Grace's pov
Mi sveglio, non riesco ad aprire gli occhi talmente della luce che filtra dalle finestre di questa camera d'hotel.
Prendo il cellulare e trovo delle notifiche da parte di Andrew. La prima è un messaggio in segreteria, apro quello.
'Amore, come stai?' sento la sua voce tremolante dal messaggio, non credo sappia cosa è accaduto ieri o almeno lo spero. Conoscendolo non credo rimarrebbe a New York, vorrebbe qua, fino alla mia stanza d'hotel e mi guarderebbe dormire fin quando non mi sveglio. Apro il secondo messaggio, questa volta non è n messaggio in segreteria ma un messaggio scritto che dice:
'Amore. Non riesco a dirtelo a voce, non riuscirei a guardarti negli occhi per quanto ti ami. Io devo prendermi un memento di riflessione, non sono più io, non mi riconosco più e non voglio farti star male ' mi asciugo la prima lacrima rigare la mia guancia, poi continuo a leggere ' A causa di circostanze devo lasciarti andare, vola libera, vola più in lato che puoi e non fermarti mai.' Mi asciugo le lacrime che scendono dai miei occhi come cascata, non riesco a capire cosa l'abbia spinto a fare un passo del genere. C'è un altro messaggio 'incontriamoci dove tutto è iniziato, alla stessa ora' leggo e mi si forma un sorriso sulle labbra, devo andare nel posto dove l'ho visto per la prima volta. Mi preparo e non scendo neanche nella hall per fare colazione, preparo la valigia in un batter d'occhio e prenoto un volo per New York che parte tra 7 ore. Devo chiedergli molte cose e ho dei dubbi che deve togliermi, perché mi lascia così, all'improvviso? Non capisco cosa l'abbia portato ad allontanarsi da me, non credo di aver fatto qualcosa di sbagliato, non credo che in qualche modo io l'abbia offeso.
Prendo l'aereo, e guardo fuori dal finestrino. Il cielo non è soleggiato come quando sono partita una settimana fa. Ma credo riesco a pieno a descrivere il mio stato d'animo in questo momento solo che manca la pioggia e qualche lampo accompagnato da un fulmine. Questa notte non ho dormito per nulla bene, ripenso e ripenso mille volte a quell'episodio che provoca in me disgusto e senso di rabbia, dovevo ribellarmi, ho fatto arti marziali per 10 anni e in quel caso le lezioni non sarebbe stata per nulla spiacevoli ma avevo la mente in black out, non riuscivo a pensare e neppure a trovare qualche via di scampo. Ero immobilizzata, e sentivo a malapena le voci di quegli uomini. Non riesco però a dimenticare l'ultima frase che mi ha detto quell'uomo e il nome JJ mi rimbomba in testa da tutta la notte. Non credo sia Jakson, da quanto ne so lui e Andrew prima della scommessa erano grandi amici.
Dopo circa 2 ore di viaggio arriva a New York, già atterrare sul suolo Newyorkese mi mette agitazione, credo he mi serva uno stop dal mio lavoro e poi penso che tornerò in Italia, non riesco a stare nella città dell'uomo che amo di più al mondo.
Vado nel mio appartamento e preparo le valigie che mi porterò in Italia, ho intensione di stare lì per un po' di tempo. Per il lavoro credo che mi licenzierò e cercherò lavoro nel mio paese poi magari chissà, riornerò.
Sono le 19:00 e io esco di casa. Non mi sono preparata e neanche truccata, non ho voglia di far vedere che sto bene quando poi è il nettamente il contrario, non ho voglia di affrontare tutto questo con il sorriso perché non ci riuscirei. Voglio solo un po' di tempo per me, un po' di tempo da passare con la mia famiglia e il mio dolore interiore, voglio prendermi una pausa dalla caotica e bellissima New York e tornare in Italia.
Entro nel bar, colmo di persone come sempre. Da uomini d'affari a normalissime persone che parlano tra loro con allegria. Infondo vedo un uomo con un cappuccio scuro sul viso e cerco di capire chi sia ma c'è qualcosa che mi balza subito all'occhio, il fiore colorato in mezzo al qual mare di inchiostro nero. Vado verso di lui e già da due metri lontana sento il suo intenso profumo, carico di mascolinità. Mi siedo delicatamente di fianco a lui, non di fronte, voglio stragli il più vicino possibile. Alza la testa e mi guarda negli occhi, occhi privi di luce, privi di colore. Occhi colmi di dolore e tristezza.
'ehi' mi dice con voce tremolante in un bisbiglio
'Andrew, sai vero che pretendo delle spiegazioni' inizio io, non voglio che mi chieda come io stia ma voglio solamente che tutto questo finisce a mi dica che è tutto uno scherzo.
'Grace, no posso, dobbiamo stare lontani per un po'. Mi circondano persone troppo pericolose e per la tua vita devo allontanarmi da te, ti faccio solamente del male ' cerco di trattenere le lacrime.
'Andrew ciò che è meglio per me devo deciderlo io'
'solo un anno, dammi un anno' mi dice e copre la mia mano con la sua calma e possente.
'va bene, ti aspetto ' dico io, non riuscirei mai a lasciarlo andare, non voglio e non riesco.
Lui porta le mie gambe sulle sue e mele accarezza, mi guarda negli occhi. Non servono parole in questo momento, c'è una conversazione in atto silenziosa, è una sensazione che no ho mai provato. Mi ha chiesto di aspettare un anno e io lo farò, mi chiedo se lui voglia veramente aspettare un anno per me o solo allontanarsi per poi sparire nel nulla.
'ci sentiremo?' chiedo io con fare speranzoso.
'no, Grace' mi dice e io tolgo le gambe da sopra le sue, prendo il mio cellulare e prima di andarmene gli dico le ultime parole 'Addio Andrew, vado in Italia. Non ci vedremo per un po' ' ed esco, il leggero venticello scompiglia i miei capelli raccolti in uno chignon morbido. Vado verso casa, finisco di preparare le ultime cose così da domani ricomincia una nuova vita. Non credo che lui mi aspetterà un anno ma io ci spero.
Mi arriva un messaggio. E' Christopher, il suo migliore amico.
'tranquilla ti aggiorno io. Lui poi ti spiegherà tutto' mi scrive e poi scrive ancora ' mi ha detto di dirti che ti ama più della sua stessa vita Grace' e giù come un vaso di vetro mi rompo, cado in ginocchio sul pavimento del mio appartamento. Sapevo che prima o poi dovevo sfogarmi e l'o fatto ma non posso permettere che accada spesso.
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La luce in fondo al tunnel
Romance[DA REVISIONARE] Lui, proprietario di uno degli uffici più importante di New York (Robinson&law) ereditato dal padre, rispettato, affascinante, sexy, estroverso e senza peli sulla lingua. Se Andrew Robinson ha qualcosa da dire la dice senza badare a...