BETH'S POV
-Signorina Tomlinson? Si sente bene?
Vengo interrotta improvvisamente dalla voce dell'insegnante di letteratura.
-Uhm, sì, mi scusi. Stavo pensando ad una cosa relativa alla lezione.
-Oh, comunque continui a seguire: se poi ha bisogno di chiarimenti, può venire a chiedermi qualcosa a fine lezione.
-Sì, senz'altro.
Stavo pensando a tutto, tranne che a quella stupida lezione di letteratura.
In realtà, stavo ripercorrendo con la mente tutto ciò che ho fatto in quest'ultimo mese. Fino a qualche settimana fa, vivevo nella mia adorata Seattle, avevo molti amici e mi sentivo abbastanza spensierata. Adesso sono qui, a Londra, in un'aula a seguire, se si può dire così, una lezione riguardante Jane Austen. Non so, ma non mi trovo molto a mio agio. Posso contare i miei amici sulle dita di una sola mano, tutti ti osservano come se fossi la novità. Sì, sono una nuova alunna ma perché Niall passa inosservato? Eppure anche lui è venuto dall'Irlanda solo quest'anno.
Inoltre, non capisco cosa sta combinando Louis: ogni volta che lo cerco, dice che ha sempre impegni oppure dopo nemmeno cinque minuti di conversazione, sparisce nel nulla. I miei genitori gli hanno chiesto di tenermi d'occhio: credo che quello che bisogna controllare sia lui, non me.
Beh, per non parlare di Harry: prima si comporta come un angelo, poi è il diavolo in persona. Solo al pensiero di giocare a pallavolo, rabbrividisco. Se non si fosse intromesso, credo che avrei scelto badminton: quello sport mi ha sempre incuriosito, anche se è individuale.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore delle sedie che strisciano lungo il pavimento e dalle voci dei ragazzi del corso. È suonata la campanella e non me ne sono neanche accorta.
Mi alzo di scatto, afferro velocemente libro, fogli e penne, uscendo così dall'aula.
Appena entro nel corridoio, un ammasso di ragazzi cammina, corre o saltella: è l'ora di pranzo. Prima, però, vado verso il mio armadietto, poso il materiale scolastico e, finalmente, mi dirigo verso la mensa.Inutile dire che ci sia una gran confusione. Non ho nemmeno il tempo di cercare Niall che qualcuno mi prende per il braccio.
-Ehi, ciao! Ti ricordi di me?
Vedo improvvisamente una ragazza con dei lunghi capelli biondi e un viso che ho già visto da qualche parte.
-Ehm, ciao... Scusami, ma non ric-
Vengo interrotta dalla sua voce alquanto squillante.-Ma come non ti ricordi di me? Sono Isabelle, Isabelle Foster, la ragazza della lezione di biologia! E tu sei Betty Tomlinson!
Sì, Betty sicuramente. Credo che questa ragazza faccia la cheerleader: al posto di parlare con un tono normale, urla, motivo per cui, quella volta, la professoressa ci sentì chiacchierare.
-Ah, sì. Mi ricordo di te...
-Che bello! Ti va di venire al tavolo con me? Dai, ti prego, ti prego, ti pregoo!
Oh, ma questa da dove diavolo è uscita? Non poteva stare per i fatti suoi?
-In realtà mi sta aspettando un m-
Non faccio in tempo a finire di parlare che mi trascina per il braccio ad un tavolo che, tra l'altro, è vicino a quello di Harry, Louis e gli altri.
-Perfetto, cosa vuoi prendere?
Mi chiede tutta euforica. Questa tizia non sta per niente bene.-Non dovremmo andare a servirci da soli?
Chiedo, mentre scrive qualcosa su un foglietto.-No, scrivendo qui sopra ciò che vogliamo, ci preparano tutto e poi bisogna solo andare a prendere i vassoi.
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Fly away // h.s.
RomanceNella vita di ognuno di noi, a volte, capita di incontrare delle persone che non avremmo mai voluto conoscere e senza delle quali avremmo voluto fare volentieri a meno. È quello che capita ad Elizabeth in una calda giornata di settembre. Americana e...