Dopo essere passata dai miei genitori ed essere venuta a conoscenza di tutta la discussione del loro amatissimo convegno, mi precipito verso il college. Per una volta ho paura; ho paura di questa nuova realtà che mi attende.
E se la mia compagna di stanza fosse una persona arrogante? Se non mi trovassi bene con i professori? E se non riuscissi a studiare? Dai, non penso che sia così brutto!
Louis ha detto che mi troverò bene. Mi fido di mio fratello, non dovrei preoccuparmi di nulla. Spero che la ragazza del dormitorio sia simpatica, ma non troppo carina, altrimenti Louis cercherebbe di portarsela a letto o di infiltrarsi da tutte le parti in camera nostra, dato che non gliela presenterei nemmeno se mi minacciasse di morte.
Appena il mio navigatore mi annuncia che sono arrivata a destinazione, mi accorgo che mi trovo di fronte ad un imponente complesso di edifici.
Per adesso, mi sembra fantastico. Osservo velocemente il posto in cui mi trovo: presenta un immenso giardino con diverse panchine, si possono notare diversi ragazzi stesi sull'erba a leggere o studiare. Proseguo il mio ormai breve viaggio in macchina verso il parcheggio del college. Dopo essere scesa, mi accoglie una gentile signora sulla cinquantina.
-Buongiorno cara, io sono Hanna Anderson, la preside di questo istituto. Tu devi essere Elizabeth, giusto?
-Oh buongiorno. Sì, sono Elizabeth Tomlinson. Sono arrivata questa mattina da Seattle e solo adesso sono potuta recarmi qui.
-Oh, non ti preoccupare. Vieni con me, ti darò tutto ciò che ti serve per affrontare il college.
Chiudo la mia auto. Le valigie le tornerò a prendere più tardi. Fortunatamente, questa macchina è più grande rispetto alla mia Fiat 500. Adesso, se l'avessi chiusa, ci sarebbero stati i fuochi d'artificio a base di vestiti di tessuto o di lana, dato che ho pensato a tutto ma, devo ammettere che si sta abbastanza bene quindi portare maglioni, guanti, montone e doposcì non è servito a nulla. Non prendetemi per pazza ma meglio prevenire a tutto, no?
Seguo la preside del college, continuando a guardarmi intorno. Dopo circa un minuto, arriviamo in una stanza abbastanza grande che suppongo sia la presidenza.
-Elizabeth, questa è la chiave del tuo armadietto per il materiale scolastico. Potrai metterci i libri e quaderni all'inizio della mattinata e, al cambio dell'ora, prenderli e scambiarli con quelli già utilizzati. Queste invece è la chiave della tua camera del dormitorio. È abbastanza grande quindi penso che ti troverai bene e, ovviamente, la condividerai con una ragazza. Questo, invece, è il tuo orario dei corsi. Al primo piano, c'è un bar dove puoi andare ad acquistare qualcosa. Come hai potuto vedere c'è un grande giardino dove potrai riposarti, studiare o leggere un libro o incontrarti con i tuoi nuovi amici. Spero di averti tutto ciò che bisogna sapere. Se ha problemi o dubbio, non esitare a chiamarmi. Ciao Elizabeth e... benvenuta a Londra!
-Grazie mille, signora Anderson.
Appena esco dalla presidenza comincio a cercare il mio armadietto: 239. Bene, questo vuol dire che ci sono almeno 239 armadietti. Qualche mattina sbaglierò sicuramente armadietto e il suo proprietario si accorgerà che è stata forzata la serratura.
Dopo averlo cercato per oltre un quarto d'ora, trovo il mio armadietto e mi assicuro che il lucchetto si apra davvero con la chiave datami dalla dirigente.
Per quanto riguarda la stanza, la signora Anderson mi ha detto che è al secondo piano, numero 331.
Mi giro intorno e noto che sono solo davanti la 96. Mancano più di duecento numeri per arrivare alla mia. C'è solo una cosa da fare: chiedere aiuto.Non faccio in tempo ad andare verso le scale che vado a sbattere contro qualcuno, scivolando sul pavimento. Solo io posso fare cose del genere durante il primo giorno da collegiale.
Appena alzo lo sguardo, sbianco appena vedo contro chi mi sono scontrata. Cosa ci fa qui?
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Ciao!La nostra Beth è arrivata al college. Si troverà bene? Farà nuove amicizie? O farà vecchie conoscenze? Commentate e votate! Baci xx
-Marts.
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Fly away // h.s.
RomanceNella vita di ognuno di noi, a volte, capita di incontrare delle persone che non avremmo mai voluto conoscere e senza delle quali avremmo voluto fare volentieri a meno. È quello che capita ad Elizabeth in una calda giornata di settembre. Americana e...