"Anna, stai bene?"
Riapro gli occhi ancora scombussolata e mi accorgo subito dell'espressione a dir poco preoccupata di mia madre studiarmi dall'alto.
"Che ore sono?" le chiedo massaggiandomi la fronte dolente.
"Le cinque e sei svenuta."Svenuta? Ma stiamo scherzando?
Non sono mai svenuta in vita mia, ma forse adesso ricordo il perché: mio fratello, mio padre, dopodomani e...Jake!
Scendo immediatamente dal letto e inizio a vestirmi gettando qualche abito di qua e di là.
"Ma che stai combinando? Non ti ho mandata apposta a scuola perché avevo il timore che non riuscissi a riprenderti così in fretta!" esclama spaventata dalla mia energia.
"È tutto sotto controllo. Fidati di me." la rassicuro sistemandomi i capelli.
"Non mi fido affatto." ribatte lei.
"Scusa mamma, è urgente." le do un bacio sulla guancia ed esco di casa.L'idea di far preoccupare così tanto mia madre mi rabbuia molto ma mi sento bene e anche se sono svenuta, per motivi a me sconosciuti o forse no, posso svolgere senza alcun problema le mia attività giornaliere.
Non appena giungo al bar, dove ci eravamo dati appuntamento, inizio a cercare Jake ma senza alcun risultato.
"Niente paura, non si è dimenticato." mormoro a me stessa continuando la ricerca.
"Anna, sono qui!" urla lui dall'altro capo del bar alzando le braccia per attirare la mia attenzione, prima che inizi a cercarlo anche nei bagni.
"Oh, Jake!" esclamo contenta, sedendomi accanto a lui."Ciao Anna, scusa ma a quest'ora è pieno di gente e non sono riuscito a trovarti subito. Comunque oggi non ti ho vista a scuola, è successo qualcosa?" mi domanda in maniera impacciata.
"Ho avuto un piccolo contrattempo ma nulla di grave. Ora però non parliamo di questo, ci stai?" gli propongo.
"Hai ragione, dovremmo parlare di Luke."Annuisco e inizio a spiegargli cosa è successo l'altra sera, citando solo in piccola parte e senza dettagli le parti in cui Luke ha parlato male di lui.
Mentre lo faccio realizzo di non essermi mai confessata con tanta sincerità e per questo mi blocco.
Jake mi osserva con preoccupazione.
"Tutto bene?" mi domanda.
"Si, assolutamente si, ma temo di non riuscire più a continuare." mormoro.
"Ti capisco. Mi hai confessato tante cose e un'esperienza del genere non mi era mai capitata prima d'ora ma ciò non toglie che sia stata autentica."
"Davvero?" gli chiedo sgranando gli occhi
"Si." annuisce.
"Allora mi ha fatto davvero piacere, anche se avrei preferito parlare con te di altro." gli sorrido riacquistando maggiore sicurezza.
"Ci sarà tempo. Ne sono sicuro."Purtroppo però il tempo sembra essere volato e dopo aver chiacchierato per altri venti minuti, grazie ai quali ho scoperto tantissime curiosità su Jake soprattutto il fatto che ama fare surf e leggere libri di ogni genere, dobbiamo salutarci.
"Posso darti un passaggio?" mi domanda ma prima che possa replicare tira fuori dai suoi jeans le chiavi della macchina.
"Grazie Jake, ma non ce n'è bisogno. Hai fatto tanto per me oggi." tento di persuaderlo.
"E concluderò nel migliore dei modi." mi sorride aprendo lo sportello, "Siediti davanti." mi consiglia prima di richiuderlo.E così faccio e mi accorgo subito dello stato impeccabile in cui la sua macchina si trova.
"Pronta?" mi domanda.
"No" rispondo stringendo la presa sul sedile, qualunque cosa abbia intenzione di fare non mi rassicura per niente.Chiudo gli occhi e parte alla massima velocità. Quando oso riaprirli mi accorgo di aver commesso un grosso errore poiché sta sorpassando un camion che non sembra voler rallentare.
Richiudo immediatamente gli occhi e lo sento ridere.
È scemo! Uno scemo! Se ci schiantiamo non riderà più nessuno.
Dopo curve in alta velocità e sorpassi spaventosi finalmente arriviamo a destinazione.
Scendo dalla macchina, ringraziando il cielo di essere ancora in vita, e barcollo verso la porta di casa.
"È stato divertente!" esclama lui chiudendo lo sportello della macchina.
"Certo, soprattutto quando quel camion si è spostato ancora una volta sulla destra per non farti passare." lo rimprovero in un tono che non ammette ironia.
"Dopo, però, ci ha suonato e ti sei messa a ridere."
"Ho riso per non piangere, Jake." gli dico trattenendomi a stento una risata.Faccio per andare al portone ma mi richiama per nome.
"Anna, sei consapevole del fatto che mi sono accorto che mi hai messo i soldi che ho pagato per offrirti il caffè nel portafoglio?" mi chiede con un sorriso.
Mi do una botta sulla fronte; avrei dovuto agire con più cautela.
Cerco di trovare una spiegazione valida al mio gesto ma non ci riesco perché in questo momento siamo a un passo l'uno dall'altro.
Mi guarda negli occhi e, in modo così dolce da farmi venire i brividi, mi regala un bacio sulla guancia.
"Non dire nulla. Ho scelto io di farlo" mi sussurra all'orecchio.
Uno a zero per Jake.
____
Il telefono vibra sul comodino da un bel po' ma non ho ancora intenzione di alzarmi dal letto.
Purtroppo per me, continua imperterrito ed è inutile far finta di nulla.
"Annaaaa!" urla Bella dall'altro capo del telefono dopo aver deciso di rispondere.
"Buongiorno anche a te" rispondo, allontanando il telefono dal mio povero orecchio."Ieri non ti ho chiamata perché avevo molte cose da fare! Ma volevo comunque chiederti come stai e sapere se fosse successo qualcosa di grave?"
"Tutto bene, ti ringrazio della chiamata."
"No, bugia! Luke mi ha detto tutto!" ribatte prendendomi alla sprovvista.
"In effetti ho avuto una discussione con Luke ma sono riuscita a superarla, grazie a qualcuno." sussurro mordendomi il labbro.
"Capisco che tu non ne voglia parlare ma vorrei sapere se pensi di riuscire a perdonarlo?" mi chiede con una nota di preoccupazione nella voce.Ci rifletto per qualche secondo.
"Perché non dovrei?" le rispondo infine anche se una parte di me, forse quella più ragionevole, vorrebbe prenderlo a sberle.
"Ti ammiro, Anna. Sul serio, Luke è davvero fortunato ad averti come amica." sospira sollevata.Proprio fortunato! Una fortuna immane!
Quando la saluto è ormai ora di pranzo e scendo di sotto.
"Anna, volevo dirti una cosa" mi chiama mia madre proprio nel momento in cui ho deciso di sedermi sul divano.
La guardo preoccupata "Cosa?" tutto ciò non promette niente di buono, lo so per certo..
"Domani arrivo il tuo fratellastro, tuo padre viene qua per salutarti"Mi ero completamente dimenticata di tutto ciò.
"Ma perché viene da noi?" sbotto arrabbiata
"Perché frequenta anche lui la tua scuola"
"Ma non era più grande di me?" chiedo con gli occhi spalancati."No ma lo pensavo anche io" risponde abbassando lo sguardo
"Bene allora che venisse a vivere con noi...ma ti giuro che se combina qualcosa lo ammazzo!" urlo arrabbiata e me me vado in camera.Mio padre per salutarmi? Ma per favore non mi ha mai preso in considerazione in tutta la mia vita e ora ci scarica pure suo figlio?
Schifoso, non voglio vederlo.
E mia madre poi? Aveva promesso che non lo avrebbe mai aiutato...invece ci è ricascata, di nuovo.Sospira frustata, è ancora innamorata di quell'uomo.
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Io te e il mare
RomanceAnna è sempre stata una ragazza molto particolare, a causa del lavoro di sua madre non hai mai potuto avere dei veri amici e stare in una casa per più di un anno. Ma quando si trasferirà per l'ultima volta tutto cambierà. Nuove amicizie, nuove sfide...