Capitolo 6

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Mi siedo sul mio letto e immediatamente mi incomincio a strofinare il volto con le mani, poiché il pensiero di quello che succederà in queste famose 'ripetizioni di latino' sembra non volermi lasciare un attimo in pace.

Non mi fido di Jacob, assolutamente, ma si benissimo che senza il suo aiuto - se davvero è bravo come ha detto la professoressa - non riuscirò ad andare molto lontano.

Decido di smettere di pensarci e incomincio a preparare le cose che devo portare da Violet, mettendole tutte in uno zaino.

Prendo dall'armadio una gonna rossa di pelle, abbinata con un top nero; un vestito nero aderente lungo fino a metà coscia e infine ci getto alla rinfusa alcuni trucchi che di solito utilizzo per le occasioni speciali.

Sono tesissima per stasera, ma spero di potermi fidare di Violet e che mi terrà compagnia per tutta la sera, senza abbandonarmi in situazioni imbarazzanti con tutti quei ragazzi intorno.

Una volta che ho preparato tutto il necessario, leggo sul cellulare un messaggio di Vi, che mi avvisa del suo arrivo sotto casa mia.

Ho preferito che venisse lei a prendermi, così che i miei genitori non incominciassero a fare strane domande sulle metropolitane da prendere o su mille altre cavolate.

Quando sto per uscire - pensando di essere salva - mia madre mi interrompe, richiamando la mia attenzione con un fischio.

"Vai già via?" Mi chiede con un sorriso, vedendomi in procinto di uscire e con lo zaino in spalla - che tra l'altro sembra voler esplodere da un momento all'altro.

"Ehm... si. Violet è già qui fuori." Le spiego, indicando la porta d'ingresso con un semplice cenno del braccio.

"Oh, dille pure di entrare! Voglio conoscerla!" Esclama mia madre, con troppo entusiasmo, mentre si dirige verso la porta come una furia, con un sorriso esagerato sulle labbra.

"Mamma, siamo di fretta." Le sorrido falsamente e spero che non insista, visto che già oggi non sono dell'umore giusto.

"Come mai? Dove dovete andare?" Chiede lei, mettendo quello che mi sembra essere un broncio - anche se assolutamente poco credibile. Ma qualcuno mi spiega perché non sono capace a mentire?

"A casa sua, mamma, dobbiamo fare un progetto ed è molto lungo. Giuro che prima o poi te la faccio conoscere." Le spiego, parlando a raffica per fare in modo che non si concentri particolarmente sul senso di quello che sto dicendo - anche perché è molto probabile che non ce l'abbia, un senso.

Per alleggerire il fatto che abbia appena rifiutato di presentarle Violet, mi sporgo verso di lei e le lascio un bacio sulla guancia, sapendo che di solito basta a farmi perdonare.

"Stai attenta!" Esclama infatti lei, e mi sorride mentre esco di casa. Finalmente.

Raggiungo la macchina di Violet e salgo sul sedile del passeggero, allacciandomi subito la cintura perché a mia madre non venga la strana idea di seguirmi qui fuori.

"Ciao!" Mi sorride e si sporge per darmi un bacio sulla guancia, gesto davvero sorprendente per una ragazza che conosco appena, alla fine dei conti.

"Ehi, tutto okay?" Le chiedo mentre lei mette in moto, visto che oggi non abbiamo avuto modo di incontrarci davanti alla scuola.

"Si, tutto okay. Preso tutto? Hai portato qualche vestito carino per stasera? Voglio vederli sbavare quegli stronzi!" Grida, facendomi scoppiare a ridere.

Adoro il fatto che sia una femminista così sfegatata, e che non si vergogni minimamente di essere se stessa con me, anche se ci conosciamo poco e non siamo ancora veramente in confidenza.

Innamorata di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora