Capitolo 20

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Dopo un'oretta in cui Noah mi ha gentilmente concesso di fare un po' di sano shopping, ci ritroviamo di nuovo con Jacob e Lydia, poiché a quanto pare i ragazzi si erano messi d'accordo così quando hanno parlato.

Onestamente non so che cosa dovrei pensare del fatto che sto digrignando i denti mentre guardo le mani intrecciate di Lydia e Jacob, ma di certo non è una buona cosa.

Insomma, un conto è essere ferita per quello che mi ha detto Noah sul malumore di Jacob, ma un altro è essere gelosa quando lo vedo con una ragazza che - per quanto possa essere simpatica - non sono io.

Tra l'altro, sono talmente concentrata sull'immagine che ho davanti, che nemmeno mi sto rendendo conto di quello che si stanno dicendo Noah e Jacob.

"Per te è un problema tornare con Jacob?" Mi chiede improvvisamente Noah, e io mi riscuoto bruscamente dai miei pensieri.

Okay, probabilmente avrei dovuto seguire il loro discorso, almeno per capire vagamente di che cosa stessero parlando, dal momento che a quanto pare mi riguarda anche.

"C-cosa?" Domando, totalmente spaesata.

Noah aggrotta le sopracciglia e mi guarda con occhi interrogativi, come se con l'espressione mi stesse chiedendo se sto bene.

"Tu e Jacob abitate dalla stessa parte, e lo stesso per me e Lydia, così mi chiedevo se per te non fosse un problema fare un piccolo... scambio." Mi spiega con un sorriso.

Non è che sia un problema, ma sono certa che durante il viaggio in macchina non riuscirò a tenere i miei pensieri per me.

Finirò sicuramente per insultarlo, lui sicuramente ricambierà, e io dovrò pregare tutti gli Dei conosciuti perché Jacob non decida di abbandonarmi in autostrada.

"No, nessun problema. È okay." Rispondo però sorridendo, semplicemente perché non voglio creare problemi inutili.

"Perfetto. A domani allora." Noah si sporge verso di me e mi lascia un bacio sulla guancia, mentre Lydia si limita a sorridermi in modo cordiale mentre si allontanano.

Rimango per qualche momento con lo sguardo perso nel vuoto, prima di voltarmi verso Jacob, come se dovessi prepararmi psicologicamente a tutte le stronzate che avrà da dire su me e Noah oppure su lui e quella ragazza.

Alla fine, decido di comportarmi da persona matura e ragionevole e mi volto verso di lui con un sorriso forzato, ma cordiale.

"Andiamo?" Chiedo, visto che come se non bastasse devo per forza essere gentile se voglio arrivare a casa sana e salva.

Lui mi guarda con uno strano sentimento negli occhi, e dopodiché distoglie lo sguardo dal mio, mentre inarca le sopracciglia come per dichiararsi incredulo per qualcosa.

"Andiamo, principessa." Esclama infastidito, ma io decido di ignorare il suo tono e gli passo davanti velocemente, poiché se mi soffermassi troppo, conoscendolo, non terrebbe mai le mani a posto.

Ci incamminiamo verso la sua macchina silenziosamente, mentre vedo sul suo volto un'espressione a metà tra la strafottenza e il fastidio che ci avevo visto prima.

Non appena siamo entrambi seduti sui sedili, lui cambia la marcia e mi sfiora volutamente la gamba, facendomi rabbrividire.

Mi odio con tutto il cuore per questo.

Ho una voglia immane dentro di me di essere forte, di farmi rispettare da uno stronzo che crede di avermi in pugno, e invece appena mi sfiora tremo come una foglia.

"Hai freddo?" Domanda con una risatina, poiché probabilmente non ha tardato ad accorgersi dei miei brividi.

Mi volto verso di lui per assicurarmi di incenerirlo come si deve con lo sguardo.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora