Capitolo trentotto

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Stephanie's pov
Le cose erano tornate finalmente come una volta, c'erano ancora molta strada da fare, ma la chiamata di Tom mi aveva fatto completamente dimenticare che ero in ritardo, a causa del fatto che sono rimasta sul letto a fissare il suo contatto con sguardo sognate.
Indossai velocemente un pantalone di pelle a zampa nero e una camicia di lino beige.
Mentre ero in macchina, guidando verso casa di mio padre, dovetti per forza raccontare tutto a Daya, facendo un videochiamata.
Con le sue urla mi aveva rotto due timpani,  cavolo peggio di una di quelle suore nel film horror.
Parcheggiai nel garage della grande, anzi gigantesca villa, e subito mio padre mi venne incontro abbracciandomi.
"La mia ragazza" disse stringendomi un po' troppo forte.
"Ho capito che mi vuoi bene, ma non c'è bisogno di sorridere così tanto" scherzò mio padre, mentre entravamo in casa.
"Stephanie!!" Urlarono delle voci provenienti dal salone.
Erano i miei fratelli e le mie sorelle, era parecchio che non li vedevo.
Shiloh, Maddox, Vivienne, Knox, Zahara e Pax, corsero verso di me con grande entusiasmo, stringendomi in un caloroso abbraccio.
"Mi siete mancati" sussurrai prima di sciogliere l'abbraccio.
Durante la cena non avevo fatto altro che sorridere e non ascoltare quello che loro dicevamo. A riportarmi alla realtà fu mio padre una volta che finimmo di mangiare.
"Stephanie vieni con me nel mio studio" propose mio padre "certo" dissi alzandomi dal divano, stando attenta a non svegliare Vivienne, che si era beatamente addormentata sulle mie gambe.
"Tieni" disse mio padre porgendomi un bicchiere con quello che riconobbi essere whisky.
"Allora, siamo seri, come mai così felice?" Domandò mio padre sospettoso "solamente io e Tom che potremmo essere ritornati amici" risposi con nonchalance
"Ah, finalmente, tua madre mi devo 50 dollari" rise "aspetta cosa? Avete scommesso su di noi?" Domandai incredula
"Inizialmente tua madre ha detto che sarebbe stata una cosa stupida, ma poi ci ha rinunciato" affermò lui vittorioso
"Ed esattamente su che cosa avete scommesso?" Chiesi
"Io su Tom e lei su di te. Se tu avresti parlato con Tom, lei avrebbe vinto, se invece fosse stato lui a fare il primo passo, beh penso tu abbia capito" terminò accorgendosi della mia disapprovazione.
"Comunque sono felice per te, era tanto che non ti vedevo sorridere" constatò lui allegro
"Grazie" riposi solamente per poi lasciarmi andare tra le sue braccia.
La sera tardi ritornai a casa, avevamo deciso di aspettare la mezzanotte per aprire i regali.
Appena arrivai a casa, mi arrivò un messaggio e sorrisi solo al pensiero di chi potrebbe avermelo mandato.
"Messaggio da numero sconosciuto" oh, andiamo!
"Sei a casa?" Mi arrivò un altro messaggio, non mi spaventai a quello che c'era scritto
"Dipende da chi me lo chiede" scrissi io
"Sono Shawn"
Ancora lui? Ma che diamine voleva?
"Quale parte di non mi parlare non capisci?"
"Aprì la porta"
Ma fa sul serio? Senza fare rumore mi avvicinai alla porta e dallo spioncino controllai se fosse realmente.
Si era lui, purtroppo.
"Cosa vuoi?" Sputai subito dopo aver aperto la porta
"Devo parlati" "io non credo proprio, perché io e te non abbiamo niente da dirci"
"Bene allora ascolta" disse lui con tono superiore e entrando in casa
"Ti ricordi quando mi ha chiesto perché l'ho fatto?" Annui solamente, il pensiero di quel giorno non mi tornava in mente da un bel po' ed era piuttosto indesiderato
"Ora posso farlo. Ci stavamo baciando perché lo dovevo fare. Gli agenti di Camilla le avevano detto di fingere di avere una relazione e da amico la ho aiutata" affermò lui.
"Perché sei qui?"
"Ma hai almeno ascoltato quello che ho detto ?" "no, perché sinceramente non mi importa. Ora sei tu quello che deve rispondere"
"Perché avevo bisogno di dirtelo e perché voglio una altra possibilità"
Serio? "Credimi quando ti dico che ne hai avute tante di possibilità"
"Stephanie ti prego, ti sto chiedendo di provarci di nuovo"
Ok, ora iniziamo a scaldarmi "Sei tu quello che ha messo fine a tutto, ricordi?" "Si e ho fatto quello che ho fatto perché lo devono fare non perché ho smesso di amarti"
Questa non la aspettavo "mi ami ancora?" "Si, non ho mai smesso di farlo"
"Vedi su questo cosa non siamo d'accordo, tra me e te è finita per sempre, e se non lo è per te e Camilla, è perché io ho deciso che doveva finire" affermai orgogliosa di quello che avevo appena  detto 
"Penso che sia meglio se io vada" disse Shawn con voce spezzata, chiaramente ferito da quello che ho detto
"Spero che tu posso perdonarmi" aggiunse una volta arrivati alla porta "si, contaci Mendes"
Cavolo, chiamarlo per cognome, quello sì che che faceva male.

It's always been you / Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora