Capitolo 24

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Apro gli occhi con il sorriso per la prima volta dopo anni, se non vado errata.

Era dalla prima superiore che non mi svegliavo pensando a qualcuno, e sorridevo per le cose successe come una bambina.

Ieri sera ce l'ho fatta: sono riuscita a dimenticarmi di tutto quello che è successo a San Francisco, sono riuscita ad andare avanti e a lasciarmi andare con Jacob, proprio come volevo fare da diverso tempo.

Sono fiera di me stessa per i risultati che sono riuscita ad ottenere qui, nonostante temessi che le cose lontano da casa non avrebbero fatto altro che peggiorare.

Evidentemente mi sbagliavo.

Forse a San Francisco ero totalmente convinta di essere dipendente da quel posto e dalle persone che mi circondavano.

Qui, invece, ho dovuto tirar fuori la mia vera personalità per guadagnarmi il mio posto, e per la prima volta dopo tanto tempo ho assaggiato un pizzico di libertà.

Dopo la colazione, torno in camera mia e realizzo che dovrei mettermi a studiare: ancora non mi sono portata granché avanti con il programma di latino, e non ho aperto neanche i libri delle altre materie.

Il cellulare vibra sulla mia scrivania, e mi sporgo immediatamente a leggere da chi provenga il messaggio.

Jacob: facciamo un giro?

Non mi aspettavo che potesse chiedermi una cosa tanto semplice, apparentemente senza secondi fini e senza niente di intimo: una cosa normale, come fossimo una coppia.

Si, so benissimo che non lo siamo, ma era giusto per trovare un paragone.

Rispondo affermativamente, dicendo nuovamente addio alle mie intenzioni di studiare per qualche oretta, e prendo tutto il necessario per andare a farmi la doccia.

Mentre mi dirigo verso il bagno non tardo ad accorgermi che la casa è avvolta in un silenzio tombale, quasi inquietante.

Insomma, è probabile che mio fratello stia ancora dormendo, ma generalmente i miei genitori si svegliano molto presto anche durante il weekend, quindi mi sembra strano non udire le loro voci in sottofondo.

Decido di rimandare la questione a più tardi, e mi immergo sotto la doccia per cercare di prepararmi psicologicamente a quello che sta per succedere: esco con Jacob.

Vorrei poter dire che dopo gli eventi di ieri sera sono più sciolta, che il legame tra noi sembra essersi intensificato dopo quei momenti di intimità che abbiamo condiviso, ma la verità è che per me non è affatto così.

Generalmente certe cose si condividono con un ragazzo di cui ci si fida, dopo un lungo periodo di relazione, quindi è normale che grazie a quello il legame si approfondisca.

Nella situazione mia e di Jacob, però, l'intimità condivisa ha soltanto portato ad una marea di incertezze, credo da parte di entrambi.

Come ha detto lui, 'chiuse le gambe torno una rompipalle' e questo è perché non abbiamo chissà quale rapporto pacifico e di amicizia al di fuori di quello che abbiamo fatto e di qualche contatto nei giorni prima.

Constatato che la doccia è servita soltanto a mettermi ancora più confusione nella testa, esco dal box e mi avvolgo nel mio accappatoio, dirigendomi poi in camera per scegliere che cosa mettermi.

Alla fine, stranamente senza che passi un'ora come al solito, decido di mettere un paio di mom jeans chiari e un top bianco.

Non sarà niente di particolare, ma lui ha parlato di un semplice 'giro', perciò non ha senso che io mi vesta diversamente o in maniera più elegante.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora