Io te e il mare

30 | Un piano astuto

"Sono a casa!" avverto mia madre chiudendo la porta.

"Lascia le robe lì, Harry" gli indico il muro tra il divano e le scale.
"D'accordo" risponde lui posando lo zaino e la giacca.

Osservando le robe di Harry mi accorgo che veste sempre e solo di grigio.

Un colore un po' tetro ma come dargli torto.

"Anna, quante volte ti ho detto di non-" inizia a gridare mia madre ma si blocca non appena si accorge dell'ospite al mio fianco.

Improvvisamente sembra riappacificarsi.

"Buongiorno, io sono Elizabeth".

Mi massaggio il mento, non mi pare si siano mai visti prima d'ora.

"Piacere, io Harry"
"Harry! Fai parte del gruppo di Luke! Che piacere, siediti dove vuoi".

Harry mi osserva imbarazzato e decido di corrergli in soccorso dicendogli che il bagno è al piano di sopra.

"Come hai fatto a capirlo?" mi chiede con un sussurro.

Segreti del mestiere, caro mio.

Alzo le spalle e mi avvio verso la splendida donna della mia vita.

"Come andiamo?"
È il modo migliore per iniziare una conversazione con mia madre.
"Stamattina ti sei dimenticata di rifarti il letto, come vuoi che vada?"

Alzo gli occhi al cielo.

"Senti mamma, devi aiutarmi"
"Cosa? Anzi, mi correggo: ancora?"
"Oggi sei davvero simpatica, eppure quella che ti voglio dire è una cosa seria"

Finisce di apparecchiare per tutti e si siede.

"Sono pronta"
"Allora, c'è questo ragazzo, Harry"
"L'amico che hai portato a casa?"
"Si, mamma! Il punto è che dobbiamo aiutarlo".

Si gratta la testa, perplessa.

"Ultimamente è un po' giù di morale e mi è venuto in mente un piano che potrebbe aiutarlo, ma mi serve il tuo consenso e quello di Luke"
"Vai avanti" annuisce.

Ok, facciamolo.

"Volevo organizzare una piccola festa qui, a casa nostra" le rivelo infine.

Si aggiusta il grembiule.

Sono già pronta al suo NO.

"Va bene, ma dovrò esserci anche io" sentenzia serrando le labbra.
"Cosa?"
"Hai capito bene" mi dice con un'espressione che non accetta repliche, "Voglio tenere la situazione sott'occhio".

Ci mancava solo questa.
Però devo scendere a compromessi o non andrò da nessuna parte con lei.

"Ci sto" sbuffo incrociando le braccia.

"Io non ci sto per nulla".
Mi giro per vedere chi è stato a parlare e solo ora mi accorgo che Harry si trova proprio dietro di noi e ci sta fissando.

"Harry, non è come pensi, noi, o per meglio dire io avevo pensato che sarebbe stata una buona idea" provo a giustificarmi e a non far andare in pezzi il mio piano.
"Scusami Anna, apprezzo l'impegno ma mi sembra una follia oltre che una perdita di tempo, pure per tua madre".
"Effettivamente" bisbiglia lei.
"Come fate a dire che non è una buona idea se ancora non abbiamo provato a fare nulla? Non è giusto, dovreste darmi una possibilità entrambi"
"Io mi fido di te-"
"No, niente ma" lo interrompo, "Mi basta solo una settimana per organizzare tutto. Solamente una settimana"
"Non lo so..." insiste Harry.

Lo afferro per le spalle e lo scuoto.

"Anna!" grida mia madre alzandosi dalla sedia.

"Harry, questa volta ti dico che ne vale la pena"
"Come possiamo esserne certi?"
"Perché io ci credo, credo nel tuo rientro!"
"Rientro?".

Adesso mi sembra ancora più spiazzato di prima.

"Dimostra a tutti che un cuore spezzato non ti porterà via dai tuoi amici, se pensi di essere abbastanza per superare Bella dimostralo a chi non ci crede!" gli dico lasciando la presa.

In cucina cala il silenzio e quando mia madre sta per raggiungere Harry lui alza lo sguardo da terra con i pugni serrati e lo sguardo più determinato che mai.

"Sapete che c'è? Va bene. Va bene si, posso farcela e voglio farcela ma niente di imbarazzante, chiaro?" ci scruta nervosamente e sia io che mia madre annuiamo.
"Adesso, però, venite subito a mangiare o i piatti si raffreddano" ci rimprovera lei per far tornare l'atmosfera di pace di poco fa.

Ho insistito così tanto con Harry perché so che per superare questo momento difficile ha bisogno dell'aiuto di tutti i suoi amici.