Se Delia si fosse vista una settimana prima non si sarebbe riconosciuta. All'improvviso si fermava a guardare gli alberi del viale dietro a casa della Balia, i sorrisi e le risate dei Produttori al mercato, si divertiva a calciare i sassi della strada del colle, a infilare la mano nella fontanella di fronte all'Accademia per giocare coi pesci, e mille altre cose che non aveva mai fatto. Si sentiva libera da un peso che sembrava aver occupato la sua mente fino a quel momento e che l'aveva fatta vivere a metà.
Pensava a Iason più di quanto avrebbe voluto. Almeno una volta ogni ora, mentre era impegnata ad ascoltare i professori e a prendere appunti, la sua mente tornava ai suoi capelli scuri, i suoi zigomi e i piccoli dettagli di lui che non sapeva nemmeno come facesse a ricordare, come una sciocca cicatrice verticale sul collo.
Automaticamente spostava lo sguardo verso la finestra, come se avesse potuto vederlo lì fuori, si dava della stupida e tornava a concentrarsi sugli appunti.
La mattina passava qualche secondo in più davanti allo specchio e si chiedeva se i suoi capelli fossero abbastanza ordinati, la sua uniforme non troppo spiegazzata, e ogni tanto le tornava in mente la voce di Iason i modi impliciti con cui le aveva detto di essere bella. Pensava al viso di Sofia, con i suoi occhi blu e il suo bel nasino, e non ci credeva nemmeno per un secondo.
Ogni volta che ripensava alle loro labbra attaccate, il suo cuore impazziva e lo stomaco si chiudeva in un nodo. Scuoteva la testa e si obbligava a tornare nel pianeta terra. Non vedeva l'ora che venisse la sera, perché ormai stavano sempre insieme, e leggevano, parlavano e ridevano. Non le importava più di niente, nemmeno di dover andare al Botanico.
Si obbligava a studiare e a impegnarsi a scuola, ma era di così buon umore che le passava la voglia di fare qualsiasi cosa, visto che anche lo stare ferma a pensare era abbastanza per farla sentire bene. Intanto l'esame di farmacologia si avvicinava, e lei si sentiva sempre meno preparata, perché pensava solo a Iason, e a loro due vicini, a loro che si tenevano la mano, a lui che l'abbracciava, al modo in cui le sorrideva ogni volta che la vedeva uscire da scuola, e quel nuovo mondo che lui le aveva aperto, non ancora sicura di volerne fare parte.
Per il corso di filosofia, il giorno prima Bemus era riuscito a fare una proposta non troppo impegnativa ma che comunque non li avrebbe lasciati a mani vuote: si trattava di una migliore gestione dell'economia, attraverso la possibilità di esentare momentaneamente alcuni cittadini dal pagamento delle tasse con un'ipoteca di valore minore. Non era una grande differenza ma era pur sempre qualcosa, e la cosa importante era che fosse piaciuta a Logotaco.
Per cui, per la prima volta dopo anni, Delia ebbe l'impressione che nulla sarebbe più andato storto nella sua vita.
Ogni volta che aveva un brutto pensiero che riguardasse sua sorella, lo scacciava via con una facilità che prima non aveva mai avuto.Quella sera, il Guerriero le propose di uscire a fare un giro. All'inizio non era molto sicura, ma poi si convinse, anche perché lentamente si sarebbe avvicinato il freddo e non avrebbero più potuto, e lei non si sentiva più in dovere di essere così ossequiente.
E poi, quando l'aveva guardata con quei suoi occhi neri, aveva avuto le farfalle al petto e aveva avuto paura di dirgli di no, rimproverandosi subito dopo per la sua stupidità.Uscirono in silenzio dalla finestra con la lanterna in mano, sgattaiolarono dietro la casa di Altea e poi si diressero in una qualsiasi delle vie spezzate della Polis, che tanto, seguendo la direzione dei sei colli, ormai bolle nere a sfondo blu scuro, avrebbe portato alla piazza. Non c'era anima viva a quell'ora della notte, infatti il coprifuoco era alle undici, e dovevano fare attenzione a non incappare in qualche Guerriero in perlustrazione.
Non fiatarono per paura di attirare l'attenzione.
Ad un certo punto Iason afferrò Delia e la spinse in un vicolo, con una mano nella sua bocca, aspettando che i passi di qualcuno si allontanassero. Quando si affacciarono dall'angolo, videro un ragazzo altissimo con un sacco sulla schiena che spariva nel buio.
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Lo Stato Ideale della mente - ORIGINAL STORY
Science FictionDelia sta studiando per diventare Governante della Polis, città sopravvissuta per più di milletrecento anni, e che sorge sulle rovine dell'antica Siracusa. Sa esattamente qual è il suo dovere: essendo studentessa dell'Accademia deve studiare sodo, r...