così impara.

Non ho mai reagito così con una ragazza, ma lei mi inspira curiosità. Mi ha detto che è italiana, infatti notavo un accento diverso da quello nostro. Ma la rende sexy.
Probabile che mi prenda così tanto perché è un nuovo bocconcino, una nuova preda, sicuro dopo essermela scopata non le parlerò neanche.
Ovviamente non la porterò a casa mia, sempre nelle stanze d'albergo che ormai il direttore mi lascia libere.

Non faccio entrare nessuno a casa mia, nessuno deve invadere i miei spazi, non mi piace che vadano in cucina frughino tra i mobili e usino la mia doccia. non ho mai avuto una donna fissa nella mia vita dopo di LEI, me l'hanno portata via, io mi sono affezionato e ne ho pagato le conseguenze. Maledetti sentimenti. Dopo di lei mi sono promesso che non mi sarei più esposto sentimentalmente cn una persona. E voglio mantenere la promessa, ma questa Grace mi manda in fumo il cervello. Per come risponde, per come si muove, per come parla, per come si pone. Il suo carattere i incuriosisce e non poco. E' la prima volta che vglio scoprire cosa nasconde quella ragazza e non solo sotto ai vestiti.
Mi sto rincitrullendo.
Solo perché una ragazza mi tiene testa, il tempo che le toglierò i vestiti e passa tutto come al solito.

Spazio autrice:
Ehilà, come va?
Scusate per non aver aggiornato prima ma sono piena di compiti e roba da studiare visto che sono tornata in presenza.
Come va a voi la scuola?
Vi è piaciuto il capitolo?

xoxo -A

La luce in fondo al tunnelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora