Capitolo quattro

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Sali sull'areo, rigorosamente di prima classe e misi le cuffie, sapendo che non avrei dormito durante il volo. Faccio partire il nuovo album degli One Direction. Mi appoggiai al sedile, guardando il finestrino e vedendo LA allontanarsi sempre di più. Cominciai a pensare a tutto quello che era successo questa settimana. La Marvel aveva annunciato il mio arrivo nel nuovo film e tutti coloro che per molto tempo furono la mia seconda famiglia mi fece gli auguri. Scopri anche che nell'universo Marvel c'era un nuovo Spiderman, il cui nome era Tom qualcosa, se non sbaglio il suo cognome iniziava con l'H. Lèssi la notizia sul sito della Marvel e alla sola vista di Spiderman e Tom iniziai ad arrabbiarmi. Era come un schiaffo in faccia che mi lasciò perplessa, ma di certo non come di quando ho scoperto che Zayn aveva lasciato la band. Insomma mi state dicendo che lo Spiderman di Andrew Garfield era stato sostituito da una bambino. Iniziai ad odiare questo ragazzo con tuffa me stessa, nemmeno lo conoscevo. Anche se fosse stato il più bel ragazzo del mondo avrei continuato ad odiarlo. Ma presto tutta il mio odio verso lo sconosciuto spari lasciando spazio all'emozione. Tra qualche ora avrei  conosciuto Christopher Fottutissimo Evans, per poi non parlare di Sebastian Stan. Pregai tutte le divinità che esistessero, nella speranza di non fare una pessima figura davanti a questi ultimi. L'unico che conoscevo era Robert aka Iron man o Tony Strak. Io avrei dovuto interpretare sua figlia, Elizabeth Stark, che era stata addestrata a combattere dalla Vedeva Nera, nonché la dea Scarlett Johansson. La mia supereroina è La Vedova Bianca, wow che fantasia. Dopo ben quattro ore di volo, finalmente arrivai ad Atlanta. Appena scesi dall'aereo senti un senso di leggerezza invadere il mio corpo un largo sorriso si fece spazio sul mio viso. Finalmente iniziavo una nuova avventura se non una nuova vita, mi sentivo pronta e all'altezza, o forse no, ma presto questo pensiero venne scacciato della mia mente, perché iniziai ad avere fame. Entrate nell'aeroporto e dopo aver recuperato le mie valigie mi diressi all'uscita e trovai un uomo vestito di nero con un paio di occhiali da sole del medesimo colore, che teneva in mano un cartello con su scritto il mio nome e sotto scritto in più piccolo la scritta "Marvel Studios". Corsi nella sua direzione e non so per quale motivo lo abbracciai e lui sembrò ricambiare, cosa alquanto strana, visto che di solito le guardie del corpo rimangono sempre rigide e serie. Una volta sciolto l'abbraccio, mi sorrise e disse "Presumo che tu sia Stephanie, io sono Carlos, lascia che prenda i tuoi bagagli" fece una pausa e poi riprese a parlare tornado serio " All'uscita ci sono molti paparazzi ma noi non dobbiamo fermarci, poi ci dirigeremo agli Studios". Annui solamente e ci avviamo all'uscita, in effetti aveva ragione, c'erano migliaia di paparazzi che continuavano a scattare foto,ma Carlos mi condusse subito alla macchina cercando di allontanarli.

It's always been you / Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora