Grace's pov
Dopo mezz'ora di viaggio siamo arrivati a destinazione. Sono molto agitata, le mani iniziano a sudare e non mi sento più sicura di nulla.
Scendo dalla macchina e aspetto che Andrew mi raggiunga per poter entrare insieme come 'coppia'.
Sto per entrare non appena Andrew arriva al mio fianco ma appena faccio un passo lui mi blocca prendendomi il braccio.
"Cosa c'è ora?" Chiedo un po' scocciata, non ne posso più di questa dannata situazione, sento che questa cosa mi stia coinvolgendo troppo.
Lui non parla, mi sposta i capelli e mi mette la collana, che devo portare per tutta la sera fino al momento dell'asta, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra un
"Sei bellissima" e il mio cuore fa le capriole, arrossisco, sento le mie guance andare a fuoco, poi lui fa un gesto che non mi sarei mai aspettata, si toglie la sua giacca e l'appoggia sulle mie spalle.
Mi prende la mano e io lo guardo interrogativa
"Ricordati che sei la mia ragazza per questa sera" mi dice e ci avviamo verso l'entrata.
Al suo tocco mi rilasso, è come se mi trasmettesse sicurezza.
All'entrata ci sono due Bodyguard che appena vedono Andrew si spostano, lo hanno subito riconosciuto. L'interno è bellissimo, è tutto allestito nei minimi dettagli. Ci sono molte persone, la maggior parte di queste sono di alta società, si vede. Tutti sono vestiti in maniera molto elegante, hanno tutti un calice di champagne in mano e appena entriamo io e il mio accompagnatore gli sguardi sono rivolti verso di noi.
Mi osservano tutti, mi sento in soggezione. Andrew sembra molto a suo agio, penso lo abbia già fatto molte volte. Appena vede la mia agitazione mi cinge il suo braccio intorno alla mia vita e mi stringe a se.
Subito si avvicina a noi la zia di Andrew, conosciuta già qualche giorno fa.
"Grace sei incantevole" mi dice, io le sorride "grazie mille, anche lei è molto bella" dico io e prima di allontanarsi da noi fa l'occhiolino a Andrew. Ci avviciniamo al nostro tavolo, finalmente respiro. L'aria che c'è in questa sala mi mette agitazione, tutti stanno parlando tra di loro, probabilmente di affari e l'uomo che mi ha accompagnato è sparito nel nulla appena io mi sono seduta. mi guardo intorno e all'improvviso si avvicina a me un ragazzo, molto bello, indossa un completo fatto su misura e molto probabilmente firmato.
"cosa ci fa una ragazza così bella tutta sola" mi dice
"potrei non essere sola infatti" rispondo io "al momento non vedo nessuno vicino a lei" dice, con molta calma, si siede e mi porge la mano "piacere Jackson" mi dice "piacere Grace". Porgo a lui un sorriso cordiale, mi sembra un tipo apposto ma non ne sono molto sicura.
"Balliamo, Grace" mi dice. Io accetto, non vedo Andrew da nessuna parte e poi mi sto annoiando seduta al tavolo senza fare niente. Andiamo in pista e parte un lento, iniziamo a ballare fino a quando la stretta diventa più possente e il profumo cambia, è più forte e mascolino, Andrew.
"cosa combini Grace? non dovresti ballare con nessuno perché tu sei la mia ragazza" mi dice a denti stretti e in un sussurro
"il mio ragazzo non mi avrebbe mai lasciata da sola con una marea di gente che non conosco" dico io, mi stacco immediatamente, non sopporto più stare vicino a lui. Esco fuori, sull'enorme terrazzo dell'edificio, non c'è nessuno fortunatamente e finalmente posso stare da sola e respirare aria fresca. Ho sbagliato ad accettare l'accordo ma almeno non ho il rimpianto di non aver accettato.
All' improvviso sento una presenza alle mie spalle, so già chi è, riconosco il suo profumo.
"vieni dentro, l'asta sta iniziando" mi dice, io non ce la faccio. Mi tolgo la collana e la do in mano ad Andrew.
"prendi, infondo era questa che ti serviva" dico io. Lui annuisce e se ne va.
Vado via, non sopporto più quest'ambiente, non è il posto che fa per me.
Chiamo un taxi per riportarmi a casa. Non ho detto nulla a nessuno, non mi piace essere al centro dell'attenzione in queste situazioni, d'altronde conosco solo la zia di Andrew qui.
Dopo mezz'ora sono a casa, subito mi spoglio, mi strucco e cerco di rilassarmi con una tazza di latte caldo e un po' di televisione che in questi casi mi aiuta a distrarmi. Quando sto per addormentarmi sul divano suona il campanello e sbuffando mi alzo per andare ad aprire la porta. Indovinate chi si trova davanti alla porta di casa mia? si, avete indovinato. Mr. pallone gonfiato è qui.
"che ci fai qui?" chiedo molto distante e fredda.
"non dovevi andare via dal gala, è stato molto strano" mi dice.
"cosa avrei dovuto fare? non sono venuta al gala per essere il soprammobile e poi avevi la collana, avevi ciò che ti serviva e poi puoi benissimo dire che non mi sono sentita bene" dico io tranquillamente.
"Mi servivi anche tu e non solo la collana Grace, ti stava così bene. Quella collana al tuo collo rendeva molto più del suo valore" mi dice, alzando un po' il tono di voce.
"Va bene, hai ragione. Adesso sono stanca e ti prego con cortesia di andare via da casa mia" dico. Non voglio discutere, ormai sono stufa.
Nonostante lavori da poco nello studio mi sento sempre sotto stress, soprattutto quando Andrew è vicino a me.
Il ritmo è insostenibile ma devo farlo per realizzarmi. Devo arrivare al mio obbiettivo.
"Ok, allora ti lascio in pace"mi dice.
Prima di andarsene però si gira verso di me, si avvicina e mi dà un bacio a fior di labbra.
Io rimango imbambolata, poi sento un "mi fai impazzire" ma non gli dó peso, me lo sarò immaginato, sono talmente stanca che potrei immaginarmi qualunque cosa.spazio autrice:
ciaoo!
Nuovo capitolo pubblicato.
Vi piacerebbe fare delle domande ai protagonisti della storia?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va lasciate una stellina. ⭐️
xoxo -A💋
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La luce in fondo al tunnel
Romance[DA REVISIONARE] Lui, proprietario di uno degli uffici più importante di New York (Robinson&law) ereditato dal padre, rispettato, affascinante, sexy, estroverso e senza peli sulla lingua. Se Andrew Robinson ha qualcosa da dire la dice senza badare a...