11 | Ancora litigi!

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Prendo dal mio zaino le chiavi di casa e apro la porta.

"Sono tornata!" urlo buttando a terra lo zaino che scivola sotto il divano.

Non ci posso credere!

"Ciao" Luke esce dalla cucina con in mano una busta di pop corn.

Arriccio il naso e decido di lasciar perdere.

"Sei rimasto a casa, oggi?" chiedo andando in cucina per preparare un po' di pasta dato che il mio stomaco chiede pietà dalle otto del mattino.

"Si!" lo sento urlare dall'altra parte della casa.

"Luke scusa ma dove ssse...iii?" le parole svaniscono perché è appena entrato senza maglietta.

Faccio un respiro profondo e mi giro per non guardarlo.

"Scusa" va in salone e si infila la maglietta, che aveva dimenticato lì.
"Ci dovrai fare l'abitudine" lo sento ridere alle mie spalle.

Certo...come no, è così facile, giusto?

Deciso di iniziare a mettere la pasta nella pentola.

Meglio lasciar fluire i propri pensieri in silenzio.

Dopo qualche minuto di attesa è tutto pronto e mi siedo a tavola per mangiare.

"Io esco stasera, dillo tu a tua madre, ok?" Luke si ferma sulla soglia dell'entrata.
"Va bene, Luke"
"Comunque, credo che Jake ti abbia chiamata".
"Cosa! Quando? È successo qualcosa di grave?" mi alzo in piedi, preoccupata.
"Non ne ho idea, va a controllare"

"Si!" corro a prendere il telefono che avevo lasciato sul comodino, ma quando mi accorgo di non aver ricevuto nessuna chiamata da parte di Jake alzo le sopracciglia, indispettita.

Luke si sta prendendo gioco di me.

"Luke, non è vero. Perché mi hai dovuto fare uno scherzo simile?" gli chiedo nella fase che precede la perdita di ogni controllo.
"Rilassati, era solo uno scherzo. Mi faceva  solamente piacere assistere alla tua reazione come nuova fidanzata di Jake."
"Mi dispiace per te, ma temo che non potrai assistere a nessuna reazione esagerata da parte mia" ribatto alzando il mento.
"Tu dici?" ridacchia, "E quella di prima cos'era?"

Tento in tutti i modi di contenermi, ma purtroppo oggi Luke non ha intenzione di lasciarmi stare.

"Ti vergogni ad ammetterlo, Anna?" insiste con sfrontatezza.
"Basta con queste sciocchezze, Luke" gli dico alzando il tono della voce.
"Quando si tratta di Jake ti scaldi sempre così tanto, immagino che anche lui la pensi allo stesso modo, altrimenti ti avrebbe già lasciata andare da parecchio tempo".

Al suono di quelle parole, però, così crudeli quanto false, afferro la pentola, contenente ancora l'acqua per la pasta e gliela verso addosso.

"Ma che cazzo ti prende?" mi urla contro osservandosi la maglia ormai zuppa.

Scuoto la testa e riposo la pentola sul mobile.

Non sapendo come comportarmi e cosa dire decido correre al piano di sopra e chiudermi in camera.

Da quando in qua butto acqua addosso alle persone?
Questa stupidaggine non l'ho mai letta, neanche tra le pagine di quei fumetti che leggeva mia madre al mare.

La preoccupazione inizia ad aumentare così tanto che, non sapendo più dove sbattere la testa, decido di consultare la mio braccio destro: Aaron.

Accendo il computer e attendo.

"Hey, Anna! Cos'hai combinato?" mi domanda subito.

Indossa una canottiera e ha i capelli tutti spettinati.

Lo guardo ancora un pó incerta, ma lui mi sorride con coraggio e inizio a raccontargli di tutto quello che è successo, proprio tutto: il bacio di Jake, la mia lunga chiacchierata con Bella, mio padre, Luke e per finire questo nostro stupido litigio.

____
- mezzanotte

Mi sveglio di punto in bianco, a causa di un forte rumore, che sembrava provenire dal piano di sotto.

Deve essersi trattato per forza di un sogno ma lo spavento mi ha fatto venir voglia di bere un bicchiere d'acqua.

Scendo dal letto e mi dirigo in cucina.

"Fa silenzio" sussurra qualcuno alle mie spalle e, pensando si tratti di un ladro e del suo gruppo di assalitori pronti a farmi tacere per sempre, accendo la luce in salone, ma invece della famosa comitiva di ladri assassini mi ritrovo Luke, in compagnia di una bella ragazza   bionda.

"Oh no, non ci pensare proprio. Fuori da casa, tutti e due" li avverto prima che la padella di oggi possa trasformarsi in un misero assaggio di ciò che sto per rifilare a entrambi.

"Hai qualche problema?" mi chiede la ragazza sistemandosi la minigonna e bevendo un altro sorso dalla bottiglia che tiene in mano.

Se questa è una sfida devono sapere che non ho intenzione di perdere a casa mia.

"Si, eccome se è un problema" sposto la mia attenzione su Luke e noto immediatamente gli occhi lucidi e rossi con cui mi sta scrutando.
"Non mi interessa, ho altro a cui badare." cerca di scansarmi ma io mi metto davanti a lui per impedirgli di passare.
"Non lo ripeterò ancora" lo avverto.
"Neanche io" e dopo aver detto ciò, mi da uno spintone che riesce ad allontanarmi in modo brusco da lui.

Rimango a terra, in silenzio, mentre osservo la ragazza seguirlo.

Mi dispiace averlo trattato in quel modo oggi. Nonostante ciò, però, ce l'ho soprattutto con me stessa per non averlo saputo gestire neanche questa volta.

Finché mi comporterò in questo modo vincerà sempre lui.

Io te e il mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora