Capitolo trentasette

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Tom's pov
Dopo aver fatto la spesa con Sam e Harry, tornammo a casa.
Erano passati sette mesi dalla litigata tra me e Stephanie, ma per girare Spider-Man far from home, ero stato costretto a rivederla ogni giorno e anche a baciarla, quello non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
Lei ogni giorno cercava di iniziare una conversazione civile e io me ne scappavo appena lei apriva bocca.
Per la prima volta mi sentivo nei panni di Peter più di quanto io non abbia mai fatto.
Eravamo insieme quando abbiamo saputo del nostro bacio, e ricordo esattamente quello che mi disse.
Flashback
"Se vuoi posso chiamare il tuo stunt, non è un problema" propose lei dope che Jon ci aveva annunciato la scena del bacio.
Riflettei sulla sua proposta. Lei non aveva una stuntmen, gli piaceva l'azione, anche se significava finire in ospedale.
Cavolo! Cavolo! Cavolo!
Se dicessi di sì, me ne pentirei all'instante,perché desidero troppo quel bacio. Diamine! Perché proprio io ? Perché proprio lei ?
Lasciai la stanza senza dire una parole e a seguirmi fu Zendaya. "Sappiamo entrambi quanti desideri quel bacio" gridò lei per azzerare la nostra lontananza, poi sentì dei passi segno che si stava avvicinando "Ho chiesto a Stephanie di rimare li, altrimenti adesso saresti qui a parlare con lui, sempre nel caso che tu le voglia parlare" disse con tono ironico "allora lo farai?" Puntualizzò "si, ma non prometto che dopo questo le parlerò" conclusi continuando a camminare.
Fine flashback
E infatti così fu, una volta finite le riprese lei cercò di ristabilire un contatto, ma io la ignorai.
"Ehi, Harrison sono tornato" esclamai portando le buste in cucina. "Harrison ci sei?" Domandai dirigendomi in salone.
Lo trovai seduto sul divano e di fronte a lui, sul tavolino, c'era una busta.
Alzò lo sguardo preoccupato "Harrison stai bene?" Chiesi iniziando a preoccuparmi anche io
"Stephanie è passata, ma tu non c'eri. Questo è il tuo regalo" disse lui muovendo la testa nella direzione della busta.
"Da quanto tempo non la vedi?" Domandò duro lui "un mese, perché ?" Continuai confuso io "Quindi è un mese che non le parli e non la vedi"
"Si e non capisco quale sia il problema"
"C'è il problema che è distrutta, Tom, è questo il problema. Non è più la stessa, più pallida, più magra e con delle profondo occhiaie. Ho cercato di non notarlo, ma non ci sono riuscito" urlò infuriato lui "che cosa?" Riuscì solo a chiedere "I segni su i suoi polsi"
Non volevo che lo dicesse, ma era così. Stava facendo del male a se stessa per me?
Infine presi la busta e mi diressi in camera, chiudendo la porta dietro di me.
Per il resto del giorno continuai a fissare quella maledetta busta, indeciso se aprirla o meno.
Al diavolo! Mi fiondai sulla busta e gentilmente la aprì. Un enorme sorriso si fece spazio sul mio viso appena vidi il contenuto della busta.
C'erano i DVD di "Love actually" é "just friends", solo lei sapeva quanto adoravo quei film.
La busta era ancora pesante però.
Tirai fuori una cornice e rimasi sorpreso dalla foto che vi era all'interno. Eravamo io e lei sul set di Infinity War, dopo la scena del bacio. Iniziai a vedere delle gocce cadere sul vetro della cornice e solo allora mi accorsi delle lacrime che rigavamo il mio viso.
Ed eccomi li, con il telefono in mano. Avrei dovuto chiamarla o semplicemente scrivere un messaggio?
Agii di impulso e la chiamai, aspettai un po' prima che una voce assonata si fece sentire dall'altra parte
"Pronto?" Chiese lei con la voce impastata
"Ciao" riuscì solamente a dire
"Tom!" Rispose lei sorpresa, e c'era da esserlo
"Ehi, volevo ringraziarti per il regalo, è stato molto apprezzato" anche se non mi poteva vedere sorrisi sapendo che anche lei lo stava facendo lo stesso.
Forse è arrivato il momento di essere maturo, non so per quanto tempo riuscirò a non parlare e solo pensiero che lei si stia facendo del male, mi spezza
"Tom" "Stephanie" dicemmo i nostri nomi all'unisono
"Sono contenta che ti sia piaciuto e che tu abbia chiamato, ma non sei costretto a..."
La stoppai prima che continuasse "ehi, ehi. Non ti allarmare. Anche io sono contento di averti chiamata e volevo chiederti scusa e spero tu possa perdonarmi"
"Tom, non sei tu quello che deve chiedere scusa e io ti ho già perdonato. Sono io quella che si è comportata da stupida e sempre io sono quella che deve chiedere scusa. Ti ho fatto del male Tom e non me lo posso perdonare, anche se tu hai deciso di perdonare me. So che mi odi e che non più vedermi e farò in modo  che non succeda"
Ok! Penso non abbia capito quello che intendevo
"Stephanie, io voglio che tu ci sia, sempre, voglio tornare ad essere quelli di una  volta, e magari con tempo imparerò a perdonarti"
"Oh! Quindi non mi odi?"
"Diciamo che poteri averti odiato all'inizio, ma sono troppo affezionato a te per odiarti"
Dopo ci facemmo gli auguri di Natale e chiusi la chiamata.
Con un sorriso da ebete in faccia, scesi in salone, attirando l'attenzione di tutti "che c"è?" Domandai squadrandoli uno ad uno "niente, era da tanto che non ti vedevo così sorridente" ripose felice mia madre
"Sei talmente felice al punto che mi fai venire il diabete" continuò Harry "come mai?" Prosegui Paddy
"Oh niente" riposi sognate ripensando a quello che era successo qualche minuto prima.

It's always been you / Tom Holland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora