Ci sono tante persone che esultano intorno a me e non capisco perché io sia in uno stadio a vedere una partita di rugby; so solo che il ragazzo al mio fianco è davvero molto carino. Provo a parlargli ma il terribile suono di una trombetta me lo impedisce. Forse è stato il marmocchio dietro di me che sprizza felicità da tutti i pori solo perché la squadra ospite, i Chicago Griffins, ha appena fatto punto. Si tratta sicuramente della sua squadra del cuore.
***
Non penso che si sia messo a piovere. No, infatti. Mi ritrovo completamente bagnata da quella che sembra acqua e ancora non capisco il motivo.
Sono davanti le cascate del Niagara. Cavolo, sono davvero stupende. Forse mi ci ha portato qui quel bel bocconcino del ragazzo affianco a me allo stadio.
Tuttavia, ad un certo punto, in dissolvenza, si sente qualcuno che mi chiama.-Beth...?
Non capisco da dove provenga. Non ci sono né il ragazzo di prima e né il proprietario della voce che, beh, era di una donna. Poi di nuovo, ma in un modo leggermente più rude...
-ELIZABETH!!
Sobbalzo improvvisamente da quello che sembra il mio amato e soffice letto: stavo semplicemente sognando.
Il bello di tutta questa situazione è che la trombetta che, apparentemente, avevo sentito allo stadio, era il suono della mia cara ed amatissima sveglia a lato del mio letto. E quella che pensavo fosse acqua appartenente alle cascate americane, è effettivamente vera e propria acqua, con l'unica differenza che proviene dal rubinetto di casa mia. Sì, me l'ha buttata addosso mia madre che si trova in questo momento davanti a me, a godersi lo spettacolo di cabaret dal momento che mi ritrovo ad avere i capelli tutti bagnati e il pigiama attaccato al mio corpo come una calamita al frigorifero.
-Mamma, mi puoi dare una sola ragione per cui mi hai tirato una secchiata d'acqua in faccia?!
-Tesoro, so che non l'ho mai fatto ma, sai, fra due ore io e tuo padre saremo sull'aereo diretto a Londra e ti devo spiegare gli ultimi dettagli su quando lascerai la casa all'agente immobiliare.
Già, purtroppo mio padre ha avuto la necessità di trasferirsi in Inghilterra perché la sua azienda, con sede nella città inglese, ha bisogno che il capo sia presente alle riunioni settimanali, le conferenze sui nuovi prodotti, quindi i suoi viaggi continui Seattle-Londra non serviranno più dato che vivremo lì.
Ho da poco finito le scuole superiori con risultati piuttosto soddisfacenti. Quest'anno inizierò il college ma Dio vuole che quel college sia londinese.
Mio fratello Louis, trasferitosi lì da circa due anni e mezzo. Iniziò gli studi nell'istituto che presto sarà anche il mio ma abbandonò dopo un anno poiché possedeva il desiderio di lavorare per l'azienda di mio padre. Visti, però, gli scarsi risultati, ha deciso di ritornare a studiare dato che, come dice lui, non è portato a passare le giornate davanti un computer e dietro una scrivania, con un telefono in mano per aiutare persone che si lamentano di tutto e di più.
Durante una telefonata mi raccontò che quel giorno lo chiamò una vecchietta che gli parlò della sua vita con Fred che, tra l'altro, non riusciva più a trovare. Dopo circa una mezz'ora a ripeterle che non si trattasse di un distretto di polizia, il mio fratellone scoprì chi fosse questo maledettissimo Fred. La cosa comica di tutto ciò, forse, è stato quando ha saputo che si trattasse del suo adorabile barboncino bianco. Non voglio immaginare che faccia abbia fatto quando lo ha scoperto.
Non volendo più rivivere una cosa del genere, decise, quindi, di ricominciare al college.Dopo essere corsa in bagno ad asciugarmi e, ovviamente, dopo aver messo qualcosa di asciutto, scendo a far colazione giù in cucina, sommersa da miriadi di scatoloni con la scritta "FRAGILE". Ancora non posso credere che non vivrò più qui; che non vedrò più i miei amici e, soprattutto, che dovrò volare via da qui per arrivare in una città, della quale so solo che si chiama Londra.
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Ciao!
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Commentate e votate se vi va! Baci xx-Marts.
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Fly away // h.s.
RomanceNella vita di ognuno di noi, a volte, capita di incontrare delle persone che non avremmo mai voluto conoscere e senza delle quali avremmo voluto fare volentieri a meno. È quello che capita ad Elizabeth in una calda giornata di settembre. Americana e...