/17/ "Accetto"

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Grace's pov

Mi sveglio con la sveglia impostata la sera prima sul telefono, che suono fastidioso.

Mi alzo e dopo aver fatto colazione mi fiondo in doccia e nel mentre penso a cosa mettermi. Non sto ore e ore vicino all'armadio per decidere cosa mettere, di solito sono molto decisa. Quando ero in Italia facevo shopping quasi tutti i giorni ma compravo solo cose che davvero mi piacevano e pensavo di mettere. Non mi piace avere vestiti nell'armadio che magari userò solo una volta per poi buttarli nel dimenticatoio.

Quando ero una teenager mi piaceva comprare i vestiti che avevano tutte, quelli alla moda insomma ma che in realtà non mi piacevano davvero e forse riguardando le foto non mi stavano neanche molto bene.

Esco dalla doccia e vado in camera per vestirmi, voglio stare sempre comoda a lavoro ma amo vestirmi bene.

Indosso dei pantaloni larghi beige, abbinati a una camicia bianca morbida e metto una cintura nera sui pantaloni per evidenziare il punto vita. decido di abbinarci un paio di decolté nere con un tacco basso e una borsa nera molto semplice, lego i capelli in un codino spettinato e metto un po' di trucco.

Dopo essermi preparata bevo il mio succo d'arancia e vado via. Salgo in macchina, mi do un'ultima sistemata e parto pensando già a come dare una risposta a Mr. pallone gonfiato.

Mentre sono in ascensore l'ansia sale sempre di più, dico ansia perché non so cosa possa succedere dopo aver accettato la proposta, non penso sia uno sbaglio accettare ma credo anche che non sia giusto che io vada ad un gala, seppur di beneficenza, con il capo conosciuto appena 2 giorni fa.

Mi affretto a raggiungere il mio posto per iniziare a lavorare, già ho visto la miriade di fogli che ci sono e mi avvilisco, ma ce la posso fare. Neanche il tempo di sedermi che mi arriva un messaggio, da lui, perché non mi ha mandato a chiamare dalla sua segreteria?

Rispondo al suo messaggio che diceva:

-accetti?-

-Buongiorno Andew-

-Buongiorno Grace- mi scrive

-adesso comunichiamo per messaggio?- dico io con un sorrisetto sulla bocca, perché so che si potrebbe infastidire, l'ho capito dalla prima volta che l'ho 'corretto'

-è una cosa troppo personale, nessuno lo deve sapere- mi scrive in tutta fretta.

-si accetto- scrivo, e mi avvicino al suo studio per vedere la faccia che fa appena legge il messaggio, lui sorride guardando il display e io me ne compiaccio.

La segretaria mi viene a chiamare dicendomi "il signor Robinson ti cerca" strano, non è la stessa dell'altra volta, le cose tra di loro saranno andate male. Mi alzo dal posto dove stavo lavorando e vado verso il suo studio sperando che non porti brutte notizie.

"Grace, siediti" dice, facendomi segno con la mano.

"oggi lavoreremo insieme, mi serve che tu rimanga per tutta la giornata qui con me" mi dice, che incubo.

" ma posso lavorare anche al mio posto"dico io alzando le spalle. Non capisco cosa cambi.

"devi stare qui con me, oggi mia zia viene a portare i biglietti per il gala e le ho detto che c'era anche la mia ragazza dato che ha preso una laurea da poco" mi dice in sussurro avvicinandosi a me .

Non ne uscirò viva, me lo sento.

Sono più di 6 ore che lavoro con Andrew a un caso, devo dire che nonostante tutto sto imparando qualcosa anche se sono da 1 giorno e mezzo un questo studio. Non ho mai lavorato da dipendente di qualcuno perché mi piaceva l'dea di avere uno studio tutto mio ma voglio comunque partire dal basso, non voglio partire in quarta e fare le cose frettolosamente, devo realizzarmi pian piano, devo poter riuscire a vedere il mio nome sulla porta dell'entrata dello studio e sulle vetrate dell'edificio. Si sogno troppo in grande, ma magari posso riuscirci, i miei mi hanno sempre detto di non mollare mai e crederci fino in fondo, non devo farmi ostacolare da nessuno e se diventano un problema io lo risolvo. I miei genitori mi hanno sempre dato forza, in tutta la mia vita. Sanno anche loro cosa significa essere ricchi, episodi come quelli che io subivo a scuola loro li hanno passati all'inizio della loro carriera.

A distrarmi dai miei pensieri è Andrew

"Grace è arrivata zia" mi dice, guardo fuori dalla porta dell'ufficio e lo vedo completamente deserto, guardo l'ora e sono passate le 16:00 così che capisco che sono tutti fuori per un break.

Guardo all'entrata e vedo una signora venire verso di noi, è la zia.

"piacere Elisabeth" mi tende la mano

"Grace, molto piacere di conoscerla" precedo Andrew, non voglio che mi presenti lui perché io so parlare benissimo da sola.

"finalmente te ne sei trovata una con le palle Andrew" dice la zia facendomi scappare una risata.

"sai nessuno si presenta a me prima che Andrew faccia il primo passo, tutti mi dicono che metto timore per la mia troppo sicurezza" questa signora mi affascina.

"sapete, appena l'ho vista arrivare mi è sembrata una donna molto sicura di se stessa che cammina con orgoglio per quello che sta continuando a costruire" dico, è la verità. Mi piacciono molto le donne che credono in loro stesse senza farsi buttare giù da persone che esprimono il loro giudizio senza pensare. Gente come questa è stata per molto a lungo nella mia vita, cercando sempre di buttarmi giù e fare leva sulle mie insicurezze.

Spazio autrice

Andrew ha fatto una proposta alquanto strana a Grace ma lei ha deciso di accettare.

Come finirà la farsa tra i due protagonisti? Cosa succederà dopo il gala?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se vi va lasciate una stellina.

xoxo -A

La luce in fondo al tunnelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora