Capitolo 46

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Dopo essermi subita almeno un quarto d'ora di commenti di Violet su ciò che mi aveva visto fare con Jacob fuori dalla porta di casa sua, arriviamo finalmente a destinazione.

Non so se temere quello che mi aspetta per questa serata, specialmente considerando che sono certa che mia madre non saprà trattenersi dal chiedere a Violet qualsiasi cosa le passi per la testa, e la cosa mi preoccupa un po'.

Probabilmente farà accenno al motivo del suo malumore, e non mi stupirebbe neanche se le chiedesse qualcosa su me e Jacob, che forse è la cosa che temo di più in assoluto: si è un po' calmata nell'ultimo periodo per quanto riguarda Jacob, e ora che ha smesso di insistere con le domande e con il voler conoscere i dettagli del nostro rapporto, voglio vivermela così come viene, con leggerezza.

Appena apro la porta, un mix di profumi mi innonda le narici, segno che mia madre deve aver preparato da mangiare il mondo in occasione della conoscenza di Violet.

"Mamma, siamo a casa." Dico, invitando la mia amica ad entrare e a darmi il cappotto per riporlo sull'appendiabiti all'ingresso.

Mia madre ci raggiunge in pochi istanti, con un grosso sorriso stampato sul volto e con in dosso un grembiule che penso di non avere mai visto, ma di cui sembra andare estremamente fiera: è completamente rosa, coperto da ridicole facce di gattini bianchi.

"Finalmente! Violet, giusto?" Finge noncuranza, quando so perfettamente che conosce bene il suo nome.

Inaspettatamente, presa da un momento di estrema dolcezza, mia madre si avvicina alla mia amica e la stringe in un breve ma caldo abbraccio.

Negli occhi di Violet leggo un'emozione strana, ma non faccio in tempo a decifrarla o a cercare di interpretarla, perché mia madre si allontana e incomincia a parlare a raffica, cosa che fa ogni volta che è nervosa, anche se non capisco bene perché lo sia.

Insomma, è soltanto una mia amica, perché mai dovrebbe essere tesa?

"Venite, forza, ho preparato un aperitivo con i fiocchi!" Esclama orgogliosa, incamminandosi verso la cucina, dove effettivamente troviamo la tavola imbandita di infiniti tipi di stuzzichini e di torte salate fatte in casa.

Mi chiedo il motivo di tanta attenzione nell'organizzazione di questa cena, ma probabilmente è solo l'ossessione di mia madre di voler essere assolutamente perfetta agli occhi di tutti quanti, proprio come se davvero questo contasse.

"Oddio, non c'era bisogno di fare tutto questo per me." Commenta Violet con un sorriso, spostandosi i capelli scuri dietro l'orecchio.

"Non è niente di che, tesoro." La tranquillizza mia madre, anche se la pettinatura scapigliata che ha in testa dimostra che ha messo più impegno nella preparazione della cena di quanto non voglia dare a vedere, per non parlare del fatto che indossa i grembiuli soltanto a Natale. "Serviti." Dice, consegnando un piatto alla mia amica.

Violet mi lancia un'occhiata estremamente adorante, a cui rispondo semplicemente con un sorriso sincero.

Probabilmente il fatto che qualcuno le prepari la cena con così tanta cura e che le dedichi queste attenzioni non è così frequente per lei, specialmente considerando che per la maggior parte del tempo vive completamente da sola, ed è costretta a gestirsi come può.

Violet segue le indicazioni di mia madre ed incomincia a mettersi un po' di cose nel piatto, e per non farla sentire in imbarazzo decido di unirmi a lei, pur non avendo troppa fame.

Invidio la sua capacità di fingere che vada tutto bene.

È una cosa che io non sono mai stata in grado di fare, e lei ci riesce con una tale capacità da spiazzarmi completamente.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora