Capitolo 18

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Stamattina mi sono svegliata prima del solito, probabilmente per via del fatto che la mia mente era sommersa da troppi pensieri per poter pensare ancora a dormire.

Ancora non mi capacito di quanto successo ieri sera con mia madre - che tra l'altro è tornata a non parlarmi - e non riesco a non pensare al più grave errore che ho fatto in vita mia: lasciare che Jacob se ne andasse.

Ero seria quando ho detto che preferivo semplicemente che mia madre non ci vedesse, ma alla fine cosa può saperne lui?

Dopo che l'ho rifiutato, dopo che l'ho baciato e poi mi sono tirata indietro, mi metto a dare per scontato che lui capisca il mio punto di vista e lo accetti pienamente?

Sono davvero più stupida di quanto pensassi.

Ad ogni modo, anche se sono soltanto le sei, decido di alzarmi dal letto per avere il tempo di prepararmi con calma.

Forse proprio perché ero pensierosa, ieri sera non ho pensato minimamente a come vestirmi per andare a scuola e non ho preparato i libri e tutte le cose necessarie.

A malavoglia, mi dirigo verso il bagno e faccio una doccia veloce, legando i capelli in una crocchia per non farli bagnare.

Quando torno in camera, sono alle prese con la mia giornaliera lotta con l'armadio, che ogni giorno sembra ripetermi che probabilmente se non ho mai niente da mettermi, dovrei cercare di rinnovare il vestiario e fare un po' di ordine, al posto di lamentarmi.

Alla fine prendo un paio di jeans bianchi e un maglione nero, non avendo troppa voglia di impegnarmi con il vestiario.

Mi vesto lentamente, riuscendo a sentire ogni singolo millimetro dei pantaloni e del maglione che entrano in contatto con la mia pelle, mentre la mia mente non può fare a meno di continuare ad interrogarsi.

Ho bisogno di così tante risposte.

Ho bisogno di sapere da me stessa che cosa voglio, che cosa cerco.

"Allie?" Sento la voce di mia madre sul ciglio della porta, e immediatamente mi volto, come se mi avesse colta in flagrante a fare qualcosa di assolutamente proibito.

Quando vedo mia madre, con il gomito appoggiato allo stipite, mi sembra quasi strano scorgerla sorridente.

"Mamma..." Dico in un sussurro, mentre mi siedo davanti allo specchio per incominciare a truccarmi, sapendo che è complicatissimo intrattenere delle conversazioni con mia madre guardandola dritta negli occhi.

Incomincio ad applicare il mascara sulle ciglia, mentre mia madre attraversa la stanza facendo tentennare i tacchi sul pavimento, per poi sedersi sul mio letto.

Per qualche istante tiene lo sguardo basso, come per pensare a che cosa fare o a che cosa dirmi, ma finta l'insicurezza mi guarda attraverso il riflesso dello specchio.

"Mi dispiace. Ieri ho esagerato." Ammette alla fine, con una punta di imbarazzo nella voce, che non mi sarei mai aspettata di sentire - quantomeno fino a quanto non le avrei detto, per esasperazione, di essere andata a letto con Jacob quando è stato qui.

La guardo per qualche secondo, cercando di capire se stia scherzando o meno, ma dal modo in cui mantiene saldo il contatto visivo, deduco che stia parlando sul serio.

Mia madre non è esattamente il tipo di persona capace di chiedere scusa, ecco perché mi stupisco così tanto di vederla pentita.

Prendo dalla mia borsa dei trucchi il burro cacao e me lo passo sulle labbra, non sapendo bene come rispondere ad un'affermazione simile, se non con un semplice e banalissimo cenno di assenso.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora