Capitolo 15

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Avendo risolto le cose con Jacob, devo ammettere che mi sento molto più leggera rispetto a come lo ero stamattina.

La giornata scolastica è passata relativamente in fretta, e sono riuscita a prestare attenzione a tutte le ore di lezione della mattinata, anche quelle che non mi interessavano.

Come se non bastasse, oggi Noah mi ha trattato per la prima volta come una semplice amica, una vicina di banco con cui chiacchierare durante le lezioni, e ho scoperto che non è affatto male come persona.

È simpatico, conosce il senso dell'umorismo e non fa troppe domande, cosa che gli attribuisce assolutamente un punto in più.

Mentire scorro la home di Instagram, appoggiata al muretto esterno della scuola per aspettare Violet, mi sento chiamare da una voce maschile che ho ormai imparato a riconoscere, così gli sorrido.

"Dobbiamo vederci per latino?" Mi chiede con un sorriso malizioso, ma decido di ignorare il secondo fine della domanda.

Andare a casa sua è ancora un po' traumatico, ma prima di farlo venire a casa mia devo accertarmi che mia madre sia lontana di qualche chilometro, per evitare malintesi o omicidi indesiderati.

"Dovremmo, si. Parlo con mia madre e poi ti mando un messaggio, okay?" Gli domando, con un largo sorriso sul volto.

Lo vedo annuire, e alle sue spalle vedo finalmente arrivare Violet, dopo oltre dieci minuti che la stavo aspettando.

"Mio dio, Vi, ci hai messo una vita!" Esclamo, e Jacob si gira nella direzione in cui sto guardando io, notando una Violet totalmente spettinata e affaticata.

Lei si avvicina ancora di più a noi facendo una corsa, e io mi ritrovo a chiedermi se abbia appena fatto a botte con un leone.

"Cazzo, e io che pensavo scherzasse. Hai dato il bis a Jordan nel bagno delle ragazze?" Le chiede Jacob con un sorriso strafottente all'inverosimile, e lei gli rivolge un - come al solito cordiale - dito medio.

Scoppio a ridere nel vederli discutere di queste cose come due bambini, e decido di porre fine all'esilarante spettacolo.

"Okay, okay, state buoni. Jacob, ti scrivo più tardi, d'accordo? E Violet: andiamo." Stabilisco, prendendo la mia amica per un polso e trascinandola verso la sua auto, visto che si è offerta di accompagnarmi a casa.

Saliamo in fretta e ci mettiamo per strada, con uno strano silenzio nell'abitacolo.

Sono certa che Jacob avesse ragione quando ha detto della storia di Jordan, e forse mi sento un po' in imbarazzo nel pensare a quello che è successo nello stesso luogo questa mattina, anche se forse non dovrei.

"Che cosa nascondete tu e Wilson?" Mi domanda dopo un po', guardandomi con la faccia di chi la sa lunga sulle storie d'amore e sui segnali che due sono innamorati.

Se sapessi cosa nascondiamo, potrei anche dirglielo, ma dal momento che neanche io ne ho la più pallida idea, temo che rimarrà delusa dalla mia risposta.

"Non nascondiamo niente. Qualche giorno fa l'ho trattato di merda e oggi ho chiesto scusa." Le spiego semplicemente, poiché comunque, anche se a linee molto molto grandi, questa è la base di quello che è successo.

Mi guarda di nuovo, e dal suo sguardo capisco perfettamente che non mi crede.

"Avanti, Allison! Conosco Jacob e non gliene è mai fregato un cazzo delle scuse delle persone. Perciò, due sono le cose: o fate sesso, o lo farete. Perciò illuminami." Esclama.

Non che io abbia capito il suo ragionamento, ma comunque è strano che ne sia così tanto sicura da dirlo così.

"Non l'abbiamo mai fatto ma comunque non scelgo l'opzione 'lo faremo', perché non è così." Dico, pur non essendone lontanamente certa nemmeno io.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora