Capitolo 40

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Dopo aver pagato, usciamo dal ristorante sazi e contenti di aver passato una serata tranquilla e accompagnati da del cibo squisito.

Le strade di New York sono perfettamente illuminate, anche perché comunque sono ancora soltanto le nove, ed essendo venerdì sera i locali sono tutti quanti aperti.

Ci dirigiamo verso la macchina, parcheggiata a pochi minuti dal ristorante, e poi, fortunatamente, il percorso verso casa dura pochissimo: sono molte più le persone che dalla periferia vengono verso il centro, piuttosto che il contrario.

Mentre mio padre parcheggia di fronte al vialetto di casa, mia madre prende in mano il cellulare e si volta verso tutti noi.

"Kate mi ha chiesto di passare da lei per un dolce... ha detto che vuole farci conoscere il resto della famiglia e ci sono degli altri vicini, pare che siano due signori anziani veramente gentili e a modo." Esclama felice.

Ancora con questa Kate?

Pensavo che oggi si fosse accorta anche mia madre di quelle occhiate, e onestamente speravo avesse chiuso qualsiasi tipo di rapporto con lei, o che avesse comunque cercato di ridurlo allo stretto indispensabile.

E invece eccola qui, a buttarsi di nuovo da capo nella gabbia dei leoni.

Scelgo di non commentare, so bene che questa volta potrei impazzire se solo dicessi qualcosa, perciò aspetto che siano mio padre e mio fratello a dire qualcosa.

"D'accordo." Dice mio padre, senza farsi troppe domande, mentre mio fratello sembra dubbioso, forse proprio perché il fatto che io non abbia detto niente è strano: di solito amo stare in compagnia, e non rifiuterei mai un invito del genere.

Infatti, si volta verso di me con sguardo interrogativo, e io spalanco gli occhi per fargli capire che farebbe meglio a rifiutare.

Appena sta per parlare, però, mia madre lo interrompe.

"La ragazza che hai visto l'altro giorno qui fuori, è la figlia di Kate. Sarebbe carino se vi conosceste, siete quasi coetanei." Dice, e immediatamente capisco che si tratta di uno stupido metodo per convincere mio fratello ad andare con loro.

Evidentemente la ragazza in questione sarà bella, e mio fratello avrà sperato con tutto se stesso di poterla rivedere.

"E va bene." Dice, senza troppe storie, e io scuoto la testa per la sua scarsa resistenza alle tentazioni, neanche fosse un adolescente in completa crisi di ormoni: quella fase l'ha superata da un bel pezzo.

Mia madre sposta lo sguardo verso di me, in attesa che anche io, colta da un attimo di gentilezza, accetti l'invito.

"Scusami ma io passo." Le dico, senza dilungarmi troppo.

Non ho bisogno di dare alcuna spiegazione: preferisco comunque starmene in camera mia a guardarmi un film o addirittura a studiare, piuttosto che vedere un'altra volta quella donna malefica.

"Allie la ragazza ha soltanto due anni in più di te. Sarebbe bello se riusciste a passare un po' di tempo insieme, visto che non hai molte amiche femmine, qui."

Se è vipera soltanto un terzo di come lo è la madre, probabilmente dovrei chiedere un ordine restrittivo, ma questo scelgo volontariamente di ometterlo.

"Non scalpito all'idea, mamma. Avrò altri modi per conoscerla e possibilmente mentre è lontana da sua madre." Lascio finalmente spazio alla sincerità, tanto presto anche papà e Chris si accorgeranno di quanto quella donna sia odiosa.

Mia madre non sembra affatto contenta della risposta, come se ci tenesse personalmente a farmi conoscere questa ragazza.

Ma chi diavolo è, Kendall Jenner?

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora