Siamo arrivati da pochi minuti e faccio fatica a trattenere le lacrime.
Raymond al momento è al telefono con la nonna.
Questa mattina infatti ha ricevuto una lettera da parte di mio padre, dove gli augurava una cara e sincera buona partenza.
Ammetto che inizialmente ho sorriso leggendo la malinconia con cui ha scritto alcune frasi, ma sono davvero contenta che sia Raymond che Henry abbiano un rapporto speciale con il loro nonno materno.
Scorgo in lontananza Mary e Bella e decido di raggiungerle ma Henry, con uno scatto fulmineo, scende dal passeggino e corre via.
"Jake! Henry! Il passeggino!" grido in preda al panico.
"Che succede, Anna?" mi domanda Jake allontanandosi da Harry e Peter.
"Henry sta scappando, devo andare a recuperarlo! Subito!"
"Cosa? Eppure mi sembrava di aver allacciato per bene la cintura questa volta" ansima mentre si guarda intorno per scorgere suo figlio.
"Non mi dire che-" mi giro verso Raymond che nel frattempo si sta godendo lo spettacolo.
"È riuscito a slacciarlo sotto i nostri occhi" balbetta Jake.
"Jake, controlla i ragazzi. Torno subito!"."Me la pagherai" sussurro con i denti stretti passando accanto a Raymond.
Fortunatamente Henry ha un unico punto debole ed è quello di non riuscire a smettere di ridere mentre corre, il che lo rallenta assai e in poco tempo riesco a prenderlo per un braccio, ma gli viene in mente la folle idea di saltare sulle gambe dell'uomo difronte a noi e per fermarlo scivolo a terra.
"Mi perdoni, non era mia intenzione" inizio a blaterare rialzandomi in piedi e prendendo Henry in braccio.
"I bambini sono fatti così. Le serve aiuto?" ridacchia l'uomo.
"Non si preoccupi. Si, in effetti sono fatti così ma può immaginare quanto sia dura rincorrerli per una stazione intera" sorrido ma non appena incrocio il suo sguardo per poco non finisco di nuovo a terra."Non ci credo..." mormoro facendo due passi indietro.
"È cambiata parecchio, signorina Hunter" scherza lui.
"Anche lei" farfuglio sbattendo le ciglia.Non credo ai miei occhi: Luke è proprio qui, davanti a me.
Solo ora mi accorgo che indossa una felpa uguale a quelle che hanno Raymond e Thomas.
"Mi fa piacere rivederti, Luke" sorrido ritornando in me.
"Anche a me fa piacere" risponde con sincerità. "Anche perché dall'ultima volta che ci siamo visti al tuo matrimonio è passato un bel po' di tempo".
"Hai ragione" annuisco.Ogni tanto Luke mi scriveva per chiedermi come stavano i ragazzi ma non ha mai potuto incontrarli di persona, almeno fino ad oggi.
"Hai preso un'ottima decisione" gli dico spostando lo sguardo sulla sua felpa.
"Già, una delle migliori" ride, "In giro si dice che sia una buona squadra e quando ho visto il nome di Raymond sull'elenco dei miei futuri atleti ho pensato che sarebbe stata un'occasione perfetta per conoscerci davvero."
"Lo penso anche io e sarà molto contento, ne sono sicura."Dopo essersi dato una stiracchiata sposta lo sguardo sul piccolo Henry, che fino ad ora ha assistito alla scena senza staccare gli occhi di dosso da Luke; deve averlo preso in simpatia.
"Ciao" gli accarezza la testa Luke.
"Come si chiama?" mi domanda facendogli il solletico.
"Henry" rispondo."Ciao, Henry" sorride stringendogli la manina.
Henry in risposta ciancica qualcosa di incomprensibile e si mette di nuovo a ridere.
"È un tipo simpatico, eh?" commenta osservandolo più da vicino.
"Si, ma solamente con chi vuole lui. Di solito è molto timido."
"Un po' come il padre" sorride, lasciandolo andare "A proposito, come sta?"
"Jake sta bene e spesso mi chiede di te. Gli farebbe davvero piacere se un giorno di questi riuscissi a venirci a trovare".
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Io te e il mare
RomanceAnna è sempre stata una ragazza molto particolare, a causa del lavoro di sua madre non hai mai potuto avere dei veri amici e stare in una casa per più di un anno. Ma quando si trasferirà per l'ultima volta tutto cambierà. Nuove amicizie, nuove sfide...