Capitolo 37

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Appena finisco di mangiare, decido di non perdere tempo e vado in camera mia per cambiarmi e mettermi qualcosa di decente per uscire con Jacob.

Non c'è un reale motivo per questa sorta di appuntamento, ma visto che stasera lui andrà alla festa e non potremo vederci, ha proposto di incontrarci questo pomeriggio e passare un po' di tempo insieme, a fare un giro per la città come delle persone normali.

Per rimanere sul semplice, indosso un paio di mom jeans blu scuri e un top giallo.

Come ho detto, non faremo niente di che, sarà un semplice pomeriggio passato in giro per la città e magari in qualche negozio interessante del centro: non faccio shopping da davvero tantissimo tempo, e come ogni ragazza che si rispetti, inizio ad essere in astinenza.

Scendo di nuovo al piano di sotto, e in salotto trovo mia madre insieme ad un'altra donna, più o meno sua coetanea, che sono quasi certa di non aver mai visto prima.

Entrambe hanno in mano una tazza di caffè, e non appena si accorgono della mia presenza si voltano a guardarmi, con dei sorrisi cordiali stampato sulle labbra.

"Allie, lei è Kate, abita nella casa accanto alla nostra." Mi spiega brevemente mia madre, e subito capisco. Lei è la famosa Kate che ha visto me e Jacob insieme e ha pensato bene di dirlo a mia madre. Lei è il motivo del litigio con mia madre durato giorni interi.

Forzo un sorriso in sua direzione, sapendo di non potermi permettere nessun commento a riguardo, e mi avvicino per salutarla.

"È un piacere." Dico, allungando la mano che lei stringe per qualche istante.

"Il piacere è mio. Allison, giusto?" Chiede, anche se sono certa che conosca già benissimo il mio nome: a quanto pare sembra che in queste settimane lei è mia madre siano diventate migliori amiche, quindi mi sembra improbabile che non sappia come mi chiamo. Saprà ogni cosa.

Annuisco semplicemente, sorridendole di nuovo, e poi mi rivolgo a mia madre.

"Io sto uscendo, okay? Ma torno per cena." La avviso, mettendomi la piccola borsa bianca sulla spalla e recuperando le chiavi di casa dal contenitore in ceramica all'ingresso.

Ometto di dirle con chi esco: non so se ho voglia di affrontare l'argomento con davanti Kate, perché probabilmente non riuscirei a trattenere smorfie e occhiatacce. Non penso si tratti di maleducazione, semplicemente non mi è andato giù il fatto che, senza neanche conoscermi, si sia messa a spiarmi e a raccontare a mia madre quello che facevo e con chi ero.

Questo si che è da maleducati.

"Stasera volevamo uscire a mangiare anche con papà e Chris, se ti va." Mi dice, e io sorrido immediatamente a quelle parole.

Da quando siamo a New York, ancora non siamo usciti insieme per una semplice cena di famiglia, cosa che prima facevamo davvero spesso, anche con la scusa di una partita di baseball oppure di rugby, di cui mio padre e mio fratello sono appassionati.

"Certo, avete già prenotato?" Chiedo, mentre con lo sguardo accenno fuori dalla finestra, dove vedo Jacob parcheggiato con la sua auto sul ciglio della strada.

"Si, un ristorante in centro." Spiega.

Sorrido immediatamente all'idea di passare una normale serata in famiglia in centro città.

Fino ad ora, mi è sempre sembrato che qui fossimo come degli ospiti, come dei turisti, senza mai sentirci veramente come se fossimo a casa, mentre adesso pian piano sembra che le cose si stiano stabilizzando, ritornando alla normalità e alla quotidianità.

Finalmente sembra che stiamo iniziando a realizzare che la nostra nuova vita è qui, nella città forse più nella di tutti gli Stati Uniti, lontana dalle nostre abitudini e dalle persone che conosciamo.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora