-L'epica è un vero e proprio genere letterario. Si tratta di una narrazione in versi dove i protagonisti centrali sono gli eroi. Quest'ultimi affrontavano prove indicibili, guerre.
Tuttavia l'eroe ha purtroppo una fine funesta e nefasta, ma una morte sacra, morte di un personaggio che ha combattuto per gli altri, sacrificando la sua vita.Beh, prima ricordavo male: al posto di una seconda ora di matematica, avevo letteratura. Cerco di fingermi interessata alle parole poetiche della mia insegnante di lettere, mentre parla dell'epica. Inutile dire, però, che la fisso, pensando a tutt'altro.
Nonostante siano passate circa quattro ore, ricordo ciò che mi ha sussurrato come se lo avesse appena fatto.
"Perché sa bene anche lui che fra noi potrebbe nascere qualcosa.".
Al sentire quelle parole, sono letteralmente fuggita dal ragazzo dai folti capelli ricci, mischiandomi tra la folla di persone, evitando che mi trovasse e seguisse. La cosa che più non capisco di tutte è: perché prima dice che non è il tipo che ha relazioni e poi una cosa del genere? Se non è capace di stare sempre con una stessa ragazza, perché mai si pone il problema di stare lontano da me? Continuo a non capire.
-Signorina Tomlinson, mi può ripetere gentilmente cosa si intende per genere letterario?
Mi riprende la professoressa, essendosi accorta della mia disattenzione.-Uhm, sì, certo. Per genere letterario, si intende una classificazione non solo letteraria, umanistica ma anche storica.
Rispondo incerta.-Sì, continua.
Mi dice freddamente, volendomi mettere in difficoltà.-Un'opera quando viene collocata in un genere letterario, sarà analizzata sia sul piano contenutistico, sia sul piano stilistico ma soprattutto dal punto di vista storico, campo essenziale per comprendere un'opera.
Rispondo con calma, lasciando la professoressa senza parole e sentendo qualche risatina dal fondo dell'aula. In America, studiai molto dettagliatamente questi argomenti, tanto da ricordare ancora tutto.-Uhm, ottimo.
Risponde semplicemente.Fortunatamente il suono della campanella non arriva a tardare, perciò mi precipito fuori nel corridoio, dirigendomi verso il mio armadietto, per prendere il libro di francese. Al solo pensiero di rivedere Harry dopo quello che è accaduto poco fa, non so cosa mi viene.
Dopo aver sistemato e preso il necessario, mi faccio spazio fra la confusione che mi si presenta davanti: è arrivata finalmente l'ultima ora di lezione della giornata.
Senza nessuna difficoltà arrivo in fretta nell'aula che, stranamente, è ancora vuota. Dopo aver salutato educatamente l'insegnante, decido così di sedermi nell'ultimo banco della fila centrale, in modo tale da non dare nell'occhio in caso mi deconcentrassi o, nel peggiore dei casi, addormentassi.
Mi sento mancare il fiato quando vedo entrare dalla porta il ragazzo dagli occhi color giada e inizio ad innervosirmi quando si dirige verso di me, fino a sedersi al posto accanto al mio.
-Fra tutti i venticinque posti liberi, proprio qui ti dovevi sedere?
Gli domando, sussurrando, cercando di non far capir nulla alla professoressa, intenta a leggere un libro in attesa dell'arrivo degli studenti.-C'è qualche problema?
Risponde alla mia domanda proponendomene un'altra, guardandomi come se non ci fosse nulla di male.-No, qui quello che ha qualche problema sei tu: prima mi dici che dobbiamo stare lontano l'un dall'altro e poi ti vieni a sedere qui.
Rispondo nervosamente, attirando l'attenzione dell'insegnante.-Tomlinson? Styles? C'è qualche problema?
Chiede preoccupata.-Oh, no, professoressa. Stiamo ripetendo delle battute per uno spettacolo teatrale.
Dico la prima cosa che mi passa per la testa.
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Fly away // h.s.
RomanceNella vita di ognuno di noi, a volte, capita di incontrare delle persone che non avremmo mai voluto conoscere e senza delle quali avremmo voluto fare volentieri a meno. È quello che capita ad Elizabeth in una calda giornata di settembre. Americana e...