Capitolo 31

2.2K 125 104
                                    

HARRY'S POV
-Allora? Noi aspettiamo sempre una tua risposta, eh.
Esordisce Liam, mentre mi fissa con i suoi occhi scuri.

Ormai saranno passati circa venti secondi e ancora non ho aperto bocca ma, alla fine, decido di parlare.

-Cosa mi sta succedendo? Cosa mai mi dovrebbe accadere? Sono sempre io, Harry Styles, il ragazzo che odia l'amore e tutte quelle altre cazzate.
Esclamo, innervosendomi e convincendomi di quello che ho appena detto. In fin dei conti non è cambiato nulla in me, non vedo perché i miei amici si debbano preoccupare di eventuali cambiamenti.

-Prima di settembre, tu saresti stato il primo che avrebbe voluto portare avanti questo piano.
Louis decide di parlare, alzando lo sguardo su di me, dal momento che era tornato a fissare il display del suo cellulare.

-Non puoi negare che non ci sia nulla di diverso in te.
Continua Ashton, trovandosi d'accordo con gli altri ragazzi al nostro tavolo.

-Sembra che stiate parlando di me come se stessi diventando completamente pazzo!
Esclamo, passandomi poi una mano fra i capelli finiti sulla fronte, tirandoli indietro.

-No, Harry. Ma tu non sei il tipo di pers-
Lo interrompo, alzando leggermente la mano, affinché capisca di smettere di parlare.

-Non so cosa vi stia passando per la testa. Io non sono cambiato, stavo solo mettendo in discussione il fatto che la vostra teoria dei fatti non sia completamente sicura, ma va bene così. Ditemi cosa fare e sarà fatto.
Dico con calma, sembrando convincente. Al sentire le mie parole, vedo un sorriso improvviso comparire sul volto dei miei amici.

BETH'S POV
-Okay, non pensiamoci più. In fondo è solo un cretino quel ragazzo.
Sbuffa Niall, per poi sorridermi e porgendomi una mano per alzarmi da quel gelido scalino.

-Hai ragione, non dovremmo dargli nemmeno tutte queste attenzioni. Persone come lui non le meritano.

Camminiamo, così, per il grande istituto, parlando del più e del meno e mentre mi continua a parlare di episodi bizzarri accaduti ai tempi delle scuole elementari, mi immergo nei miei pensieri.

Non capisco perché Harry si comporti sempre così. Certe volte è un completo stronzo che vorresti prendere a calci, altre volte invece sembra totalmente un'altra persona, quasi non lo riconosco. E poco fa, quando ha preso in giro il mio amico, non ha fatto altro che deludermi. Deludermi perché cominciava a piacermi il nostro strano modo di dialogare o di passare da un litigio ad una risata, solo che oggi, sentendo come derideva il ragazzo al tavolo con noi, mi ha fatto ricredere su di lui e capire che, in realtà, è come tutti gli altri di bello aspetto: affascinanti ma stronzi. Il pacchetto è quello e il reso non è compreso.

-...perciò quel giorno decisi di non dire nulla ai miei genitori. Se lo avessero saputo, credo che non mi avrebbero fatto andare a giocare a casa dei miei amici per almeno due settimane.
Termina il suo racconto, ridendo di ciò che ha fatto.

Lo faccio anche io, sebbene non abbia seguito il suo discorso. Certe volte a farti ridere è più la risata che ciò che una persona dice e, beh, quella di Niall è la più contagiosa che abbia mai sentito.

-Sai, da piccola desideravo fare la parrucchiera. Così un giorno, in un'ora di supplenza, ci lasciarono colorare e giocare con la carta in una della grandi stanze di cui la scuola disponeva. Beh, sì, quella giornata la finii di trascorrere in presidenza perché riuscii a convincere una bambina a farmi provare un nuovo taglio di capelli sui suoi.
Concludo, sorridendo al ricordo e mi sorprendo quando vedo il ragazzo di lato a me scoppiare a ridere.

Fly away // h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora