Chapter 10

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BETH'S POV

Infilo velocemente la chiave nella serratura. Sono curiosa di come sia la mia stanza. Spingo la maniglia verso il basso ed entro.
Rimando di stucco quando vedo che si tratta di una stanza piuttosto spaziosa. Ha due letti da una piazza e mezza, un piccolo balcone che affaccia sul giardino scolastico, un ampio bagno e un armadio enorme.

Mi blocco quando ricordo di aver lasciato tutti i miei bagagli in macchina. Decido così di scendere giù velocemente, raggiungendo così il parcheggio all'entrata. Dopo circa quindici minuti finisco di portare tutte le valigie in camera e, cavolo, sono stanchissima.

Credo che, dopo aver sistemato le mie cose, farò una doccia e poi mi infilerò direttamente sotto le coperte.

Dopo aver messo tutto al proprio posto, entro finalmente nella doccia e lascio che l'acqua calda scorra sul mio corpo. Ci voleva proprio dopo una giornata impegnativa come questa.

Sotto il getto dell'acqua, canticchio varie canzoni, come mia consuetudine, riuscendo a stento a sentire il rumore di una porta che si apre, che mi porta a bloccarmi di scatto.

-Zayn, grazie per la magnifica serata. Ti amo.

E si sente anche un altro "ti amo" in risposta. Ma chi è Zayn?
Esco immediatamente fuori dalla cabina della doccia, con i capelli ancora insaponati, infilo il mio accappatoio e chiudo la porta del bagno a chiave.

Risento la stessa voce di prima, questa volta, tuttavia, leggermente arrabbiata.

-Dannazione, chi è entrato qui mentre non c'ero? Avevo chiuso la porta a chiave. E queste cose di chi sono?!
Al sentire le sue parole, realizzo che la proprietaria della voce che continuo a sentire sia la mia nuova compagna di stanza.

-Ehm... sono mie.
Mi faccio sentire da dietro la porta ancora chiusa.

-Aspetta, tu devi essere la mia nuova compagna di stanza, giusto?
Mi chiede, sentendo la sua voce sempre più vicina.

Con molta calma giro la chiave nella serratura, apro la porta ed compaio nella stanza a sguardo basso.

-Sì...
Rispondo titubante, trovando poi lo sguardo curioso di una ragazza che ispira molta simpatia.

-Che bello! Pensavo fosse venuto qualcun altro. Non vedevo l'ora che arrivassi! Io sono Cassidy, tu come ti chiami?
Mi domanda porgendomi la mano con un bellissimo sorriso sul viso.

-Mi chiamo Elizabeth, ma puoi chiamarmi Beth.
Ricambio il saluto, cercando di essere a mio agio, nonostante sia in accappatoio e con i capelli pieni di sapone di fronte alla mia coinquilina e il suo presunto ragazzo che mi guarda anch'egli con uno sguardo incuriosito.

-Bene Beth, lui è Zayn, il mio ragazzo. Zayn, lei è la mia coinquilina Beth.
Mi presenta il moro dietro di lei, che stringe la mia mano con molta sicurezza.

-Ora però ti consiglio di finire di lavarti e asciugarti, se non vuoi che ti venga un malanno.
Cassidy mi spinge leggermente verso il bagno, in modo che io vi ci entri.

-Sì, hai completamente ragione.
Concordo con la ragazza, finendo di far la doccia e asciugarmi mentre Zayn esce dalla stanza

Finisco poi per indossare un pigiama, nonostante ancora non sia ora di andare a dormire.

-Carino il pigiama con i cuoricini.
Dice ridendo, guardandomi dal suo letto accanto al mio.

-Oh, è il primo che ho trovato.
Mi sento non poco imbarazzata.

-Ehi, non preoccuparti, devi vedere ancora il mio con le pecorelle. Comunque parlami un po' di te.
Mi chiede in fila, incrociando le gambe sul materasso mentre mi fissa seduta sul mio letto.

-Okay, come vuoi. Come ti ho già detto mi chiamo Elizabeth Tomlinson, ho diciotto anni e vengo da Seattle. Mi sono dovuta trasferire per motivi di lavoro di mio padre. Essendo a capo di una grande azienda che ha sede qui a Londra, ha deciso di stabilirsi definitivamente qui anche per evitare i mille viaggi Seattle-Londra per lavoro. Inoltre qui ci vive anche mio fratello da un po'!
Cerco di risultare il più serena possibile agli occhi della ragazza, nonostante penso sia percepibile del nervosismo nella mia voce.
Non sono mai stata molto brava a fare nuove amicizie, e visto che è la seconda persona che ho conosciuto qui, penso sia normale che io sia così riservata.
Appena avremo più confidenza, non riuscirà più a farmi smettere di parlare.

-Seattle, io amo quella città e ho sempre sognato di andarci! Ad ogni modo, io invece ho diciannove anni e sono originaria di Londra.

-Sì, Seattle è una città splendida. Anche Londra sembra bella, ma essendo appena arrivata, non conosco nessun posto e quindi non posso andare in giro per visitarla, altrimenti, sbadata come sono, rischierei di perdermi.

-Non preoccuparti, un giorno di questi, possiamo far un giro per la città, così ti faccio conoscere i suoi posti più belli.
Propone la ragazza, saltando leggermente sul suo letto.

-Davvero? Grazie mille!
Le salto addosso, abbracciandola. So di averla appena conosciuta ma sento già di volerle bene.

Fly away // h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora