"Mamma siamo a casa!" urlo aprendo la porta con Luke alle spalle.
"Hey bentornati" sorride radiosa.So a cosa sta pensando, è la prima volta che ci vede tornare a casa insieme.
"Ragazzi devo dirvi una cosa" si avvicina a passo svelto verso di noi cambiando espressione all'improvviso.
"La prossima settimana avrei piacere di invitare Max qui a casa per cenare tutti insieme".
"Cosa? Assolutamente no" rispondo in un batter d'occhio.Non sono pronta a tutto ciò.
Mi serve ancora del tempo."Ma Anna! Dovresti dare una possibilità a quell'uomo, nella vita si sbaglia" incrocio lo sguardo di Luke e i miei pensieri vanno dritti a quel bacio.
"E bisogna saper perdonare".
Abbasso lo sguardo sulle mie Vans.Jake mi avrebbe perdonata?
Io invece sarei riuscita a perdonare una cosa del genere?Mi porto una mano al petto ripensando a quella notte, se solo avessi saputo prendermi cura di me stessa.
"Terra chiama Anna" alza una mano mia madre e scuoto la testa scacciando quel ricordo.
"Allora?" chiede di nuovo incrociando le braccia al petto.Tento di implorare Luke con lo sguardo ma lui si limita ad alzare un sopracciglio cercando di ricopiare mia madre.
Spiritoso.
"E va bene" mi alzo dal divano frustata.
Non sono sicura di volerlo rivedere ma ammetto che mia madre ha ragione, le persone sbagliano e quando si può bisogna perdonarle.
Sono sicura che Jake lo farebbe.
Salgo in camera stanca ed affranta per la giornata di oggi ma il mio telefono ha già deciso di iniziare a squillare prima che mi possa stendere sul letto.
"Pronto?" lo afferro cercando di non spiaccicarmi a terra.
"Eccola la mia ragazza! Come stai?" esclama eccitato Aaron.Quanto mi manca.
"Aaron fatti vedere però!" accende la telecamera e il suo sorriso contagioso mi manda una fitta al cuore.
In questo momento vorrei stringerlo tra le mie braccia.
"Bene, invece da te come procede?" chiedo sedendomi sul letto.
"Tutto nella norma, ho scoperto che Jessie quella del terzo B ha messo le corna a Tod"Scoppio a ridere.
"La famosa coppia del liceo è andata in frantumi"
"Esatto!"
"Tu che mi dici invece?".Non gli sfugge mai nulla.
"Aaron quanto tempo hai a disposizione?"
Osserva l'ora sul suo orologio.
"Tutto il tempo che vuoi"Sorrido e inizio a raccontargli tutto ciò che mi ha svelato poco fa Luke al cimitero.
Ogni tanto lo vedo rabbuiarsi, è un ragazzo che capisce i sentimenti delle persone meglio di chiunque altro.Questa è una delle doti incredibili che ha Aaron.
"Cavolo Anna questa si che è una storia d'amore" si asciuga una lacrima "Con il permesso di Luke scriverò questa storia, sono sicuro che diventerà uno dei libri più venduti al mondo".
Improvvisamente mi si accende una lampadina.
"Glielo potrai chiedere di persona!" esclamo contenta
"Come scusa?" mi osserva senza capire
"Aaron tra poco è il mio compleanno"
"Certo me lo ricordo bene e con questo che stai cercando di dirmi?"Mi preparo per comunicargli la mia geniale idea.
"Vieni a casa nostra per festeggiarlo con tutti gli altri che ne dici? Sarà fantastico!"
Spalanca la bocca senza emettere alcun suono.
"Primo, sei sicura che tua madre sia d'accordo?"
Già, non ci avevo pensato.
"Si, ovvio" sorrido.
In che casino mi sto cacciando?
"Bene allora passiamo al punto due, dove dormirò?"
"In camera mia ovviamente, ho un vecchio sacco a pelo in garage, tu dormirai sul mio letto"
"Sei matta? Non posso lasciarti dormire a terra" alzo una mano per interromperlo "Decido io. Tu sei l'ospite Aaron e gli ospiti non dormono sul pavimento".Sembra rifletterci un'attimo.
"Hai ragione" ammette.
Salto in aria entusiasta.
"Non posso crederci finalmente possiamo riabbracciarci come un tempo"
"Sono davvero contento Anna comunque levami l'ultimo dubbio"
"Dimmi"
"Che hai intenzione di fare?"Mi mordo il labbro, ho già pensato al mio diciottesimo come il compleanno più figo del mondo ma attualmente non ho nessuna idea particolare in mente.
"È un segreto" sorrido soddisfatta.
Questo si che si chiama ragionare come una vera diciottenne ragazzi miei.
"Allora non vedo l'ora di mettere piede in camera tua e scoprirlo"
"Non te ne pentirai".Passiamo gli altri venti minuti a chiacchierare su cosa potremmo fare nel periodo in cui staremo insieme: lunghe passeggiate in compagnia e pomeriggi interi a fare qualsiasi cosa di passi per la mente.
Sono sicura che andrà d'accordo con tutto il gruppo.
Verso le nove ci salutiamo e spengo la chiamata, ora è rimasta soltanto una cosa da fare: avere il consenso di mia madre.
Respiro profondamente, posso farcela.
Scendo le scale in punta di piedi.
Mi affaccio dalla porta della cucina e la vedo finire di lavare i piatti, ha l'aria stanca e si siede ormai sfinita.
Questo è il mio momento."Buonasera" urlo facendola sobbalzare.
"Anna che ci fai qui?"
Bella domanda.
"Volevo parlare con la donna più bella e gentile del mondo".Alza un sopracciglio.
Mi do una botta sulla fronte, pessimo modo di approcciare."Anna arriva al dunque" la osservo per bene, sta cercando di non ridere.
Forse stavolta riesco davvero a persuaderla.
"Prima bevi bere un bicchiere di vino" mi alzo per prendere la bottiglia ma mi blocca afferandomi il braccio.
"Non mi farai ubriacare anche questa volta" sbuffo ormai colta sul fatto, non mi resta che dire la verità."Senti mamma voglio essere chiara e tonda con te da subito".
Inizia a strizzare gli occhi.
"Mi manca Aaron più di ogni altra cosa e per il mio compleanno vorrei invitarlo qui da noi, ho già preparato tutto nei minimi dettagli, mi serve solo ed esclusivamente il tuo consenso".
Ovviamente fa per parlare ma la blocco.
"Non mi importa se dirai di no io resterò qua fino alle due del mattino se ce ne dovesse essere bisogno, nessuno potrà fermarmi!" alzo il mento fiera della mia tenacia.
"Va bene" risponde sorridendo
"Che cosa? Ho sentito bene? Hai appena detto che va bene?"
"Hai sentito bene"Rimango in silenzio.
"So che tu e Aaron avete un bel rapporto e non voglio rovinarlo impedendovi di vedervi per il tuo compleanno quindi hai la mia approvazione ma sta attenta e soprattutto non metterlo nei guai!".
Mi alzo in piedi e la abbraccio.
"Grazie mamma! Grazie! Grazie! Grazie!"
Si mette a ridere stringendomi.
"Prometto che farò del mio meglio per tenerlo al sicuro"
"Lo spero".Finalmente sembra che le cose stiano andando nel verso giusto.

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Io te e il mare
RomansaAnna è sempre stata una ragazza molto particolare, a causa del lavoro di sua madre non hai mai potuto avere dei veri amici e stare in una casa per più di un anno. Ma quando si trasferirà per l'ultima volta tutto cambierà. Nuove amicizie, nuove sfide...