Capitolo 45

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Sentendo qualcosa solleticarmi il naso, apro di scatto gli occhi, tenendoli comunque socchiusi per via della luce che passa dalla finestra e sembra volermi accecare completamente.

Sento Jacob ridacchiare per la mia reazione, e immediatamente capisco che mi stava volutamente dando fastidio per svegliarmi, ma ancora non capisco che cosa abbia usato: sembrava qualcosa di morbido, tipo una piuma oppure dei capelli.

"Principessa." Mi saluta, ridendo ancora.

Io sorrido per quel nomignolo e chiudo di nuovo gli occhi, cercando di ignorare il motivo per cui mi ha svegliata: non sarà mai un motivo sufficientemente valido.

"Stronzo." Rispondo io, atteggiando un finto broncio e immergendo la faccia sul suo petto, che emana una rassicurante e familiare sensazione di calore, che tra l'altro mi fa venire ancora più sonno di prima.

Lui continua a ridere, lo sento dal tremore del suo petto, e nel frattempo mi accarezza lentamente i capelli con una mano.

"Non so che piani hai per la serata, ma sono le sei passate, e tua madre ti ha già chiamata un paio di volte." Mi spiega, e a quel punto, anche se a fatica, mi alzo da sopra di lui.

Recupero il cellulare ed effettivamente trovo due chiamate e qualche messaggio in cui mi chiede dove sono e se ho bisogno che mi venga a prendere da qualche parte. Non che ultimamente le abbia mai chiesto di venirmi a prendere, considerando che frequento solo persone con la patente, ma comunque apprezzo la sua disponibilità.

Non vedo messaggi di Violet, perciò decido di scriverle io per capire come organizzarci: non ho intenzione di lasciare che faccia finta di niente e rimanga a casa da sola.

Allie: mamma, scusami, sono da Violet. per caso può venire da noi a dormire? è in casa da sola ed è decisamente giù di morale :(

So bene che mia madre non mi dirà di no, soprattutto considerando che, da quando le ho parlato di Violet, ancora non ha smesso di chiedermi di invitarla a casa per poterla conoscere una volta per tutte.

È curiosa matta di scoprire qualcosa in più sulla mia vita qui.

Sa dell'esistenza di Jacob, ma non ha idea di cosa ci sia tra di noi, anche perché a dire la verità non lo so neanche io. Sa dell'esistenza di Violet, appunto, anche se non l'ha mai vista. E infine sa di Noah. Sa che è carino con me, che è un amico, ma niente di più.

Mamma: non c'è problema, vi aspetto :)

Esattamente come immaginavo.

Troppo tardi realizzo che però, considerando che le ho appena detto che in questo momento sono da Violet, dovrò chiedere alla mia amica di passare a prendermi qui per andare a casa mia, altrimenti tutto il teatrino cadrebbe all'istante, e sono certa che i ragionamenti di mia madre porterebbero a Jacob.

Anche Violet mi risponde in fretta, dicendomi che il tempo di vestirsi e poi sarà qui.

"Devo accompagnarti a casa?" Chiede Jacob, alzandosi a sedere sul letto accanto a me, e appoggiandomi una mano sulla coscia.

Immediatamente mi sento rabbrividire a quel contatto, e dal sorriso che vedo sul suo volto con la coda dell'occhio, deduco che lui se ne sia accorto ancora prima di me.

"Non serve, passa Violet e andiamo da me." Spiego in fretta, alzandomi dal letto e incominciando a recuperare le poche cose sparse in giro per la stanza, sapendo che Violet non ci metterà molto ad arrivare.

Jacob si alza subito dopo di me, e prima che possa raggiungere la scrivania, mi fa voltare verso di lui e mi ci spinge contro.

I nostri corpi sono appiccicati, e i nostri nasi si sfiorano appena.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora