Grace's pov
5 mesi dopo
Un pallone gonfiabile mi arriva dritto in faccia, mi giro verso la direzione del pallone e vedo mio nipote sorridermi, ha un faccino tenero e pieno di amore. I suoi occhi trasmettono molta felicità.
'scusa zia Grace' mi dice con la sua vocina dolce.
'tranquillo Carlos' gli accarezzo la testa colma di capelli castani.
'dov'è Drew?' mi chiede riferendosi ad Andrew, nessuno sa il motivo per cui io sono tornata in Italia. Ho detto a tutti che mi serviva un momento di riflessione e preferivo fare esperienza nel mio paese. Alla domanda di Carlos mi viene un colpo al cuore, una lama che piano piano mi trafigge il petto. Ogni tanto sento Christopher ma non mi dice realmente come stia, lui non è mai a casa, passa ore e ore a lavoro, da sembrarne ossessionato e mi ha raccontato Chris che non è mai solo. Lui aveva l'abitudine di portare le ragazze in una delle sue camere d'albergo abituali e non credo se ne stia privando. Io lo sto aspettando, è da quel maledetto 21 Marzo che l'aspetto, da quando ha deciso di chiudere. Le mie amiche, le poche che ho, sanno realmente la storia com'è andata. Mi consigliano molto spesso di cercarmi un uomo e di distrarmi da ciò che è fuori dall'ambito lavorativo.
'è a New York Carlos' rispondo, credo di averci messo troppo. Quando penso non riesco a a smettere. Molti pensieri mi frullano per la mente e non sono sempre positivi. A volte ho paura di non farcela, ma credo in me e come ha detto Andrew devo volare libera, quando trovo un ostacolo devo superarlo e cercare di farlo a testa alta, fiera di quello che sono e di me.
Andrew's pov
Le stringo i capelli per portare giù la testa. Vado più forte, cerco di sfogare la mia rabbia repressa così. Vengo, sfilo il profilattico, indosso i boxer, mi rivesto e vado via. La ragazza mi guarda con sguardo confuso mentre attraverso il corridoio della suite d'albergo che prenoto costantemente. Sono 5 cazzo di mesi che non la vedo, non la sento, non sento il suo profumo, non tocco i suoi setosi capelli e la sua pelle morbida. 5 mesi che non mi perdo in quello sguardo. 5 mesi che non sento la sua risata né il suo bellissimo e smagliante sorriso.
Ho intercettato chi mi ricatta, so benissimo chi sia e mi dispiace per la persone che è divenuto. JJ mi pedina sempre nonostante io abbia ripetutamente detto di non sentirmi con Grace da fine marzo. L'ultima volta che l'ho vista è stata quella sera la bar, il suo sguardo era spento, privo di ogni sensazione ed emozione, aveva gli occhi coli di lacrime che tratteneva per il suo bene. So bene dove si trovi adesso. E' in vacanza con la sua famiglia. Loro hanno una casa a Capri con giardino e vista mare, sta passando lì la sua estate. Non ha avuto nessuno più dopo la nostra rottura, sta mantenendo la promessa, mi sta aspettando e io invece come uno stronzo sto scopando le altre immaginandomi lei.
Mentre guido verso casa mi arriva un telefonata.
'stai mantenendo la promessa, ma stai attento.' mi dice e poi chiude la chiamata. La voce è sempre la stessa, robotica. Non riesco a credere che lui possa fare tutto questo.
Entro in casa e tutto è molto silenzioso. Ho chiesto ha Grace di venire con me, di stare insieme nel mio attico ma lei ha rifiutato. Per una parte penso abbia fatto bene, se adesso abitasse qui ci sarebbero alcune delle cose da lei dimenticate, mi sentirei ancora di più una merda. Mi corico a letto, colmo di rancore e pensieri, un anno è troppo. Cercherò domani stesso di incastrare quel pezzo di merda.Urla, cerca aiuto e io sono impotente. Poi attiva un uomo con un passa montagna nero le poggia un taser sul braccio e lei stringe gli occhi e urla per scacciare via il dolore. Io la guardo di nascosto dalla piccola vetrata che ha la porta, non voglio farmi scoprire ma la devo liberare. Lei si accorge di me e riuscendosi a togliere la banda dalla bocca mima un : 'vieni a prendermi'
Mi sveglio di soprassalto, sudato e con il cuore accelerato. Guardo l'ora. Sono le 3:00. Mi alzo dal letto e scrivo a Chris.
'Devo andare da lei, non ce la faccio più' scrivo andando verso la cucina per bere un bicchiere d'acqua. Non posso vivere con il costante pensiero di perderla e di non averla più tra le mie braccia, non posso vivere con la costante pura che quel pezzo di merda possa farle del male e io non possa più rivederla.
Chris mi risponde
'Amico non fare cazzate' leggo e poi me ne arriva un altro 'lei ti aspetta' mi scrive. Chiudo la schermata del cellulare, vado in palestra per poter scaricare la tensione e l'impossibilità di fare qualcosa.
Tiro un pugno, poi un altro e un altro ancora. Penso solo che al posto di quel sacco da box ci sia la faccia di Jackson che ha permesso di fare tutto questo.
Ho scoperto fosse lui dalla prima volta che mi ha parlato, ho riconosciuto il suo tatuaggio sulla mano. Ha un tris di sei sul dorso della mano.
La voce robotica che mi parla al telefono non credo ci sia dietro lui, penso sia uno dei suoi scagnozzi raccomandati.Esco dalla palestra grondante di sudore, mi fiondo in doccia cercando di punirmi con l'acqua bollente che scorre sul mio corpo.
"La perderò , perderò la persona più importante che abbia conosciuto in tutta la mia vita, perderò la persona che mi ha fatto stare bene fon dal primo momento, perderò la persona che mi ha fatto sempre sorridere solo a pensarla e questa cosa non la posso accettare" penso tra me e m, nessuno può sentirmi, nessuno può capire tutto quello che sto passando un po' come Munch nel suo quadro, lui urla, forte ma nessuno riesce a sentirlo.
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La luce in fondo al tunnel
Romance[DA REVISIONARE] Lui, proprietario di uno degli uffici più importante di New York (Robinson&law) ereditato dal padre, rispettato, affascinante, sexy, estroverso e senza peli sulla lingua. Se Andrew Robinson ha qualcosa da dire la dice senza badare a...