Capitolo quarantanove

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Stephanie's pov
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Lo sapevo
Sapevo che non si sarebbe presentato
"Ti avevo avvisata " chiamai Daya
"Stephanie sono le tre, potrebbe essere in ritardo" suppose lei
"E se non lo fosse, se semplicemente non si presentasse" ammonì io
"Beh in qual caso tu stessa hai detto cosa sarebbe successo" mi ricordò la mia amica.
Se come davvero pensavo Tom non si sarebbe presentato, be io e lui avremmo chiuso definitivamente il nostro rapporto, qualunque il nostro rapporto sia.
"Stephanie devi dargli tempo, chiaro ?"
Proprio in quel momento suono il campanello
"Vado ad aprire, ci sentiamo dopo" mi affrettai.
Prima di aprire la porta presi un respiro profondo e mi preparai all'impatto, come si vuol dire.
Aprì la porta...
No non è Tom, solo il mio vicino
Si è trasferito qui una settimana fa e da lì che ci prova spudoratamente con me.
È carino per carità, ma non è il mio tipo.
"Ciao" parlò calorosamente
"Ciao, ti serve qualcosa ?" chiesi velocemente, chiaramente annoiata
"Si mi stavo chiedendo se avessi dello zucchero, sai oggi è il mio compleanno e sono solo, così ho deciso..."
Bla, bla bla
Smisi di ascoltarlo quando scorsi una figura uscire dall'ascensore, mi dava le spalle e aveva i capelli rasati, non era Tom, così tornai ad far finta di ascoltare il mio vicino.
Tom's pov
Avevo preso la mia decisione.
Sarei andato a casa di Stephanie e ci sarei rimasto
Le avrei detto dei miei sentimenti e le mie intenzioni, volevo che ci fosse qualcosa di più tra di noi, più dell'amicizia, più dell'essere compagni, colleghi
Presi l'ascensore, di solito prendevo le scale, ma lei abitava al dodicesimo piano e avevo bisogno di fiato, e non solo per parlare.
Una volta uscito, mi volta verso la porta che si trovava affianco a quella di Stephanie, visto che era aperta.
Mi voltai sentendo la sua voce provenire dalla sua porta.
La mia vista era ostacolata da un ragazzo, alla quale Stephanie non stavo dando la minima attenzione.
I miei occhi incrociano i suoi, increduli a ciò che vedevamo.
Corse verso di me e alla sprovvista mi abbracciò, allacciando le gambe al mio bacino.
Sotto lo sguardo stranito del suo vicino, mi godetti ogni secondo di quella stretta e poi sincera mi sussurrò
"Cominciavo a pensare che non saresti venuto"
Entrammo in casa e Stephanie sembrò agitata, be non è l'unica.
"Stephanie" "Tom"
"Chi comincia?" Chiesi ironicamente
"Io se posso" parlò freneticamente.
Ci sedemmo sul divano e poi Stephanie cominciò a parlare a raffica
"Tom tu mi piaci, da tanto tempo, ad essere chiari da cinque anni. Si lo so strano, no? Ad essere sinceri tu non mi piaci, io sono innamorata di te, perdutamente. Sono innamorata del tuo sorriso, della tua risata, del tuo accento, della tua stupidità e anche un solo tuo respiro mi fa mancare l'aria. Non so per quale strano motivo non te ne ho parlato prima, ma non ero sicura di ciò che tu provassi per me, se mi vedessi come una amica o di più. Ma ora ne sono sicura, sono sicura che tu provi qualcosa e se sei qui ne è la conferma. Continuavo a ripetermi che avrei dovuto lasciarti andare, ma avevano ragione, c'è l'hanno sempre avuto e io..."
Ok,parla troppo, bisogna agire .
Feci incontrare le nostre labbra, dopo troppo tempo.
Era una bacio disperato e bramato da entrambi.
Le nostra labbra si muovono con passione, troppa, ma non mi dispiace affatto.
Senza alcuna fatica portai Stephanie sulle mie gambe così da trovarla a cavalcioni su di me.
Ci fermammo, prima di trovarci completamente nudi sul divano.
"Parli troppo" affermai senza fiato
"Lo so" mi rispose
"Bene ora è il mio turno. Stephanie io ti amo, so che può sembrare presto se davvero dovessimo iniziare una relazione, ma non posso negarlo, non dopo averlo tenuto nascosto per così tanto tempo. Anch'io come te non ero sicuro di come tu mi vedessi, ma ora lo so, è così evidente, mi sei letteralmente saltata addosso" Scherzai
Provò a tirarmi un pugno, ma bloccai la sua mano prima che succedesse.
Le tirai delicatamente il braccio, unendo nuovamente le nostre labbra.
Mi lamentai quando lei decise di interrompere il momento
"Quindi cosa siamo ora ?" Domando un po' insicura
"Tu sei la mia ragazza e il tuo,no?" Chiesi osservando il suo viso sconcertato "stai bene?" Domandai portando le miei mani a coppa sulle sue guance, che presto vennero raggiunte dalla sue
"So che potrebbe sembrare egoista, ma almeno per il momento, potremmo tenerlo solo per noi, cioè non renderlo pubblico" affermò
In effetti aveva ragione, non ci avevo pensato.
Praticamente tutto il mondo aspettava questo momento e renderlo pubblico lo avrebbe potuto rovinare.
"Sono d'accordo con te, voglio godermi questo momento, ogni secondo che abbiamo insieme e preferirei che i paparazzi non c'è ne privassero" conclusi per poi sentirla ridere
"Cosa c'è di divertente?"
"Oh niente pensavo a quanto siamo stupidi, insomma non riesco ancora a credere che proviamo sentimenti l'uno per l'altro sa cinque anni, wow!" Ridacchiò lei
"Vero! Ma ne è valsa la pena, ne varrà sempre la pena " concordai prima di portarla in camera sua.

It's always been you / Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora