/39/ "sei quella giusta"

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Andrew mi pende la mano e mi porta verso il piccolo tavolo bianco apparecchiato per due.

Ci sediamo al tavolo e Andrew mi dice non alzare ancora la cloche presente sul piatto di ceramica. Da quando mi ha tolto la benda dagli occhi non smette di guardarmi, lo sento un po' ansioso.

"ti sento ansioso" gli dico con estrema sincerità

"impressione tua, sono super calmo e rilassato. Sono dove vorrei essere e con la persona con cui vorrei essere in questo momento" mi dice senza staccare lo sguardo da me. Io gli sorrido ma la sua risposta non mi convince del tutto mi starà sicuramente nascondendo qualcosa che o non sa come dirmi o non vuole dirmela

"sai vero che puoi dirmi tutto?" gli dico per rassicurarlo

"certo amore" mi prende la mano e la stringe lievemente

"amore?" domando perplessa

"si" mi guarda serio, con il suo sguardo profondo e privo di maschere. Il suo sguardo è lo specchio della sua anima. Capisco da una sola occhiata come si sente, riesco a leggere il suo sguardo come se mi stesse parlando ma senza emettere nessun suono.

"stai diventando un romanticone caro Robinson"

"sto diventando un rammollito, è ben diverso" ridiamo insieme

"ho scoperto delle sensazioni ed emozioni che non provavo da una vita Grace, questo è merito tuo" mi prende la sedia che è posta di fronte a lui e la tira al suo fianco.

"certe volte mi chiedo perché la vita non ci abbia fatto incontrare prima" continua lui per poi darmi un bacio a fior di labbra.

"non credevo mai di arrivare fino a questo punto della mia vita, non credevo più di riuscire ad instaurare un rapporto con una donna se non prettamente sessuale o professionale, non credevo di riuscire ad aprirmi sinceramente con una persona e parlarle del mio passato e della mia famiglia. Poi è arrivata un svolta nella mia vita. Forse devo ringraziare anche mio padre che seppur non abbia mai instaurato un rapporto con me mi ha dato in mano il suo studio e al dire il vero non so ancora come sia venuto a conoscenza dei miei studi" ridiamo insieme e io voglio continuare ad ascoltare il suo racconto perché Andrew quando si apre con una persona è molto più speciale di ciò che lui pensi.

"fatto sta che forse è anche grazie la suo studio che io abbia incontrato una ragazza che fin da subito si è dimostrata diversa, all'inizio di ottobre di parecchi anni fa ha varcato la porta nel mio ufficio una ragazza dal cuore italo-americano con un forte carisma e tanta voglia di fare. La ragazza che ha varcato la porta del mio ufficio mi ha subito dimostrato di essere diversa da tutte le altre" si prende un momento di pausa.

"Grace fin dal primo giorno che ti ho vista ho pensato a quanto tu fossi diversa. Noi ci siamo incontrati in quel dannato bar ma tu sei l'unica che appena ha notato la mia strafottenza ha girato i tacchi ed è scappata a gambe levate non sapendo che peró il ragazzone pieno di tatuaggi fosse il tuo capo. adesso ti farò una domanda e tu risponderai sinceramente. Se avessi saputo che io sarei stato il tuo capo ti saresti comportata allo stesso modo quella sera la bar?" mi domanda.

"ovvio, non credo che nessun uomo mi abbia messo i piedi in testa e non credo proprio che quella sera sarebbe potuto accadere"

"sei quella giusta, lo sapevo" prende fiato

"apri la cloche Grace" porto il piatto verso di me e apro lentamente la cloche. Nel piatto di ceramica c'è una scatolina rossa, in velluto. In un istante le mie mani tremano e il mio battito continua ad aumentare.

"Andrew" cerco il suo sguardo a fatica dato che i miei occhi ormai sono carichi di lacrime. Si alza di scatto e si inginocchia dinanzi a me.

"Grace Anderson, vuoi diventare la mia compagna di vita?"

Mi abbasso alla sua altezza e lo bacio

"alla faccia nell'andare con calma Robinson" gli dico e scoppiamo in una risata che racchiude il nostro essere.

"allora, vuoi diventare mia moglie?" annuisco non riuscendo a parlare per la troppa emozione di questo momento. Non credevo che Andrew riuscisse a fare un passo così importante, è sempre stato contro il matrimonio, diceva che era l'unione dell'inferno. 'Quando si è fidanzati si vive in una bolla di cristallo, si ride, si litiga e c'è tanto sesso. Quando si ci sposa arrivano i bambini, ci rendiamo conto che la vita da sposini non fa per noi e si divorzia facendo soffrire i figli e chi ci sta attorno' mi ripeteva sempre.

"ti prometto che la vita da sposini farà per noi" mi dice tenendomi stretta a se. Non credevo che Andrew riuscisse davvero a fare questo passo. Sa benissimo quanto importante sia per me il matrimonio. In America hanno una concezione un po' diversa del matrimonio rispetto a noi italiani.

"Grace hai messo il costume?" mi chiede d'improvviso il ragazzo tatuato, io nego con la testa ma già so cosa vuole fare dal sorriso che ha stampato sul viso da quando mi ha fatto la domanda. Lui non mi ha detto né di mettere il costume né dove mi stava portando. Si alza di scatto dalla sedia e mi prende in braccio e io comincio ad urlare a squarcia gola

"Andrew mettiti giù, mi bagnerò tutta dai" e gli do dei colpetti sulla spalla.

"ti butterò con i vestiti e lo farò anche io" mi guarda e mi sorride

L'acqua fredda viene a contatto con la mia pelle all'improvviso. Riemergo dall'acqua con i vestiti zuppi e la camicetta bianca, ormai diventata trasparente, è attaccata al mio petto.

"è inutile che ti tenga su i vestiti, ormai sei nuda anche indossandoli" lui ci scherza su.

"divertente, preparati a qualcosa che ti farà venire un infarto caro Robinson" gli dico e la mia voce rimbomba, la frase gli è arrivata chiara e tonda. Vado verso il tavolino a prendere l'asciugamano che Andrew ha portato, probabilmente aveva già programmato un bel tuffo in acqua.

La luce in fondo al tunnelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora