Capitolo quattordici

2.1K 78 6
                                    

Tom's pov
Erano passate altre due settimane. Tra Peter e Elizabeth c'era stato un altro bacio, ma tra me e Stephanie nemmeno una parola. Non capivo nemmeno io il motivo per il quale ci ignoravamo a vicenda, insomma se per lei non aveva significato niente potevamo essere amici giusto? No non potevamo perché lei non è una amica per me, non era una collega, non era una sconosciuta, era la donna di cui mi ero innamorato. A volte vorrei trovarmi in Love Actually, cavolo quanto amo quel film, tutto finisce con un felici e contenti. Ma non viviamo in un film romantico, perché la vita non è affatto semplice come dicono. Forse avrei dovuto parlarci con Stephanie, le avrei dovuto dire che tutto quello che avevo detto era una cazzata. Magari mi avrebbe ripetuto le stesse parole che ci siamo detti due settimane fa o forse avrebbe smentito anche lei. Cosa mi fa credere che non pensa davvero quello che ha detto nella roulotte? Semplice il fatto che dopo aver detto quelle fatiche parole, se ne era andata via senza neanche salutarmi. Ci potrebbero essere mille ragione per il quale lei lo abbia fatto, ma scelgo  di credere a questa, chissà magari ho una minima possibilità. Ora ci trovavamo fuori dagli Studios, ormai le riprese erano finite ed era il momento di salutarci. Anche quelle per Edison erano terminate, il che significa che non avrei visto Stephanie per un po', ma se trovassimo il coraggio per parlare non sarebbe così. Non vedo ancora la mia macchina con Harrison dentro, probabilmente sarà in ritardo come suo solito. Saluto tutto con un abbraccio e dico a Robert che ci rivedremo presto in quanto tra qualche mese uscirà Civil War. Alla fine rimaniamo solo io e Stephanie, forse questo sarà il momento giusto per parlarle. Non ho ancora trovato il coraggio per farlo e tra noi si è creata tensione, da tagliare con il coltello. Rimaniamo in silenzio ancora per qualche minuto fino a quando lei non apre bocca " Perché mi ignori?" Mi chiese di punto in bianco. Ero alquanto scioccato dalla sua domanda, insomma anche lei non era da meno " Sei tu quella che mi sta ignorando" dissi cercando di non ridere, ma mi trattenni quando vidi che lei era seria "Io ti evito perché tu eviti me" disse come se fosse ovvio "Questo non è di certo una spiegazione" "Si che lo è invece. Penso che tu no mi voglia parlare e così evito di farlo" "Ma in questo momento mi stai parlando e io non ti sto evitando" Lei fece per aprire la bocca e parlare, ma la richiuse rimanendo senza parole. Presi coraggio iniziando a parlare, ma con lo sguardo verso il basso. Non volevo vedere la sua reazione, brutta o bella che sia. " Senti Stephanie quello che ho detto" non finì di parlare perché venni fermato dalla sua voce "Shawn" disse lei stupefatta. Solo in quel momento alzai gli occhi e vidi una macchina nera e un ragazzo piuttosto alto affiancarla. "Ti avevo detto che avrei ignorato il destino" disse continuando a guardare Stephanie,come se io fossi invisibile, ho capito che sono basso ma Stephanie lo è più di me. I due si abbracciavamo e solo dopo che il ragazzo si tolse gli occhiali lo riconobbi, era Shawn Mendes,un cantante canadese conosciuto in questo periodo. Non sapevo che si conoscessero e non capivo il moto della sua frase, che diamine vuol dire "ti avevo  detto che avrei ignorato io destino". "Oh Tom" disse Stephanie ricordandosi della mia presenza "Tom, lui è Shawn, penso che tu lo conosca già" il ragazzo armadio si avvicinò e mi porse la mano che io accettai facendo uno dei sorrisi più falsi che potessi avere. " Mi avevi detto che eri ad Atlanta e così ho pensato che sarei potuto venire a salutarti. Comunque stavo andando in aeroporto, vedo che anche voi siete in partenza? " " Si" risposi in tono acido beccandomi un  occhiataccia da parte di Stephanie " Si, ma Carlos, il mio autista, ha avuto un problema e ora sto aspettando il taxi, che è apparentemente in ritardo" disse lei sbuffando. "Se vuoi ti accompagno io all'aeroporto, io devo andare a Los Angeles, e ho il volo tra un'ora" Stephanie aprì di scatto gli occhi " Se per te non è un problema accetto la tua offerta, anche perché abbiamo lo stesso volo. Tom tu vieni?" Vidi che Shawn a quella domanda si irrigidì "No sto aspettando Harrison. Vai pure ci sentiamo" "Ok. Salutami Harrison e la tua famiglia. Ci vediamo" disse lei per poi sparire nella macchina e lasciandomi li da solo.

It's always been you / Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora