Capitolo 38

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Scendiamo dalla macchina in silenzio, ma entrambi con il sorriso sul volto per il modo tranquillo in cui abbiamo trascorso il breve tragitto da casa mia fino a qui.

Abbiamo dovuto parcheggiare leggermente più spostati rispetto al centro città, ma sarebbe stato impossibile trovare posto nelle vie principali, perciò sicuramente questa è la soluzione più comoda, anche se dobbiamo farci qualche minuto a piedi.

Uscendo dal grosso parcheggio coperto, ci ritroviamo immersi nella confusione e nel viavai Newyorkese che pensavo fosse semplicemente tipico dei film.

È sempre pieno di persone di corsa, sia gente comune che uomini in giacca e cravatta e donne con vestiti firmati e sgargianti.

Sorrido immediatamente a quella vista, a questo stereotipo di New York che non pensavo mi sarebbe potuto piacere così tanto, quando in realtà adoro osservare quanto le vite delle persone siano diverse e frenetiche.

"Dove vuoi andare?" Mi chiede, non appena arriviamo in una delle vie colme di negozi e catene molto famose, una di quelle che osservavo poco fa dal finestrino.

Mi guardo intorno come una bambina spaesata, mentre Jacob sembra troppo occupato a guardare me per godersi la bellezza della città in cui siamo immersi, cosa che fingo di non notare per evitare che lui cerchi di camuffare questo atteggiamento.

Per la prima volta si sta comportando in modo naturale, genuino, e guardare me invece che questa magnifica città, penso sia la migliore dichiarazione del mondo.

"Tu cosa mi consigli, Wilson?" Gli domando con un sorriso, avvicinandomi con il volto al suo, ma insicura su cosa fare.

Vorrei abbracciarlo, prendergli la mano, comportarmi con la naturalezza che userei di solito, e invece ancora non ho idea di come lui reagirebbe.

Okay, siamo stati a letto insieme, ma questo ha davvero cambiato effettivamente qualcosa nel nostro rapporto?

Davvero posso permettermi di fare come se fossimo due semplici fidanzati, o comunque un ragazzo e una ragazza normali che stanno incominciando a frequentarsi?

"Victoria's Secret o qualcosa del genere, ovviamente. Ce n'è uno qui vicino." Dice, con tutta la nonchalance di questo mondo, iniziando orgoglioso ad incamminarsi in direzione del negozio di intimo.

Rido di gusto per la sua maturità ma decido di seguirlo: so bene quanto questa sua buona volontà nell'accompagnarmi a fare shopping possa rivelarsi divertente.

Probabilmente sarà abbastanza imbarazzante, ma penso che allo stesso tempo non ci sia niente di meglio che comprare intimo con lui, che mi squadrerebbe per tutto il tempo come se fossi un'opera d'arte e mi convincerebbe ad acquistare le cose più sgambate dell'universo, e sicuramente in pizzo.

"Lo vedo come scalpiti, Scott, sei così impaziente di farti di nuovo vedere mezza nuda?" Mi chiede, strafottente, cingendomi i fianchi per farmi camminare al passo con lui, mentre io rabbrividisco.

Non credo di essere ancora abituata al suo tocco caldo sulla mia pelle.

Oltretutto, ogni volta che mi tocca lo fa con una naturalezza che mi spiazza completamente, al punto che non so come comportarmi a mia volta, non essendo di certo capace di fare come lui, come se fosse normale.

"Ma certo, Wilson, non è il desiderio di chiunque?" Dico io sarcastica, guardandolo dal basso verso l'alto.

Lui si morde le labbra e accenna un sorriso, facendo spuntare sul suo volto liscio quelle sue fossette che adoro alla follia, e mostrando al mondo i suoi denti perfetti.

"In effetti..." commenta, modesto come al solito, e io scuoto la testa.

"Sei un idiota." Rispondo io, cercando di allungare il passo per seminarlo, ma sfortunatamente lui ha i riflessi pronti e mi blocca prendendomi per un polso.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora