/32/ Atlantic City

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Grace's pov

2 mesi dopo

Dalla morte di papà io dopo due settimane, insieme ad Andrew, sono tornata a New York. Tra via vai tra Italia e la città nella quale mi sono trasferita circa 5 mesi fa.
Andrew mi è rimasto sempre accanto e mi ha aiutata con il lutto di papà. Non credo si possa superare una cosa del genere, penso che sarà una ferita che rimarrà sempre aperta e sarà sempre un argomento tanto delicato. Ogni secondo sono sul punto di scoppiare in un pianto liberatorio ma mi sono promessa di non piangere anche perché papà non vorrebbe.

Adesso sono in studio e Andrew mi ha chiamata per vedermi e darmi una notizia che secondo lui mi possa rendere tanto felice. La nostra relazione tra alti e bassi procede a gonfie vele e la cena con la zia è stata molto tranquilla. Non sapevo lei fosse divorziata e avesse un compagno di nome Ted.
Lui è molto simpatico e disponibile ma non mi sembrava tanto un tipo apposto, non era molto attento alle conversazioni che iniziavamo e si guardava molto intorno per paura che potessimo trovare qualcosa.
Vado verso lo studio di Andrew.

"dimmi" mi avvicino verso la sedia che è posta di fronte a lui.

"faremo un viaggio di lavoro" mi dice, e non posso credere alle mie orecchie.

"faremo?" gli chiedo

"si, anche se hanno richiesto te io voglio accompagnarti" mi dice e io non sono d'accordo.

"non voglio obbligarti Andrew, sai benissimo che me la posso cavare da sola."

"ho capito, non vuoi che io venga" mi dice con tono dispiaciuto.

"a me farebbe piacere fare un viaggio con te, anzi sarebbe il nostro primo viaggio, ma so bene che la situazione di papà influenza tutto" dico io in modo molto sincera. Si sentirà obbligato a venire.

"okok, ho capito" dice con fare infastidito "comunque parti domani alle 6:00 per Atlantic City"

Io esco del tutto dallo studio con un groppo allo stomaco, temo di aver sbagliato di aver detto ad Andrew che poteva anche non venire. Penso lui non abbia capito bene quello che volevo intendere, gli lascerò un po' tempo per pensare, poi lo chiamo.
Il suono sveglia disturba il mio sonno. Ieri ho provato a chiamare Andrew circa 15 volte ma sono state tutte telefonate senza risposta. Esco di casa e trovo la macchia ad aspettarmi e l'autista, Austin, mi ha aiutata a mettere le valigie nel bagagliaio.
Mi arriva un messaggio sul cellulare.

-buongiorno, Austin mi ha detto che sei partita. Buon viaggio amore- e a questo messaggio sorrido, il mio cuore fa una capriola.

-avrai le serate libere, non lavorare troppo-

-buongiorno anche a te, buon lavoro- e spengo il cellulare per concentrarmi sul lavoro che in questi 4 giorni mi divorerà.
Arrivata ad Atlantic City sono subito andata in albergo per poi mettermi subito a lavoro e incontrare i clienti. Ho conosciuto Stacy, una segretaria che è molto gentile e stasera usciamo per andare in giro per locali, ho la serata libera quindi perché privarmi del divertimento?.
Non ho girato molto la città anche perché ho solo la sera libera e non posso visitare nulla.
Io e Andrew non ci siamo sentiti per tutta la giornata a parte quel messaggio inviato da lui stamattina, lo lascio stare. Deve tranquillarsi con sè stesso. La sera prima di partire gli ho detto che se avesse avuto voglia di chiamarmi poteva farlo ma senza litigare o altro. Non voglio discutere per telefono con lui, non mi sono mai piaciute le discussioni in modo virtuale, mi piace guardare la gente negli occhi anche per vedere cosa trasmettono. Molto spesso riesco a percepire dallo sguardo che emozioni sta provando la persona con cui sto parlando. Andrew, quando gli ho detto del viaggio era deluso e arrabbiato allo stesso tempo, so benissimo che si é trattenuto a non urlarmi in faccia e buttare tutto quello che trovava sulla scrivania.

Sono pronta per la serata che devo passare con Stacy e mando la foto del vestito ad Andrew, ma visualizza e non risponde. Che bastardo.
Decidiamo di andare al "Premiere night club",è un locale su due piani, il piano terra è enorme, ha dei divanetti per tutta la sala insieme alla console del dj posta al centro della pista.
Ci facciamo accompagnare da Austin, perché Andrew ha voluto che rimasse. Questa cosa mi ha lasciata di stucco, io l'ho scoperto da sola perché Austin me lo ha detto appena sono salita in auto. Non credo lui voglia controllarmi ma solo tenermi al sicuro.
In questi due mesi siamo usciti allo scoperto. Intendo che Andrew mi ha presentato Christopher e due delle sue cugine Mariline e Anna. Anna convolerà a nozze a breve e il suo futuro marito è davvero molto educato e si vede che ama la donna che ha affianco.
Io ho presentato Andrew alla mia famiglia ed è stato simpatico fin dall'inizio a tutti e di questo ne sono felice. Siamo finiti anche sui megazine newyorkesi. Andrew è un uomo molto influente e grazie al buon lavoro svolto dal padre come avvocato ha sempre avuto una bellissima reputazione. I giornali ci hanno scattato qualche foto ma cerco sempre di essere molto discreta e di non farmi riconoscere troppo facilmente, odio che mi vengano fatte domande sulla mia vita privata quando voglio emergere solo per il lavoro che svolgo.

Arriviamo davanti al locale e già si sente la musica ad alto volume. Sono le 00:34.
Entriamo nel locale e subito borsa la borsa e il mio cappotto per poi avviarci sulla posta da ballo e sfrenarci come non mai.
Mentre mi muovo a ritmo di musica si avvicina un ragazzo, non mi piace per nulla dalla faccia.

"ciao bambolina" mi dice. Puzza tanto di alcool da non poterci stare vicino e subito di viene un conato di vomito, Non ce la faccio. Mi allontano e vado verso l'uscita per poi mandare un messaggio a Stacy e dirle che sono fuori, neanche il tempo di spegnere il cellulare che sento una pistola puntata alla testa, non penso o almeno non riesco, subito vengo accerchiata da 3 uomini vestiti di nero che non sembrano per nulla sobri.

"cosa volete?" chiedo senza far trapelare nessun emozione dal mio tono di voce. Mi toccano da tutte le parti e io non riesco a far altro se non urlare e dimenarmi per fuggire dalla loro presa possente. Mi guardo intorno e vedo un ragazzo di corporatura robusta venire verso di me 'sono salva penso tra me e me' ma smetto di pensarlo appena noto la sua macchina fotografica alla mano, un paparazzo non ci voleva per nulla. Fa il primo scatto e i 3 uomini subito si fermano, si guardano e vanno via ma prima uno di loro mi sussurra 'dì al tuo bel fidanzatino che JJ gli manda un caloroso bacio '. Io resto impalata lì, non reagisco e non domando neppure cosa centri JJ con Andrew ma dopo 1 minuto tutto diventa buio e io non sento più nulla.

Spazio autrice;
Lettori, siamo quasi arrivati alla fine della storia. Ho appena finito di scrivere il penultimo capitolo che poi porterà all'epilogo.
Spero che la storia stia annoiando troppo e scusate se ormai non sono costante nell'aggiornare la storia ma mi sono presa un po' di tempo per me stessa.
Lasciate una stellina se vi va ⭐️.

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