~Sabato sera
Ho passato tutto il pomeriggio a fare i compiti arretrati e ora fortunatamente sono in videochiamata con Aaron.
L'unico momento di svago durante tutta la giornata."E a quel punto gli ho detto che non ero...insomma...hai capito,no?" ride
"Sei davvero una persona cattiva" rispondo cercando di rimanere seria.
"Ok ora basta" esclama in tono serio alzando le mani in aria
"Che succede?" mi tiro su dalla sedia e mi siedo composta assumendo un'espressione preoccupata."Io...ti devo dire una cosa"
"Mi stai facendo preoccupare"
"Ti ricordi Peter?"
"Ovvio che si" esclamo quasi cadendo a terra.Peter è stata la mia più grande cotta dei quattordici e quindici anni, era molto carino, devo ammetterlo, e pieno di ragazze che gli facevano la corte ma abbiamo avuto solo due o tre conversazioni (se si possono definire così) in tutto l'arco di quei due anni.
Ovviamente Aaron se lo ricorda bene perché ogni volta che ci passava davanti lui iniziava a farmi gesti strani.
Il solito comportamento da migliore amico che impazzisce al posto tuo."Beh...lui si trasferirà nella tua scuola"
"Cosa?" urlo, questa volta cadendo per davvero.
"Si i suoi dicono che é meglio così perché la scuola in cui stai ora ha dei corsi aggiuntivi di sport o roba del genere, insomma farà parte della squadra della tua scuola" risponde massaggiandosi il collo pensieroso.
"No! Non ricordo neanche più come sia fatto" mi alzo da terra lentamente cercando di ricordarmi qualche particolare del suo viso.
"Comunque quando dovrebbe arrivare?" le parole mi escono con un filo di voce
"Lunedì" risponde.
"Così presto!".Non so perché io sia così euforica in questo momento, forse rivedere qualcuno per cui mi ero perdutamente innamorata è una cosa folle e allo stesso tempo spaventosamente brutta e inquietante.
Non saprei.
Fatto sta che questa è l'ultima cosa che ricordo del weekend, potete immaginare in quale modo assurdo mi svegliai il lunedì mattina!
~ Lunedí
"Aiuto" corro in bagno e mi liscio al volo i capelli, mi trucco mettendo un filo di mascara e del fondo tinta.
Opto per una felpa verde che ho sempre odiato ma nell'armadio è rimasta solo questa e dei jeans,accompagnando il tutto con le mie solite Vans.
Non ricordo una sola volta in cui sotto i jeans non abbia messo queste scarpe.
"Com'è che vai così di fretta oggi?" mi domanda mamma mentre sto per uscire da casa con lo zaino già in spalla.
"Ehm...oggi ci sei a cena?"
"Si certo!"
"Allora te lo spiego a cena" le rispondo dandole un bacio sulla guancia.Mentre raggiungo scuola mi do un'ultima sistemata ai capelli, come se potessi cambiare il mio aspetto in qualche modo e mi avvicino al mio gruppo.
"Hey chi si rivede" esclama felice Zac non appena mi vede.
"Ciao Anna" mi saluta Bella abbracciandomi."Luke!" urlano in coro tutti quanti, immediatamente mi giro e incrocio il suo sguardo. Pessima idea.
Oggi è più bello del solito, indossa dei jeans che mettono in risalto le sue gambe muscolose e una maglietta bianca.
Ok magari basta adesso. Cerchiamo di non esagerare nella sua descrizione.
Quando finalmente decidiamo di entrare in aula sento qualcuno gridare il mio nome.
È Peter.
Improvvisamente il sangue mi si gela e le gambe non rispondono più ai miei comandi.
"Eccola qua!" si avvicina a me, è già circondato da ragazze della mia età che non fanno altro che ridere a ogni parola che dice.
Tutto ciò non mi dice niente di buono, sta tramando qualcosa questo ragazzo.
"Con permesso " dico allontanandomi da lui.
Ho atteso tanto il suo arrivo e appena lo studio un po' ricordo perché ho smesso di considerarlo: ha la solita aria da persona strafottente...ammetto che purtroppo ho dovuto usare questo termine da sfacciata ma è così.
Sembra che non gli importi nulla degli altri e questa è la peggiore caratteristica che una persona possa avere.
"Oh scusami" ride.
"C'è qualche problema?" si intromette Luke.
"Scusa ma tu chi sei?"
"Lasciala stare"Tutt'intorno cala il silenzio.
Dovrei intervenire, lo so.
A interrompere la scenetta da teatro è il prof che entra in classe e chiede il silenzio battendo i libri sulla cattedra.
La lezione passa troppo lentamente a parer mio e ogni volta che Peter si gira ho la paura costante che Luke possa alzarsi e prenderlo a schiaffi.
In quella rissa ci andrei di mezzo anche io ne sono sicura.
A mensa, sotto tortura di Bella, inizio a spiegare a tutto il gruppo come ho conosciuto Peter ma qualcuno sembra non ascoltare...e come dargli torto.
"Luke piantala!" sbotta a un certo punto Zac notando che la sua attenzione è rivolta altrove.
Luke giustamente sta guardando il tavolo in cui è seduto Peter.
"Perché?" risponde come se non si fosse capito che nutre un odio profondo nei confronti di quel ragazzo.
Zac alza gli occhi al cielo esausto e mi fa segno di continuare.Bella rimane colpita dal modo in cui Peter si comportava con i ragazzi non popolari della mia vecchia scuola e da come li trattava.
Raccontare questi episodi ai miei amici non è stato affatto di mio gradimento perché Peter era e credo sia tuttora un ragazzo molto egocentrico e se provi ad andargli contro o non sei della sua opinione te la farà pagare e anche in maniera pesante.
Quando finalmente le lezioni della giornata giungono al termine vengo fermata da Luke fuori dalla scuola.
"Anna...vuoi venire con me?" mi chiede in tono serio mentre si gratta il collo con la mano destra.
"Si va bene".Il tragitto è silenzioso.
"Senti posso chiederti un favore?"
Lo guardo perplessa ma decido di accettare la proposta.
"Dimmi"
"Se quel Peter ti fa qualcosa...qualunque cosa devi dirmelo ok?"
"Si" mormoro "Comunque sta tranquillo lo consco da un po' di tempo e sono quasi sicura che con una ragazza non alzerebbe mai le mani" scherzo per sdrammatizzare la cosa."Forse" risponde dopo alcuni minuti interminabili di silenzio.
"Bene allora a domani"
"A domani e grazie del passaggio" gli sorrido imbarazzata.Scendo dalla macchina e mi avvio verso la porta di casa ma proprio mentre sto per aprire la porta mi richiama di nuovo.
"Anna?"
"Si?"
"Ti sta bene il verde" mi dice sfoggiando i suoi denti perfetti.Mi passo una mano tra i capelli per non esplodere.
"Grazie anche a te"
"Cosa?"
"Nulla! Ci vediamo!" balbetto rendendomi conto di ciò che ho appena detto.Ma che vuol dire anche a te?
Ma come diamine mi è saltato in mente?
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Io te e il mare
RomansaAnna è sempre stata una ragazza molto particolare, a causa del lavoro di sua madre non hai mai potuto avere dei veri amici e stare in una casa per più di un anno. Ma quando si trasferirà per l'ultima volta tutto cambierà. Nuove amicizie, nuove sfide...