/14/ Un nuovo inizio

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Grace'pov
Suona la sveglia e scatto dal letto.
Sono felice.
È una soddisfazione personale fare quello per cui ho studiato tanto e con sforzo.
Mi hanno sempre scoraggiato, i miei compagni pensavano sempre io fossi la raccomandata quando poi lo erano loro.
Quell'università è stato il mio inferno, ma mi ha insegnato molto. Forse è anche alle compagnie che ho avuto che mi sono rafforzata e go creduto di più in me e per questo li devo ringraziare. Mi dicevano sempre che non sarei arrivata mai da nessuna parte, non avrei mai creato qualcosa di cui andare fiera e che mi sarei approfittata della disponibilità della mia famiglia. Mi sono sempre sentito demoralizzata per questo ma ho avuto la forza e il coraggio di andate avanti e sono fiera di me stessa perché non ho dato ascolto a nessuno.

Mi preparo per la mia prima giornata di lavoro. Metto un giacca più pesante poiché essendo mattina presto fa freschetto.
Metto un pantalone lungo a zampa verde petrolio, una camicia bianca semplice e la giacca del medesimo colore del pantalone.
Prendo una borsa sulle tonalità del marroncino e un paio di scarpe con il tacco che però vengono coperte dal pantalone.
Raccolgo i miei capelli in uno chignon spettinato e opto per un trucco leggero.
Metto gli occhiali, prendo le chiavi di casa e quelle della macchina ,che mi sono fatta portare dall' Italia, una bella range rover nera, per avviarmi allo studio.
Trovo sia un outfit molto professionale.

Mi ritrovo davanti all'imponente palazzo, rimango ancora incantata da quanto sia bella la struttura.
Gli uffici sono arredati molto bene.
Faccio un grande respiro, ed entro.
Devo affrontare la mia prima giornata di lavoro con forza di volontà, senza avere paura.
È la mia prima esperienza seppur assistevo sempre i miei genitori durante l'università ma non è la stessa identica cosa. Loro adesso sono lontani insieme a tutta la mia famiglia quindi devo farmi forza e incoraggiarmi da sola.
Non voglio che al primo giorno di lavoro possa trasparire la mia insicurezza.
Cammino con sicurezza, trasmetto più convinzione, almeno così dice mamma.
Entro nell'ascensore e digito l'ottavo piano.
Le porte dell'ascensore si chiudono e vedo i numeri che indicano che l'ascensore stia salendo, prima che si spalanchino le porte prendo un cel respiro.
Esco dall'ascensore e mi ritrovo la segreteria dell'altra volta, solo che è diversa dal solito.
"Buongiorno sally" dico con un sorriso cordiale, non mi va di farmi già dei nemici qui dentro quindi cerco essere più cordiale e disponibile possibile
"Buongiorno, Andrew la aspetta" mi dice
Andrew? Come mai non lo ha chiamato per nome?
Ah ho già capito, questi due sono andati a letto insieme e io non mi sbaglio quasi mai.

Percorro il corridoio per andare nell'ufficio del capo.
Stranamente la segretaria non mi ha accompagnato sino alla porta.
Busso vicino la porta e dopo aver sentito un "avanti" entro.
"Signorina Anderson benvenuta alla Robinson&law" mi dice non alzando lo sguardo dalle scartoffie che sta guardando.
"Grazie, potrebbe guardarmi negli occhi quando mi parla?" Dico io con tono calmo e risultando il più gentile possibile
Lui alza subito lo sguardo, con uno scatto.
"Non mi dire cosa devo fare" canzona come se mi volesse rimproverare.
"Con tutto il rispetto ma odio quando una persona parla e non mi guarda negli occhi, la vedo come una sorta di bugia"
"Va bene Grace ho capito, mettiti a lavoro. Tra 1 ora vieni nel mio ufficio che dobbiamo lavorare insieme" mi dice guardandomi negli occhi, il suo sguardo è molto profondo.
"Va bene, intanto metto a posto i documenti che sono stati messi sulla mia scrivania". Odio le scartoffie da sistemare, i miei genitori me lo facevano sempre fare quando ero all'università.
"Come fai a sapere che ci sono delle carte per te?" Mi chiede Andrew mentre sto per uscire dalla stanza.
"Ho visto il nome su una delle postazioni dove sono gli associati, e ci sono una marea di fogli, adesso vado a svolgere il mio lavoro, con permesso" dico molto sicura di me.

Una volta uscita da quello studio prendo un bel respiro, sembra che sia stata in apnea per tutto il tempo in cui sono stata in quella stanza. Ma pur essendo il mio capo ho espresso la mia opinione anche valutando la mia posizione. Insomma sono nuova e penso che nessuno dei nuovi associati si sarebbe ami azzardato a dire qualcosa al capo che magari poteva dargli fastidio. Ma ho voluto rischiare, non ho mai la lingua a freno e neanche questa volta mi sono trattenuta, magari dopo me lo rinfaccerà ma sono contenta di aver espresso la mia opinione. Almeno sa come la penso mr. pallone gonfiato. A quel nomignolo mi scappa un sorrisetto che subito ritiro andando verso il mio posto per portare tutte le carte che mi ha dato entro un'ora. devo cercare di impressionarlo perché la prima figura è tutto, non posso commettere sbagli o almeno non all'inizio della mia carriera.

Ho fatto un po' di ricerche sul conto del mio capo e devo dire che ha avuto molte donne con cui però non è stato neanche una settimana, d'altronde devo dire che me lo aspettavo, ma non posso negare che è un bel ragazzo.

Spazio autrice:

cari lettori, finalmente ho aggiornato.

Scusate se non aggiorno frequentemente ma ho molti compiti da fare e ho avuto difficoltà nella stesura dell'ultimo capitolo che aggiornando leggerete. Ho avuto come una sorta di blocco, non avevo idee per portare avanti la storia ma penso che sia normale.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

xoxo -A

La luce in fondo al tunnelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora