34 | In attesa della festa

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È Giovedì.

Mancano solo poche ore all'inizio della festa che abbiamo organizzato io ed Harry.

Ci saranno pochi invitati, proprio come mi aveva espressamente richiesto, una torta senza tante decorazioni e con tanta cioccolata, due palloncini di colore blu all'entrata, un display dove ascolteremo delle canzoni e Bella.

Ho tentato di far comprendere ad Harry, attraverso alcuni avvenimenti, che non deve dipendere da Bella e che nella sua vita c'è ancora speranza. Ad oggi, purtroppo, ancora non so se io ci sia riuscita, per questo spero fortemente che non sia ancora troppo tardi.

Nonostante ciò, il mio subconscio mi suggerisce di allentare la presa perché il cuore di Bella, in questo momento, appartiene ad un altro, però, se agisco con questa consapevolezza, allora quello di Harry verrà ridotto a brandelli.

Mi stendo sulla sabbia calda.

Si sta avvicinando l'estate e insieme ad essa anche il mio compleanno.

Non vedo l'ora di festeggiarlo con tutti quanti.

Se la storia della mia vita potesse avere un titolo sarebbe sicuramente "Voi e il mare" ma riflettendoci quel Voi potrebbe sembrare troppo generico, quindi la chiamerei "Io, Te e il mare", dedicato a tutte le persone che sono entrate nella mia vita e ci sono rimaste.

Sospiro chiudendo gli occhi.

"Posso?".
Non mi serve alzare lo sguardo in alto per riconoscere la voce di Harry.
"Certo."

Si siede alla mia destra.

Abbiamo deciso di concederci una pausa passando un pomeriggio al mare.

Durante questi giorni io ed Harry siamo diventati dei soci in affari, il termine adatto per descrivere la nostra amicizia molto particolare.

Nella mia vita non ho mai conosciuto una persona come Harry e dico sul serio: ci sono cose che lo emozionano fino a farlo piangere e altre che non lo sfiorano.

Non sa cosa siano delle dimostrazioni di affetto, a differenza del fratello, ma se glielo concedi potrebbe guidarti verso la gioia delle piccole cose.

Non parla molto quando siamo in compagnia di altri ma se lo guardi bene capirai che non ne ha bisogno perché comunica con i gesti: se una persona non gli piace, e questo succede la maggior parte delle volte, accosta la mano destra accanto alla sua gamba sinistra e fa finta di grattarsi incrociando le dita, se invece una persona riesce e catturare la sua attenzione in modo particolare, si tocca il sopracciglio sinistro con l'indice.

Dietro ad Harry c'è una grande storia.

Si, sono convinta che sia nato per amare i gesti più semplici.

Infastidita dai raggi accecanti del Sole mi rialzo.

"Sei pronto?" gli domando strofinandomi le guance.
"Certo. Tu?"

Osserva il mare calmo.

"Penso proprio di si."
"Posso dirti una cosa?"
"Dimmi, Harry" rispondo.
"Se domani sera le cose tra me e Bella non dovessero risolversi, non disperare."
"Harry..."
"Ascoltami, Anna."  sorride.

Annuisco in silenzio.

"Io sono felice così, sono davvero felice e può sembrare una banalità ma questi giorni ho capito che non mi serve nessuna Bella per migliorare la mia vita."
"Forse ho capito male."
"Invece mi hai compreso eccome," inizia a disegnare dei piccoli cerchi sulla sabbia prima di proseguire. "Quello che intendevo dire è che la mia felicità non può e non deve dipendere da nessuno. Fino a che continuerò a farmi influenzare da chiunque mi circondi e dai suoi pregiudizi nei miei confronti o semplicemente dalle sue scelte di vita non riuscirò mai a trovare la felicità che mi spetta. Però, ora, finalmente l'ho compreso e sono qui per dirti grazie. Grazie di avermi aiutato."

Io te e il mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora